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Roma

NEMI PENTIMA PIZZUTA, INIZIATI I CONTROLLI DELLE FORZE DELL'ORDINE

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Tempo di lettura 3 minutiI carabinieri di Nemi, la Forestale, i Guardiaparco, i Vigili Urbani di Nemi hanno fatto un sopralluogo a Pentima Pizzuta, proprio nell’area dove L’osservatore laziale ha vigilato per l’intera estate

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Si tratta di un territorio vincolato dove non possono verificarsi movimenti di terra, figuriamoci sbancamenti e gradonature

[IL VIDEO DEL BLITZ IN FONDO ALL'ARTICOLO]

Redazione

Giovedì 6 settembre si è rotto il silenzio assordante da noi denunciato a partire dal 4 giugno. (NEMI, UNO SBANCAMENTO A PENTIMA PIZZUTA?)  I carabinieri di Nemi, la Forestale, i Guardiaparco, i Vigili Urbani di Nemi hanno fatto un sopralluogo a Pentima Pizzuta, proprio nell’area dove L’osservatore laziale ha vigilato per l’intera estate, assieme ai cittadini di Nemi. Difatti, proprio mercoledì, c’è stato un appello di Vairo Canterani a rompere questo silenzio. (NEMI PENTIMA PIZZUTA, VAIRO CANTERANI AL SINDACO BERTUCCI: "DAI PROVA DI PRESENZA E ROMPI QUESTO SILENZIO") Ebbene, non sappiamo ancora l’esito dei controlli, perché le Forze dell’Ordine non hanno rilasciato dichiarazioni, sappiamo soltanto che sono state fatte delle misurazioni. Quello che possiamo ribadire ancora una volta è che si tratta di un territorio vincolato dove non possono verificarsi movimenti di terra, figuriamoci sbancamenti e gradonature. Ma pare che il danno sia stato fatto.  Per ora le notizie che abbiamo sono queste, ma vi terremo costantemente aggiornati. Perlomeno qualcosa si è mosso, grazie all’interesse di tutti coloro che hanno compreso il valore inestimabile del nostro patrimonio naturalistico.


Il commento di Chiara Rai

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin, driiiiiiiiiiiiiiiiiiin, drin, drin, drin. Certamente non sono i rintocchi del big bang, ma è la sveglia che per qualcuno non è suonata. Sembra quasi un disegno, una storiella che mi ritorna in testa: non una sveglia ma un suono che prelude ad un tragico epilogo per il deus ex machina mascherato da vigilantes che pochi mesi fa tutto si spalmò di miele per attirare a sé le api operaie che da anni aspettavano di operare indisturbate. Fortunatamente “illuminare” le cose che ad occhio nudo non vanno serve a qualcosa, nonostante circolino in solitudine persone che si autoprogrammano per screditare chi li smaschera, ma in realtà screditano solo loro stessi. Mi permetto di “abusare” della vostra pazienza cari lettori, (appositamente, in questa occasione, ho voluto ben tenere separata la cronaca) mentre qualcuno “abusa” d’altro. Denunciare certe cose non è facile, mentre il solito “coniglio mannaro” non ha resistito e sotto mentite spoglia ha ricominciato a ululare sul social network cercando di catalogarci come giornale fazioso. Ma noi, lo ribadiamo ancora una volta, non abbiamo colori politici, siamo indipendenti e intendiamo restare tali. Dopo mesi di silenzio da parte dell’amministrazione comunale la quale avrebbe per prima dovuto “indignarsi” di fronte un simile movimento di terra, finalmente sono arrivati gli attesi controlli: c’erano tutti (Carabinieri, Parco, Vigli Urbani, Forestale) e questo significa che parlare e denunciare è meglio che tacere. Intanto vorrei ringraziare tutti coloro che con messaggi privati mi hanno incoraggiato a condurre la nave in porto in una giornata di violento nubifragio. Non vi nego che la giornata di mercoledì è stata molto brutta: alle ore 9:15 del mattino mi è arrivata una telefonata dove sostanzialmente mi è stato detto “fossi in lei io non mi sentirei così serena”. Proprio così, ha a che fare con il sito oggetto dell’articolo, ma visti gli avvertimenti non mi dilungherò oltre. Io sono serena e lo ribadisco tanto in pubblico quanto in privato, sono serena perché nel mio giardino non ci costruisco i grattaceli e ritengo che l’ambiente tutto vada tutelato e salvaguardato con i denti e mi sembra che a fatti noi de L’osservatore laziale lo stiamo dimostrando. La mia serenità è soprattutto dovuta al fatto che “la mamma” che è autentico genitore, di fronte a certi fatti, non transige e tira dritto senza guardare in faccia nessuno. Perché? Perché la mamma italiana è la mamma coraggio e in sere come questa penso che il nostro Paese possa ancora tenersi stretto la sua maiuscola.  

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