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di Ivan Galea
Nemi (RM) – Estate calvario nella parte alta di Nemi, più precisamente nella zona Le Colombe e al consorzio Parco dei Lecci: solo a luglio ben sei rotture delle tubazioni con relativi interventi straordinari avvenuti solo in capo a numerose segnalazioni al contestato numero verde del gestore del servizio idrico Acea.
Il più recente bollettino di quest’ultime ore ci riporta notizie allarmanti: un residente di via delle Violette si trova con l’abitazione allagata a causa delle perdite che segnala da oltre un mese. E al civico 37 di via Parco dei Lecci si è rotta di nuovo una condotta riparata soltanto un paio di settimane fa. Ancor più tragica la situazione al civico 8 di Parco dei Lecci dove un’abitazione è competamente “inzuppata” a causa della di una grossa perdita che parte da via dei Corsi: sono circa 20 giorni che la situazione non viene risolta.
Anche il vicesindaco di Nemi Edy Palazzi ha sollecitato il gestore Acea che gli avrebbe garantito un intervento tempestivo questo lunedì appena passato ma nulla è cambiato perché sembrerebbe che gli operatori Acea abbiano girovagato per il circondario senza arrivare a destinazione.
70 famiglie sul piede di guerra. Il problema è sempre quello più volte segnalato dal nostro giornale ma la situazione a questo punto, si è aggravata perché oltre 70 famiglie sono sul piede di guerra: Alla fine vengono, aggiustano alla meglio mettendoci la cosiddetta “toppa”, lasciano la strada proprietà del Consorzio, alla meno peggio o meglio in condizioni precarie, e i soci proprietari, si ritrovano col manto stradale deteriorato.
La strada del Consorzio Parco dei Lecci è stata pagata da ogni frontista che si è tolto una fetta dal suo terreno edificabile per poterla realizzare. Sebbene il consorzio non gravi sulle casse del Comune, quest’ultimo ha la responsabilità di verificare se l’Acea faccia bene il proprio lavoro e considerata la situazione fuori controllo a Nemi, dovrebbe intervenire tempestivamente a sollecitare il gestore affinché sostituisca una volta per tutte le condutture obsolete per evitare dispendiosi interventi straordinari ed enormi disagi all’utenza che paga regolarmente per il dis-servizio erogato.
La strada Parco dei Lecci fu asfaltata a spese del consorzio circa 30 anni fa, e da allora si va avanti a toppe e riparazioni mordi e fuggi. Sarebbe ora di rifarla tutta e per bene, ma queste continue rotture dell’acquedotto sconsigliano di affrontare una spesa che andrebbe dai 30 ai 50mila euro a carico dei consorziati.
A dicembre dell’anno scorso il Consorzio scrisse una lettera ai consiglieri di maggioranza e d’opposizione. Ma nessuno ha mosso un dito. Una missiva con la richiesta di un intervento risolutivo fu inviata anche all’Acea.
Anche i residenti di Parco dei Lecci sono residenti ed elettori di Nemi e meritano di essere tutelati dall’amministrazione comunale. A questo punto saranno gli stessi cittadini colpiti dai disservizi a muoversi nei confronti del gestore non solo con questa denuncia sulle colonne del nostro quotidiano.
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