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Roma

NEMI, PARCO DEI LECCI E COLOMBE: L'ACEA SCATENA LA RABBIA DI OLTRE 70 FAMIGLIE

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Tempo di lettura 2 minuti A dicembre dell’anno scorso il Consorzio scrisse una lettera ai consiglieri di maggioranza e d’opposizione. Ma nessuno ha mosso un dito.

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di Ivan Galea

Nemi (RM) – Estate calvario nella parte alta di Nemi, più precisamente nella zona Le Colombe e al consorzio Parco dei Lecci: solo a luglio ben sei rotture delle tubazioni con relativi interventi straordinari avvenuti solo in capo a numerose segnalazioni al contestato numero verde del gestore del servizio idrico Acea.

Il più recente bollettino di quest’ultime ore ci riporta notizie allarmanti: un residente di via delle Violette si trova con l’abitazione allagata a causa delle perdite che segnala da oltre un mese. E al civico 37 di via Parco dei Lecci si è rotta di nuovo una condotta riparata soltanto un paio di settimane fa. Ancor più tragica la situazione al civico 8 di Parco dei Lecci dove un’abitazione è competamente “inzuppata” a causa della di una grossa perdita che parte da via dei Corsi: sono circa 20 giorni che la situazione non viene risolta.

Anche il vicesindaco di Nemi Edy Palazzi ha sollecitato il gestore Acea che gli avrebbe garantito un intervento tempestivo questo lunedì appena passato ma nulla è cambiato perché sembrerebbe che gli operatori Acea abbiano girovagato per il circondario senza arrivare a destinazione.

70 famiglie sul piede di guerra. Il problema è sempre quello più volte segnalato dal nostro giornale ma la situazione a questo punto, si è aggravata perché oltre 70 famiglie sono sul piede di guerra: Alla fine vengono, aggiustano alla meglio mettendoci la cosiddetta “toppa”, lasciano la strada proprietà del Consorzio, alla meno peggio o meglio in condizioni precarie, e i soci proprietari, si ritrovano col manto stradale deteriorato.

La strada del Consorzio Parco dei Lecci è stata pagata da ogni frontista che si è tolto una fetta dal suo terreno edificabile per poterla realizzare. Sebbene il consorzio non gravi sulle casse del Comune, quest’ultimo ha la responsabilità di verificare se l’Acea faccia bene il proprio lavoro e considerata la situazione fuori controllo a Nemi, dovrebbe intervenire tempestivamente a sollecitare il gestore affinché sostituisca una volta per tutte le condutture obsolete per evitare dispendiosi interventi straordinari ed enormi disagi all’utenza che paga regolarmente per il dis-servizio erogato.

La strada Parco dei Lecci fu asfaltata a spese del consorzio circa 30 anni fa, e da allora si va avanti a toppe e riparazioni mordi e fuggi. Sarebbe ora di rifarla tutta e per bene, ma queste continue rotture dell’acquedotto sconsigliano di affrontare una spesa che andrebbe dai 30 ai 50mila euro a carico dei consorziati.

A dicembre dell’anno scorso il Consorzio scrisse una lettera ai consiglieri di maggioranza e d’opposizione. Ma nessuno ha mosso un dito. Una missiva con la richiesta di un intervento risolutivo fu inviata anche all’Acea.

Anche i residenti di Parco dei Lecci sono residenti ed elettori di Nemi e meritano di essere tutelati dall’amministrazione comunale. A questo punto saranno gli stessi cittadini colpiti dai disservizi a muoversi nei confronti del gestore non solo con questa denuncia sulle colonne del nostro quotidiano.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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