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Roma

NEMI, PALAZZO RUSPOLI: INTERVISTA AL SEGRETARIO PD MASSIMILIANO CONTE

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Tempo di lettura 5 minuti Interrogazione presentata da Partecipazione Democratica sul progetto di recupero di Palazzo Ruspoli

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Redazione

Nemi (RM) – In merito agli ultimi accadimenti riferiti a Palazzo Ruspoli, publichiamo una intervista al segretario del PD di Nemi Massimiliano Conte in merito alla Interrogazione presentata da Partecipazione Democratica sul progetto di recupero di Palazzo Ruspoli 

Abbiamo avuto la segnalazione che Partecipazione Democratica ha presentato una interrogazione alla Giunta comunale chiedendo spiegazioni sulla Determina della Regione Lazio del 17 luglio scorso che, di fatto, ha sbloccato un vecchio Patto territoriale in cui la proprietà di Palazzo Ruspoli, la Poligest, presentava un piano di recupero di Palazzo Ruspoli….

Si è così. So che è banale ricordare che Palazzo Ruspoli costituisce uno dei beni artistico-architettonici più belli e importanti del territorio dei Castelli Romani e che rappresenti sia a livello simbolico, sia economico l’elemento centrale per il rilancio di Nemi e del suo borgo. Ma meno banale è chiedersi perché in questi anni – oltre al valente e prolungato impegno di diversi cittadini di Nemi e di Italia Nostra in particolare – nessuno aveva osato presentare una interrogazione indirizzata all’attuale Giunta. Diciamo che c’è stata la convergenza di diversi fattori di contesto e il coraggio di agire. E mi riferisco a Partecipazione Democratica e all’impulso della sua consigliera, Stefania Osmari.

Questo vuol dire che Partecipazione Democratica è viva e vegeta? Si vociferava che fosse in crisi…

Non nego, per quanto ho potuto assistere in questo anno, che la dialettica al suo interno si sia trasformata nel tempo, dopo il caso del Piano Integrato Corsi, le ultime elezioni comunali ed europee, creando molte e immotivate diffidenze verso il PD. Io, invece, ho sempre considerato il Partito Democratico nemese come un laboratorio indipendente ma aperto a tutti e Partecipazione Democratica, del quale facciamo ancora parte, una associazione di scopo per battaglie comuni. Lo fu sul caso PIC, lo è a maggior ragione con Palazzo Ruspoli, su cui posso dire di aver agito, nel mio piccolo, in modo collaborativo e alla luce del sole. Superata la mozione del Consiglio Regionale del Lazio, la novità eclatante è stata la determina che lei ha citato concernente il Patto Territoriale delle Colline Romane che, di fatto, ha avviato lo sblocco del progetto di recupero di Palazzo Ruspoli presentato dalla Poligest Spa, proprietaria, tra l’altro, di Villa delle Querce e di altre strutture sanitarie, circa un decennio fa.

Dopo dieci anni… Ma è un progetto forse, oggi, fuori contesto e superato!

Guardi, ciò che ho capito è che gli uffici preposti della Regione si sono trovati a dover riprendere centinaia di pratiche ereditate dalla precedente e fallimentare Giunta regionale di centro-destra e riavviare le valutazioni di posizioni incagliate per eccesso di burocrazia e chissà per quale altro fattore a me ignoto che attiene, immagino sul piano amministrativo, i rapporti tra privati ed ente pubblico. Fatto sta che nel mucchio è transitato il progetto nemese, forse neanche tra i più rilevanti a livello regionale. In ogni caso, concordo con lei. Dai pochi documenti consultabili si deduce che la proprietà avrebbe voluto o vorrebbe far prevalere un uso alberghiero del Palazzo. Va da sé che questa idea, per quanto mi riguarda, va contrastata. Per carità: sebbene Proudhon ritenesse che la proprietà privata fosse un furto, non mi scandalizza che un privato, la Poligest, faccia della sua proprietà quel che vuole entro il perimetro della legge. Purtroppo per essa, su questo diritto si inserisce un diritto di cittadinanza che si basa sulla rilevanza sociale incarnata dal Palazzo. Mi permetto di suggerire a questi imprenditori intelligenza e lungimiranza nell’evitare uno scempio palazzinaro all’italiana e una contrapposizione con i cittadini di Nemi più sensibili alla vera salvaguardia e valorizzazione del territorio.

E in tutto questo, l’attuale Giunta che dice?

Lei sa che considero l’attuale Sindaco molto versatile nell’arte di arrangiarsi e di saper utilizzare a suo favore le debolezze delle sue controparti politiche. Sicuramente è il miglior sindaco di centro-destra che abbiamo mai avuto, anche se non possiamo dimenticare che stiamo parlando di un derivato della vecchia Giunta Biaggi-Cocchi, il che non richiede da parte mia ulteriori commenti. L’imprinting è quello… Ma a parte la battuta, purtroppo per lui questa volta dovrà rendere conto ai cittadini di Nemi tutto quanto sa e non ha osato dire in questi mesi sullo stato dell’arte dei rapporti e accordi tra la Poligest e la Giunta; sull’accesso ai piani di ristrutturazione dell’immobile (ma anche non solo di questi: c’è il dossier del condominio I Gradoni che merita tutta la nostra attenzione); sul ruolo che giocherà il Comune nella presunta ristrutturazione; sui costi, benefici, rischi eventuali in capo alla Giunta, quindi a noi cittadini

Mi sembra già abbastanza…

Assolutamente no! Vogliamo sapere quale modello di sviluppo del Palazzo ha in mente. Se saprà rappresentare le esigenze di un uso a grande prevalenza pubblica dell’immobile, se saprà negoziare e contrastare ogni proposta di ristrutturazione che lasci intatto, ripeto, intatto l’ampio parco di proprietà della Poligest che circonda e sovrasta il nucleo centrale presente nel borgo di Nemi. Certo. Non ci troviamo di fronte ad una opportunità di investimento come quella di Palazzo Sforza Cesarini a Genzano, oggi a mio parere un’eccellenza territoriale di proprietà pubblica. Non ho assolutamente idea se la proprietà sia davvero motivata a procedere con la ristrutturazione o, piuttosto, a vendere al miglior acquirente. Di sicuro è arrivato il momento di dire basta al degrado del Palazzo e a quella che i civilisti definiscono un “lucro cessante”: la perdita subita dai nemesi per l’incapacità ultradecennale del nostro centro-destra locale di incidere positivamente sullo sviluppo di Nemi e del “suo” Palazzo richiede un risarcimento economico e morale. Economico, attivando, attraverso il progetto di riqualificazione debitamente sterilizzato da ogni impatto ambientale, nuovi posti di lavoro, nell’ottica di un suo uso pubblico ma di livello anche internazionale. Morale, per la pazienza che i nemesi hanno dovuto avere assistendo al degrado del Palazzo, ogni santo giorno da vent’anni.

Mi scusi, ma ce l’ha sempre col centrodestra. Non sarà sempre colpa di una singola parte! Lei sta cascando nel solito clichè di chi vede solo bianco o nero, dove i buoni stanno solo da una parte!

Ha ragione… E’ facile criticare chi palesemente ha fatto poco o nulla per salvaguardare Nemi o che ha voluto comprare per poi lasciare tutto quasi allo stato brado. Allora mettiamola così: tutti abbiamo una responsabilità, in misura diversa, se non si è riusciti ad essere realmente incisivi come avremmo voluto in questi anni per lo sviluppo del nostro paese. Delle buone intenzioni è lastricata la strada verso l’inferno. Ora, ciò che conta, almeno per la mia area di appartenenza, è prendere coscienza che le competizioni si vincono cooperando. Non ci sono santi. E per questo mi appello alla teoria dell’equilibrio di Nash…. – direttrice, non mi guardi per favore con l’aria di chi dice “questo è matto”. Si. Si tratta di teoria dei giochi formulata dal Nobel John Nash. Ricorda il film “A beautiful mind”? Allora dico a chi è interessato a far politica vera e onesta a Nemi, per il bene di Nemi, di non trascurare il fatto che divisi si perde e che nessuno può accampare una superiorità morale rispetto ad un altro (salvo casi ovviamente che dimostrino il contrario). E seguendo proprio Nash, affermo che il PD di Nemi non può adottare una strategia dominante rispetto ad altre componenti se vuole essere incisivo e lavorare per la comunità a cui appartiene. Anche per questo il centro-destra nemese vince da anni: perché al suo interno, benchè non sappiano neanche chi sia Nash – forse un detersivo – hanno intuito la logica cooperativa sottostante al gioco politico. Certo, poi sono implosi, ma è sempre troppo facile parlare di scambi di voti, inciuci famigliari, poteri degli sponsor o di altre amenità. Può esserci del vero in questo ma non basta a spiegare il perché la sinistra a Nemi non vince da anni. Che la lotta per il recupero di Palazzo Ruspoli sia l’inizio di una nuova cooperazione. 

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Roma, Ferragosto e turisti. Scattata l’operazione sicurezza: in manette 11 persone

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ROMA – In occasione della settimana di Ferragosto, per garantire una serena permanenza ai turisti e ai cittadini romani rimasti in città, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno intensificato i controlli per prevenire i furti in abitazione, presso i centri commerciali, nelle zone maggiormente frequentate dai turisti e in modo particolare a bordo dei mezzi pubblici e presso le stazioni della metro della Capitale. D’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, nelle ultime 48 ore, i Carabinieri hanno arrestato 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, del reato di furto e tentato furto aggravato in concorso.
 
Nell’area della stazione Termini, in via Gioberti, i Carabinieri di Nucleo Scalo Termini hanno arrestato un cittadino russo, già noto alle forze dell’ordine, fermato dal personale di vigilanza di un negozio di abbigliamento, dopo aver sottratto alcuni capi, ai quali aveva rimosso le placche antitaccheggio per eludere i controlli della vigilanza.
 
In via del Corso, i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due cittadini romeni – un 28enne e una 19enne, entrambi e con precedenti – sorpresi a derubare una turista cinese. I Carabinieri li hanno bloccati appena dopo aver sfilato il telefono cellulare dallo zaino della vittima.
 
In piazza del Colosseo, sempre i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due nomadi, di 26 e 40 anni, entrambe in stato interessante e con numerosi precedenti specifici, bloccate subito dopo aver asportato con destrezza una busta contenente 420 euro dallo zaino di una turista cinese.
 
I Carabinieri della Stazione Roma Macao hanno arrestato un 59enne italiano, senza fissa dimora e con precedenti, bloccato all’interno dell’autobus “H”, all’altezza della fermata Lungotevere de’ Cenci, subito dopo aver asportato con destrezza il telefono dall’interno della borsa di un 15enne.
 
Tre cittadini romeni – senza fissa dimora di 21, 38 e 58 anni – sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro che, in abiti civili, li hanno notati mentre si aggiravano con fare sospetto presso un negozio di abbigliamento in via Nazionale, rione Monti, e li hanno seguiti all’interno. Poco dopo, i tre sono stati bloccati all’uscita dell’attività perché sorpresi ad allontanarsi senza aver pagato numerosa merce, del valore di 570 euro, che avevano prelevato dagli espositori e occultato in zaini, previa rimozione delle placche anti-taccheggio.
 
Invece, all’interno di uno store del centro commerciale “Porta di Roma”, in via A. Lionello, i Carabinieri della Stazione Roma Nuovo Salario hanno arrestato un 30enne peruviano, sorpreso ad occultare prodotti di profumeria, del valore di circa 500 euro – all’interno di una borsa schermata.
 
Le vittime dei furti hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati.
 
Nell’ambito delle attività, infine, i Carabinieri hanno rintracciato un 35enne romeno, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e hanno denunciato alla Procura della Repubblica un 30enne di Roma trovato in possesso di 14 dosi di cocaina.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Metropoli

Castel Madama, picchia i genitori per i soldi della droga

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I Carabinieri della Stazione di Vicovaro hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino italiano di 24 anni, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione.
A Castel Madama, un piccolo comune nella valle dell’Aniene vicino Roma, la vita di una famiglia è stata turbata per anni da un figlio con problemi di droga. Il giovane, di 24 anni, per ottenere il denaro necessario all’acquisto di stupefacenti, ha ripetutamente minacciato e maltrattato i suoi genitori.
Una sera, la situazione è degenerata; durante una violenta lite, il ragazzo ha aggredito il padre, provocandogli delle lesioni. Questo episodio ha spinto la famiglia a denunciare tutto ai Carabinieri, che hanno attivato immediatamente la procedura del “codice rosso”.
Il dramma familiare ha raggiunto il culmine il 6 agosto, quando il giovane, in preda all’ira, ha iniziato a prendere a calci e pugni la porta d’ingresso della casa dei genitori. Non contento, ha minacciato e spinto la madre, riuscendo a estorcerle 30 euro e causandole delle contusioni. La donna, disperata, ha chiamato i Carabinieri, che sono intervenuti prontamente, fermando il figlio e mettendo fine a questo incubo. Ora il 24enne si trova nel carcere di Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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