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Roma

NEMI: OTTO FAMIGLIE EVACUATE A CAUSA DI INFILTRAZIONI NEL PALAZZO DI PIAZZA ROMA 28

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Tempo di lettura 3 minuti Speriamo soltanto che la situazione non rimanga in stallo come succede per la via Nemorense, ormai da quasi un anno con una corsia interdetta e transennata.

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di Angelo Parca

Nemi (RM) – Copiose infiltrazioni d’acqua in una palazzina del centro di Nemi hanno reso necessaria l’evacuazione di otto famiglie.

Su di loro pende una ordinanza di sgombero immediato del sindaco di Nemi Alberto Bertucci disposta a tutela della pubblica incolumità e salute visto che il perdurare di tali infiltrazioni potrebbe causare il proliferare di muffe, funghi, batteri oltre che problemi legati alla sicurezza degli impianti elettrici.

La causa andrebbe ricercata a monte. Nel vero senso della parola. Si perché la palazzina in realtà si trova a ridosso di una montagna, all’incirca a metà della stessa, che in parte potrebbe essere stata anche scavata in fase di realizzazione dell’immobile. In cima c’è una struttura, una sorta di parcheggio che è lì dalla notte dei tempi.

Il comando provinciale dei vigili del fuoco, secondo quanto riportato nell’ordinanza, avrebbe constatato delle “vistose infiltrazioni di acqua nella parete in adiacenza al terrapieno, sulle cui sommità insiste un parcheggio, con gocciolamento persistente, dai muri degli appartamenti dall’interno 7 al 12 compreso. Le infiltrazioni proverrebbero dall’accumulo di acqua piovana “non opportunamente drenata e smaltita da un impianto di scarico, dalla soprastante area di parcheggio”. In quest’area di parcheggio sono stati fatti dei carotaggi e secondo la relazione dei Vigili del Fuoco, tali carotaggi “sono stati una ulteriore via preferenziale per veicolare l’acqua sulla parete dell’edificio e che gli stessi fori dei carotaggi sono pieni d’acqua”.

Nell’ordinanza c’è scritto che sono ritenuti necessari dei lavori di regimentazione delle acque nel parcheggio che risulta di proprietà del condominio “Domus Ninfa Egeria” il cui amministratore è Luciana D’Alessio e la società Se.Fo immobiliare S.r.l. il cui amministratore è Giuseppe Settimi risulta committente dei carotaggi effettuati sull’area di parcheggio sovrastante l’immobile di piazza Roma 28.

La speranza delle famiglie costrette ad evacuare è che adesso i lavori vengano realizzati in maniera celere ma prima è opportuno che vengano individuate le responsabilità effettive di queste copiose infiltrazioni. Del resto questa del palazzo a ridosso della montagna che s’inzuppa d’acqua con le piogge è una storia che va avanti da anni.

Interpellato Giuseppe Settimi, lo stesso ha confermato che questa situazione non è nuova: “Io non ho toccato o alterato nulla. L’area esiste da 100 anni a questa parte e non è stata alterata. Intanto, ci tengo a precisare che ufficialmente non so nulla dell’ordinanza, anzi siete voi del giornale che mi state mettendo al corrente di questa situazione.

Anni fa, successe la stessa cosa, in quell’occasione e poi fu appurato che la responsabilità era dovuta ad un tubo Acea. Questa volta non so cosa possa aver causato queste infiltrazioni. I carotaggi da noi effettuati sono ai fini di sondaggi di carattere geognostico, cioè permettono di analizzare il suolo per la valutazione delle sue caratteristiche geologiche e geotecniche. Tengo a specificare che suddetti carotaggi sono stati effettuati a dovuta distanza di almeno sette metri dalla struttura e dal foro di soli otto centimetri abbiamo estratto materiale asciutto. Non ritengo quindi che sia da addebitare agli stessi tale contingente responsabilità. Anche se non conosco, e lo ribadisco, il contenuto dell’ordinanza, mi sembra che i carotaggi siano un capro espiatorio di cause che invece, a mio parere, andrebbero ricercate altrove, ad esempio nella ubicazione e costruzione della palazzina. Mi spiego meglio: dato che è stata costruita a ridosso di una montagna per lo più in parte scavata, che tipo di isolamento è stato applicato dal costruttore per evitare la permeabilità dell’acqua? E poi, dopo circa una trentina d’anni dalla realizzazione della palazzina, è lecito controllare se l’isolamento presumibilmente applicato in fase di costruzione necessità di una manutenzione o altro?”. Comunque Giuseppe Settimi ribadisce di non aver assolutamente alterato lo stato dei luoghi e che dai controlli di routine non risultano, almeno per il momento, criticità a cui porre rimedio.

Intanto, il fatto grave è che otto famiglie dormono fuori casa e non sanno quanto tempo ci vorrà affinché questa storia venga conclusa con gli opportuni provvedimenti disposti tempestivamente dall’ordinanza del sindaco. Al momento non sono stati messi a disposizione alloggi momentanei per le persone sfollate che si sono ritrovate senza abitazione dall’oggi al domani a causa di queste infiltrazioni che ormai sono note a tutti.

Speriamo soltanto che la situazione non rimanga in stallo come succede per la via Nemorense, ormai da quasi un anno con una corsia interdetta e transennata. Lì le istituzioni non si muovono: Il Comune non ha competenza perché è della Provincia, la Provincia pare non abbia fondi e almeno uno dei due privati interessati dal ripristino e messa in sicurezza ha già presentato, ormai prima di natale, un progetto di risistemazione dell’area ma attende notizie, dagli attori della conferenza di servizio, che sembrano non arrivare mai. 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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