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NEMI, OGGI CONSIGLIO COMUNALE CON MINORANZA IN FERMENTO. COCCHI A MARINELLI: "RICORDA BENE SOLO QUELLO CHE VUOLE RICORDARE"

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Tempo di lettura 3 minuti Nell'ordine del giorno del Consiglio comunale del 1 ottobre 2012 non appare cenno di risposta alle interrogazioni dei consiglieri di opposizione Stefania Osmari e Cinzia Cocchi

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Redazione

Nell'ordine del giorno del Consiglio comunale di Nemi (Castelli Romani) del 1 ottobre 2012 non appare cenno di risposta alle interrogazioni dei consiglieri di opposizione Stefania Osmari e Cinzia Cocchi, nonostante quest'ultime ne abbiano presentate almeno sette in totale.

Cinzia Cocchi anticipa dura battaglia e aspetta fiduciosa le risposte del sindaco, ma nel frattempo non fa mancare la sua risposta all’ex consigliere di minoranza Azzurra Marinelli, in merito alle sue ultime dichiarazioni rese all’Osservatore Laziale.

“Chissà se l’ex consigliere di minoranza Marinelli – si chiede Cocchi – quando ha brindato in piazza con Bertucci e Co., dopo aver fatto sciogliere il Consiglio Comunale dimettendosi insieme agli altri tre consiglieri di minoranza e i tre consiglieri di maggioranza, ha chiesto a Bertucci se aveva a che fare con la storia dello scuolabus, visto che la stessa Marinelli si rendeva complice di un’azione politica che ha determinato il commissariamento del Comune di Nemi?" Diversi gli interrogativi di Cocchi rivolti a Marinelli: "Perché solo adesso aspetta delle risposte dall’attuale sindaco Bertucci? Perché non le ha chieste durante la campagna elettorale? Forse perché con il silenzio sperava di trarne qualche vantaggio?

L’ex consigliere comunale Marinelli ricorda bene solo quello che vuole ricordare – incalza il consigliere di opposizione Cocchi – L’interrogazione del maggio 2011 che cita, non era rivolta alla questione dello scuolabus, ma bensì ai motivi per cui erano state revocate le deleghe al vice sindaco Bertucci. La sottoscritta, allora Sindaco, rispose che le deleghe erano state revocate al vice sindaco Bertucci per aver rallentato il programma politico. Durante lo svolgimento del consiglio comunale fu fatta la domanda se tale decisione avesse a che fare con la vicenda dello scuolabus e la sottoscritta non rispose solo perché era stato sequestrato il fascicolo della gara dello scuolabus e  vi erano indagini in corso.

Questo non significa che la sottoscritta allora Sindaco stava “lavando i panni sporchi in casa”, cosa che comunque non ho mai dichiarato. Bensì avevo innescato tutti quei meccanismi al fine di fare chiarezza e tutelare la legalità.

Mi dispiace contraddire l’ex consigliere di minoranza Marinelli che si dichiara lieta del mio ravvedimento, perché non vi è mai stato. Come non ho mai rinnegato il mio operato, del quale ne vado fiera e sarei pronta a ripeterlo.

Piuttosto la invito a cavalcare idee nuove su fatti contingenti – conclude Cocchi – a portare alla ribalta cose serie e propositive, a non agganciarsi continuamente a ciò che è stato, usando sempre la solita e spicciola demagogia solo per cercare di rimanere a galla.

Non chieda a chi aveva la responsabilità di tutelare e gestire un fatto criminoso, ma piuttosto lo chieda lei stessa e gran voce alla persona interessata.

E’ inutile  che faccia riferimento alle “donne di destra”, loro almeno hanno ricoperto ruoli importanti, e, per quanto mi riguarda, hanno e continuano a dimostrare di avere coraggio e cuore. Questa infelice affermazione, detta da lei, donna, non le fa certamente onore.

Anche se in questo contesto sarebbe difficile e complesso affrontare un’analisi sulla grave crisi politica che si è abbattuta sulla Regione Lazio, colgo l’occasione per esprimere  la mia solidarietà alla Presidente Polverini, alla quale auguro di continuare la sua azione politica sempre con lo stesso coraggio e la convinzione che i disonesti, di qualsiasi colore essi siano, se ne devono andare a casa!".

tabella PRECEDENTI:

  25/09/2012 NEMI SCUOLABUS, 70MILA EURO ABBANDONATI ALLE INTEMPERIE

 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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