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NEMI MOUNTAIN BIKE, INCIDENTE VIA PERINO: I 5 STELLE UN MESE FA SEGNALARONO LO STATO DI DISSESTO

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Tempo di lettura 4 minuti Peccato che, in una zona che dovrebbe essere pedonale ma rimane stranamente aperta alla circolazione, i vecchi rifiuti vengono sostituiti da nuovi sversamenti.

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A cura del MoVimento 5 Stelle – Genzano di Roma

Nemi / Genzano di Roma (RM) – Da anni ci battiamo per la salvaguardia del nostro territorio e soprattutto del Lago di Nemi, segnalando costantemente degrado e incuria, abusi edilizi, discariche a cielo aperto, scarichi irregolari, dissesto stradale, presenza di eternit.
Tutte le nostre iniziative sono documentate con video e foto che ogni volta inviamo all'amministrazione comunale affinché prenda provvedimenti, spesso senza ottenere risposta.
A novembre 2012 pubblicavamo una serie di fotografie che mostravano il degrado di Via Perino (https://www.facebook.com/media/set/?set=a.394186903995031.92936.100002111731091) e sulla stessa, una volta tornati, ne denunciavamo con nostro comunicato del gennaio 2013, lo stato di abbandono persistente e la totale mancanza di controlli.
A questo comunicato se ne sono aggiunti tanti altri. Uno, quello intitolato “Non vedo, non sento, non parlo”, (http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/genzanodiroma/2013/12/non-vedo-non-sento-non-parlo-abusivismo-lago-di-nemi.html) addirittura ricevette attestati di indignazione da parte della classe dirigente di Genzano di Roma.

A dicembre 2013 denunciammo alle autorità la presenza per l'ennesima volta di eternit e di uno scarico abusivo, mentre non più di un mese fa allertavano l’amministrazione comunale di Genzano e di Nemi per la presenza di situazioni di pericolo ( frane, alberi inclinati, ecc. ) proprio lungo Via Perino. Inascoltati!

Oltre ai rilievi fatti direttamente al Comune e quelli fatti a mezzo stampa, ci siamo mossi anche istituzionalmente con interrogazioni parlamentari e una mozione regionale ( https://db.tt/bJJUyK2S). Tutte queste azioni hanno suscitato, oltre l'indignazione, un muro contro muro da parte dell'amministrazione che ha avuto come epilogo lo spiacevole incidente di domenica scorsa occorso a un ciclista sulla via in questione.

Un atteggiamento che ha portato alla sola rimozione dell'eternit fatta in maniera superficiale e poco ortodossa (non esiste sul sito del Comune alcuna traccia di assegnazione dei lavori di rimozione a ditta specializzata) e niente più.
Il minimo indispensabile per mettere una bandierina politica.
Peccato che, in una zona che dovrebbe essere pedonale ma rimane stranamente aperta alla circolazione, i vecchi rifiuti vengono sostituiti da nuovi sversamenti.
Abbiamo quindi proposto di mettere sbarre all'inizio e alla fine di via Perino a nostre spese per evitare tali sversamenti abusivi. Ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Il nulla assoluto.

Domenica scorsa poi l'incidente che è costato 40 giorni di ospedale ad un ciclista che ha sbattuto proprio su uno dei tronchi che avevamo segnalato in mezzo alla carreggiata. Allora a cosa è servito questo atteggiamento? Le nostre azioni sono volte alla salvaguardia del territorio, quella del governo cittadino a cosa invece? L'incidente poteva essere ben più grave e l'intervento dell'eliambulanza lasciava presagire danni ben peggiori. Dobbiamo arrivare a questo per essere ascoltati?

Il rapporto con l'amministrazione di Genzano è diventato paradossale, ai limiti dell'assurdo. Un rifiuto all'ascolto dettato dalla paura di perdere consensi, per la sola volontà di mettere un cappello politico su tutto e di fronte a tutto, senza l'umiltà di dire di aver sbagliato. Diciamo questo con cognizione di causa.
Solo due settimane fa, l'amministrazione ha inviato una richiesta di intervento per alcuni RSU delle scuole genzanesi alla nostra portavoce in Senato Elena Fattori che si è immediatamente attivata proponendo un'interrogazione parlamentare e indagando su cosa stesse facendo il Governo, emettendo poi un comunicato stampa dove si apprezzava la richiesta da parte del Comune. In tutta risposta non una parola da parte del Primo cittadino o di qualsiasi altro assessore preposto, ma anzi un comunicato stampa dove si ergevano a paladini della giustizia con una lettera aperta a Renzi che immaginiamo che seguito abbia avuto. 

Ormai ci hanno abituato a questo scambio epistolare inutile ( ricordate Grasso prima, poi Alfano e in ultimo Renzi?) come anche a una chiusura immotivata e, oggi, diventata pericolosa. Mai l'assunzione di una responsabilità, come nel caso TARSU dove la colpa era interamente dell'azienda cui è stata data la concessione, o delle scuse ai cittadini come nel caso di una raccolta differenziata che parte oggi con tre anni di ritardo ma che diventerà un fiore all'occhiello. Un fiore appassito però.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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