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Oggi 19 dicembre i lavori di smontaggio del manufatto proseguono “indisturbati” almeno fino alle ore 12.30 e almeno all’apparenza. Un cantiere "improvvisato" senza le benché minime norme di sicurezza.
Angelo Parca / Chiara Rai
Nemi (RM) – L’Italia che conosciamo noi è quella che quando ci permettiamo di mettere una pensilina a casa arrivano tutti, persino i Nas, L’Italia che conosciamo noi è quella delle tasse, degli oneri, dei sacrifici. L’Italia che conosce gran parte di noi è quella che se sbagli paghi con gli interessi. L’Italia che stiamo conoscendo è quella che se sbagli si fa sempre in tempo a metterci una toppa, basta conoscere le leggi e trovare il rimedio. I proverbi, le storielle, le videoriprese, servono a poco quando un consigliere di maggioranza trova il modo per farla franca e inizia ad abbattere “indisturbato” (all’apparenza) un suo strano “inguacchio” germogliato dall’oggi al domani. Si fa e poi si disfa, tanto quando realmente si è tutti della stessa convinzione non arriva nessuno a dirti che sei in errore e pertanto devi pagare come pagano tutti. La terra dei Cachi è proprio questa, signori!
Continua la video diretta de L’osservatore laziale sull’operazione “Salva capra e cavoli”.
Oggi 19 dicembre 2012 stanno proseguendo i lavori di smantellamento del manufatto presumibilmente abusivo del consigliere di maggioranza del Comune di Nemi Elio Frison.
Riepiloghiamo i fatti:
Il 10 dicembre pubblicavamo l’articolo intitolato “NEMI ABUSI EDILIZI: IL CONSIGLIERE DI MAGGIORANZA FRISON NEL MIRINO?” dove si evidenziava che su un terreno situato nella valle del lago di Nemi, di proprietà dei figli di Elio Frison consigliere di maggioranza al Comune di Nemi e usufrutto a vita del consigliere e di sua moglie, esisteva un manufatto che al momento dell’acquisto del terreno non esisteva. A controprova pubblicavamo due foto aeree del lotto: una del 2005 (anno dell’acquisto in cui il manufatto non era presente) e una del 2011 (in cui era ben visibile il manufatto) oltre a pubblicare una foto da noi scattata il 9 dicembre in cui era ben visibile il manufatto.
Il 13 dicembre informavamo le Autorità competenti di quanto esposto nell’articolo inviando una Pec (Posta elettronica Certificata) a: Responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune di Nemi Arch. Rosanna Galanti e per conoscenza alla Legione Carabinieri Lazio Compagnia di Velletri all'attenzione del Maggiore Marco Piras, alla Stazione Carabinieri di Nemi all'attenzione del Comandante, al Comandante del Corpo Forestale dello Stato – Velletri, al Comandante dei Guardia Parco dell'Ente Parco Castelli Romani, all'attenzione del Consigliere di opposizione del Comune di Nemi Sig.ra Cinzia Cocchi, all'attenzione del Consigliere di opposizione del Comune di Nemi Sig.ra Stefania Osmari. Ripetevamo l’invio della Pec anche in data 14 dicembre 2012.
Ieri 18 dicembre pubblicavamo l’articolo intitolato “NEMI, PRESUNTO ABUSO EDILIZIO DEL CONSIGLIERE DI MAGGIORANZA ELIO FRISON: VIA UN PEZZO DI TETTO PER MIRAR LE STELLE” in cui segnalavamo che sulla proprietà Frison erano iniziate le operazioni di smontaggio del manufatto e che ancora non era intervenuto nessuno sul luogo per verificare i fatti narrati.
Oggi 19 dicembre i lavori di smontaggio del manufatto proseguono “indisturbati” almeno fino alle ore 12.30 e almeno all’apparenza. Un cantiere "improvvisato" senza le benché minime norme di sicurezza.
Abbiamo tentato di telefonare al Parco dei Castelli Romani chiedendo del Comandante e del vice Comandante ma, fato ha voluto, che non fossero reperibili.
Continueremo a video riprendere fino a quando del manufatto resterà solo un ricordo. Una breve esperienza che però, abbiamo voluto documentare.
Ai posteri l’ardua sentenza. Se questo episodio fosse accaduto ad un semplice cittadino, oggi, siamo sicuri che il fotofinish sarebbe stato ben diverso. Ma io sono io, diceva Albertone e voi non siete un …….!
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