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NEMI (RM) – “I giochi sono fatti, hanno vinto i poteri forti”. Sono le considerazioni di Vairo Canterani, ex sindaco di Nemi da sempre in prima linea nella tutela del verde: “Sembrano non esserci più ostacoli rispetto alla esecutività del Programma Integrato di iniziativa privata in località I Corsi – dice Vairo Canterani – il problema però è più grave di quanto sembra e mi auguro che le mie parole un giorno non debbano rivelarsi premonitrici. Purtroppo, da questa immensa lottizzazione che Nemi non è strutturalmente pronta ad accogliere può derivare un dissesto idrogeologico a valle, un black out dell’impianto di sollevamento delle acque reflue, una carenza di acqua potabile e soprattutto un danno ambientale irreversibile. Chi controlla affinché vengano realizzate le opere di urbanizzazione necessarie a contere metri e metri cubi di cemento? Purtroppo ha vinto la logica affaristica e lobbistica ma dobbiamo essere coscienti di quello che potrebbe accadere, non è fantascienza purtroppo ma ripeto, il rischio idrogeologico è alto”.
La questione comunque si è conclusa e presto o tardi potrebbe già vedersi il cantiere
È stato un iter psichedelico, quello che ha visto approvare il Piano Integrato, dopo che l’Ente sovracomunale Parco dei Castelli Romani non è ricorso al Consiglio di Stato per cercare di far valere le proprie ragioni e che dopo la sentenza del Tribunale amministrativo del Lazio ha concesso il parere positivo all’attuazione del Piano edificatorio nel cuore dei Castelli Romani. E così, dopo che fu detto no al cemento, nell’epoca in cui l’Ente regionale era guidato dal Commissario Gianluigi Peduto, dopo che il no divenne un si nel periodo del commissario Matteo Mauro Orciuoli, per poi ridiventare un no sotto il commissario Sandro Caracci – attualmente Presidente del Parco Regionale dei Castelli Romani – e poi ancora e definitivamente, seppur con qualche prescrizione, tornare ad essere un si. La zona alta di Nemi è dunque avviata ad una lottizzazione che ridisegnerà il quartiere e che assisterà alla nascita di nuovi insediamenti residenziali e commerciali con relativo sovraccarico degli impianti esistenti e già al massimo della sopportazione per quello che riguarda la raccolta delle acque chiare e scure.
Ma la scure del Tar sembra ancora pendere sulla lottizzazione I Corsi
Il Comune di Nemi ha infatti emesso una ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi per delle opere eseguite senza titolo abilitativo da parte di alcuni privati su alcuni terreni interessati dal Piano Integrato segnalando l’abuso, perseguibile anche penalmente, al Tribunale di Velletri, circostanza questa che potrebbe compromettere l’attuazione dello stesso Piano, qualora qualcuno la volesse eccepire. E’ possibile attuare un piano integrato se su parte dei terreni interessati dallo stesso pende un’ordinanza comunale di rimessa in pristino dello stato dei luoghi e una segnalazione di abuso in zona vincolata alla Procura?
I privati, dunque, hanno fatto ricorso al Tar per l’annullamento dell’ordinanza e il Tribunale amministrativo, durante la prima seduta dello scorso novembre 2016, rilevando la mancata costituzione in giudizio dell’amministrazione comunale di Nemi, aveva disposto che i competenti uffici del Comune di Nemi dovevano provvedere alla predisposizione di una accurata ed analitica relazione sui fatti di causa fissando come data del 14 marzo 2017 il proseguo della fase cautelare. Ad oggi si attende ancora di conoscere il verdetto dei giudici amministrativi.
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