Nemi, lottizzazione dei Corsi: Italia Nostra e "Nemi per Sempre" dicono no

 

di Alberto De Marchis


NEMI (RM) – Torna il fronte del No alla lottizzazione dei Corsi a Nemi. Italia Nostra insieme all'associazione "Nemi per Sempre"  hanno indetto per Il prossimo sabato 18 febbraio alle ore 17 un incontro aperto a tutta la cittadinanza che si terrà presso il locale "Lo Specchio di Diana" per spiegare quelle che vengono definite come "conseguenze catastrofiche per l'ecosostenibilità del territorio di Nemi.


Si prospetta dunque una nuova battaglia che con tutta probabilità vedrà la ricostituzione del Comitato  Cittadino Spontaneo di Autotutela del Territorio e della Comunità.
Una vicenda, quella del piano integrato ai Corsi, per la quale nel 2013 si era già costituito il Comitato, che dopo aver studiato attentamente il progetto presentato valutò l'impatto negativo sul borgo di Nemi soprattutto per l'equilibrio idrogeologico, esprimendo quindi il suo assoluto e incondizionato dissenso alla lottizzazione dei Corsi.

Oggi questa storia, che sembrava definitivamente chiusa e che invece il Tar ha riaperto dopo diverse vicissitudini legali che hanno visto prima il Comune di Nemi proporre un ricorso al Tribunale Amministrativo del Lazio per contrastare i “no” degli Enti sovracomunali per poi ritirarlo e avvalorare un ricorso dei privati al presidente della Repubblica, per poi ritornare al Tar, dove il Comune di Nemi il 22 dicembre 2015 ha prodotto una memoria con cui ha rappresentato – in sintesi – che:  il parere negativo che aveva espresso il Parco regionale dei Castelli Romani si basava su una motivazione erronea “perché investe (solo) profili di natura urbanistica che esulano” dalla sua competenza; – e che in ogni caso, non era dato comprendere le ragioni per le quali il Parco aveva ritenuto la zona priva delle “caratteristiche richieste per le zone territoriali omogenee del D.M. 1444/68”.

"uel progetto è stato di nuovo riapprovato – dice Vairo Canterani –  A nulla sono valse le critiche degli ambientalisti, i quali vogliono sapere a chi giovi realizzare una ulteriore colata di cemento che, convoglierà un fiume di acqua piovana a valle, e cioè, – conclude Canterani – nel vulnerabile centro urbano".

L'Osservatore d'Italia, come fatto nel 2013, seguirà l'intero incontro per documentare gli sviluppi di una vicenda che potrebbe riservare nuovi colpi di scena.