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Redazione
Nemi (RM) – Chi ci legge dovrebbe ricordare alcuni episodi di cui abbiamo trattato nei mesi scorsi riguardanti fatti e misfatti avvenuti nel Comune di Nemi che per l’Amministrazione Comunale si sono risolti tutti con l’individuazione di un capro espiatorio, un maresciallo della Polizia Locale, nei confronti del quale sono stati emessi una serie di provvedimenti disciplinari. Ma non è di questi ultimi che oggi vogliamo scrivere visto anche che sono oggetto di ricorsi attualmente in discussione davanti al Giudice del Lavoro presso il Tribunale di Velletri.
Quello che vorremmo conoscere è se quelle questioni, apparse all’epoca così impellenti tanto da giustificare l’emissione di molteplici provvedimenti emessi dalla Commissione Disciplinare dell’Ente, oggi sono state risolte. Perché altrimenti sarebbe davvero grave anche per tutti i cittadini di Nemi sia in ordine di soldi da pagare in più, sia in ordine di disservizio e per ultimo (ma non per importanza) in ordine di sicurezza pubblica.
"Mezzogiorno di fuoco". La prima questione aperta riguarda le attività commerciali e la regolarizzazione delle occupazioni del suolo pubblico, questione che diede vita nel luglio dello scorso anno a quello che definimmo “mezzogiorno di fuoco” con il Comandante della Polizia Locale Gabriele Di Bella, di domenica, in pieno centro ad ordinare a voce alta e con gestualità accentuata al vigile in servizio di controllare uno per uno tutti gli esercizi commerciali del centro di Nemi, sanzionando tutti coloro che non risultavano in regola con l’occupazione del suolo pubblico. Ebbene oggi chiediamo a che punto sia il questionario inviato a marzo 2014 a tutti i commercianti relativo al censimento delle autorizzazioni commerciali e delle occupazioni suolo pubblico che doveva essere il cardine per arrivare alla regolarizzazione delle attività commerciali, vero e proprio cuore pulsante di Nemi. L’impressione infatti è che nulla sia cambiato nell’ultimo anno e per l’occupazione del suolo pubblico il “fai da te” continua ad essere la soluzione più conveniente per tutti. Come sembra essere un miraggio mettersi in regola per gli ambulanti che pur chiedendo la dovuta autorizzazione non ricevono alcuna risposta.
Aspetta spera. Il secondo punto riguarda il pagamento del precetto di condanna al Comune di Nemi (scaturito da un ricorso contro una multa CdS) protocollato in data 5 dicembre 2013 e per il mancato pagamento del quale (dopo che la pratica era stata trascurata per un anno) scaturì un altro dei provvedimenti disciplinari nei confronti del “solito” maresciallo. Ad oggi quel pagamento è stato effettuato? Oppure la somma da pagare continua a moltiplicarsi, con un sensibile aggravio delle spese per le casse comunali?
Il palazzo inzuppato. La terza questione riguarda la risoluzione del problema del condominio “I Gradoni” per il quale i Vigili del Fuoco attestarono “vistose infiltrazioni d’acqua nelle pareti in adiacenza al terrapieno sulla cui sommità insiste un parcheggio”. Anche per questa questione il Maresciallo della Polizia locale di Nemi fu vittima di un provvedimento disciplinare per “non aver rimosso la situazione di pericolo”, ma a tutt’oggi questa situazione è stata risolta? E ci chiediamo anche se è ancora in essere l’ordinanza di sgombero emessa dal Sindaco in data 5 marzo 2014.
La nostra impressione è che per queste, e per altre questioni, l’importante a Nemi è che non se ne parli, anche le minoranze consiliari sembrerebbero essersi assuefatte a questo assordante silenzio.
Noi continuiamo a fare il nostro dovere di informare i cittadini e gradiremmo che anche il Sindaco facesse il suo dovere di fornire risposte se non a noi almeno alla sua città cosa che dovrebbe risultargli ancora più semplice ora che ha dotato l'Ente di una addetta stampa. Per questo restiamo a disposizione per pubblicare qualsiasi chiarimento o nota informativa che il Sindaco volesse fornire in merito. Anche per fugare i dubbi che il silenzio tende sempre a far lievitare.
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