Connect with us

Roma

NEMI : L'IMPORTANTE E' CHE NON SE NE PARLI

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti Noi continuiamo a fare il nostro dovere di informare i cittadini e gradiremmo che anche il Sindaco facesse il suo dovere di fornire risposte se non a noi almeno alla sua città

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Redazione

Nemi (RM) – Chi ci legge dovrebbe ricordare alcuni episodi di cui abbiamo trattato nei mesi scorsi riguardanti fatti e misfatti avvenuti nel Comune di Nemi che per l’Amministrazione Comunale si sono risolti tutti con l’individuazione di un capro espiatorio, un maresciallo della Polizia Locale, nei confronti del quale sono stati emessi una serie di provvedimenti disciplinari. Ma non è di questi ultimi che oggi vogliamo scrivere visto anche che sono oggetto di ricorsi attualmente in discussione davanti al Giudice del Lavoro presso il Tribunale di Velletri.

Quello che vorremmo conoscere è se quelle questioni, apparse all’epoca così impellenti tanto da giustificare l’emissione di molteplici provvedimenti emessi dalla Commissione Disciplinare dell’Ente, oggi sono state risolte. Perché altrimenti sarebbe davvero grave anche per tutti i cittadini di Nemi sia in ordine di soldi da pagare in più, sia in ordine di disservizio e per ultimo (ma non per importanza) in ordine di sicurezza pubblica.

"Mezzogiorno di fuoco". La prima questione aperta riguarda le attività commerciali e la regolarizzazione delle occupazioni del suolo pubblico, questione che diede vita nel luglio dello scorso anno a quello che definimmo “mezzogiorno di fuoco” con il Comandante della Polizia Locale Gabriele Di Bella, di domenica, in pieno centro ad ordinare a voce alta e con gestualità accentuata al vigile in servizio di controllare uno per uno tutti gli esercizi commerciali del centro di Nemi, sanzionando tutti coloro che non risultavano in regola con l’occupazione del suolo pubblico. Ebbene oggi chiediamo a che punto sia il questionario inviato a marzo 2014 a tutti i commercianti relativo al censimento delle autorizzazioni commerciali e delle occupazioni suolo pubblico che doveva essere il cardine per arrivare alla regolarizzazione delle attività commerciali, vero e proprio cuore pulsante di Nemi. L’impressione infatti è che nulla sia cambiato nell’ultimo anno e per l’occupazione del suolo pubblico il “fai da te” continua ad essere la soluzione più conveniente per tutti. Come sembra essere un miraggio mettersi in regola per gli ambulanti che pur chiedendo la dovuta autorizzazione non ricevono alcuna risposta.

Aspetta spera. Il secondo punto riguarda il pagamento del precetto di condanna al Comune di Nemi (scaturito da un ricorso contro una multa CdS) protocollato in data 5 dicembre 2013 e per il mancato pagamento del quale (dopo che la pratica era stata trascurata per un anno) scaturì un altro dei provvedimenti disciplinari nei confronti del “solito” maresciallo. Ad oggi quel pagamento è stato effettuato? Oppure la somma da pagare continua a moltiplicarsi, con un sensibile aggravio delle spese per le casse comunali?

Il palazzo inzuppato. La terza questione riguarda la risoluzione del problema del condominio “I Gradoni” per il quale i Vigili del Fuoco attestarono “vistose infiltrazioni d’acqua nelle pareti in adiacenza al terrapieno sulla cui sommità insiste un parcheggio”. Anche per questa questione il Maresciallo della Polizia locale di Nemi fu vittima di un provvedimento disciplinare per “non aver rimosso la situazione di pericolo”, ma a tutt’oggi questa situazione è stata risolta? E ci chiediamo anche se è ancora in essere l’ordinanza di sgombero emessa dal Sindaco in data 5 marzo 2014.

La nostra impressione è che per queste, e per altre questioni, l’importante a Nemi è che non se ne parli, anche le minoranze consiliari sembrerebbero essersi assuefatte a questo assordante silenzio.

Noi continuiamo a fare il nostro dovere di informare i cittadini e gradiremmo che anche il Sindaco facesse il suo dovere di fornire risposte se non a noi almeno alla sua città cosa che dovrebbe risultargli ancora più semplice ora che ha dotato l'Ente di una addetta stampa. Per questo restiamo a disposizione per pubblicare qualsiasi chiarimento o nota informativa che il Sindaco volesse fornire in merito. Anche per fugare i dubbi che il silenzio tende sempre a far lievitare.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti