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Castelli Romani

Nemi e le sue “perle”: terza nave, astronavi, pseudo ricorrenze e tanto altro

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Caro Direttore
“Non sono più i tempi di una volta!”, direi, se volessi ritirarmi in una sorta di osservatorio per guardare dall’alto il “degrado” che avvolge e asfissia Nemi, proprio come le coltri di smog di Torino e di Pechino. Siamo arrivati al punto che ci mancano le certezze, come se tutti fossimo “analfabeti di ritorno”.
“Perché ?”, sicuramente mi dirai.

Tutti sapevamo, in forza dei retaggi storici, che le Navi Romane di imperiale memoria fossero due. E c’erano davvero in fondo allo “Specchio di Diana” quando la “Bonanima” fece prosciugare il lago e svelò un mistero che da millenni aleggiava sulla conca del Bosco Sacro a Diana e nell’immaginario collettivo degli studiosi e della opinione pubblica.
Di botto, ora, le Navi Imperiali sarebbero state tre (sic!). E si sono messi pure a cercarle! Barche, gommoni, ricercatori tronfi e gallonati hanno sondato il lago, quasi come avvenne a Lochness durante la spasmodica ricerca del buon mostro Nessie. Risultato: la terza nave non c’è, i pesci (poveri!) sono ancora incaz ……ti e, quel che è più grave, è che il beneamato Sindaco ha investito nella impresa un bel po’ di soldi pubblici.

Non basta! “Qualcuno” è sicuro che, in passato, durante uno dei tanti tentativi di individuare le Navi Imperiali in questione, un palombaro in immersione aveva, udite-udite, trovato resti, nientepopodimeno, che di una astronave! E su questa panzana ci hanno fatto pure un convegno! Fino a qui, passi. Ma vuoi vedere che pure in questo caso il nostro beneamato Sindaco finisce di investire qualche altro “soldo pubblico?” Vuoi vedere che ci ricasca? Vuoi vedere che qualche inclita mente, simile a quella dei nostri amministratori, dirà che quel reperto è solo l’antipasto dell’imminente disastroso ritorno sulla terra della stazione spaziale orbitante sfuggita al controllo degli scienziati cinesi? Ormai i cittadini si aspettano di tutto.

 

Ma ancora non basta! In questa congerie di eventi straordinari, concepiti da quelle inclite menti sopra citate, vi è stato spazio, da ultimo, per altre due perle.

PRIMA PERLA. L’illuminazione pubblica si è vestita a festa “come le brocche del biancospino”. Ma nessuno ha pensato che il sistema a “Led” ha spento l’anima romantica del Borgo, annegandolo in un riflesso pallido-spettrale, freddo come i vecchi “Neon” delle sale d’aspetto. “Ma così si risparmia!”, è stato balbettato dai responsabili dell’amministrazione.
Forse è vero che qualcosa si possa effettivamente risparmiare. Ma intanto non si è tenuto conto del notevole incremento dell’inquinamento luminoso e, soprattutto, della ricaduta negativa sulla salute umana.
Sembra proprio, infatti, che quella luce diafano-spettrale, pregiudichi, tra l’altro, la produzione della melatonina da parte del fisico umano.
Ma non era meglio risparmiare sui “bonus a pioggia” e su molte sconcertanti scelte ludiche che affliggono, durante l’anno, le tasche dei nemesi e la loro serenità.

SECONDA PERLA. Dalla nascita ci hanno detto che con la vittoria nella Prima Guerra mondiale l’Italia riconquistava i territori che la storia le aveva strappato e che con il QUATTRO NOVEMBRE si concludeva la stagione storica del Risorgimento. Eh si! Proprio il 4 Novembre 1918 e da allora la Patria ne ha festeggiato giustamente la ricorrenza con cortei e manifestazioni in onore dei caduti. Corone d’alloro e fanfare in onore di tanti sacrifici. Ebbene, perché, però, a Nemi il 4 Novembre si festeggia il 3 dello stesso mese, con tanto di solenni e pubblici annunci?.

Ma tu vedi che i nostri magnifici amministratori comunali dopo i tentativi di cavalcare la Storia (terza nave anche con astronave, ecc) ora pensano addirittura di cambiarne i connotati!
Lo sanno tutti, ed a prescindere da tutto, che ogni ricorrenza (altrimenti si chiamerebbe in altro modo) non possa che coincidere con la data dell’evento. NON SI PUO’, INFATTI, FESTEGGIARE E RICORDARE UN APPUNTAMENTO CON LA STORIA PRIMA CHE NE CADA IL COMPIMENTO ANNUO. Ma a Nemi non è così: 4 o 3 per qualcuno “PARI SONO”.

In proposito, qualche cittadino, parafrasando una famosa esternazione, ha sentenziato:
“ESSERE GOVERNATI DA QUESTI AMMINISTRATORI PUBBLICI NON E’ DIFFICILE… E’ ASSOLUTAMENTE INUTILE, CON L’AGGIUNTA DEL RISCHIO PERMANENTE DI DANNO”.

Virbio

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