Nemi, le mani sul Comune: un fenomeno che non ha precedenti

NEMI (RM) – I consiglieri comunali di opposizione della lista “Ricomincio da Nemi” Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri tornano a evidenziare il modus operandi del primo cittadino, in carica ormai da quasi otto anni.

“Ciò che sta accadendo nel comune di Nemi è un fenomeno che non ha precedenti. – dichiarano i Consiglieri attraverso una nota congiunta – Gli uffici comunali – proseguono – hanno l’organico ridotto al minimo: molti dipendenti sono letteralmente scappati via, i dirigenti sono presenti in Comune al massimo una volta a settimana e hanno una tale mole di lavoro che ovviamente non può essere evasa.”

Cortuso e Corrieri spiegano che tutto ciò, chiaramente, si trasforma in disservizi per i cittadini riportando a testimonianza di quanto asserito fatti oggettivi come le cartelle per il pagamento dei rifiuti che sono state inviate per errore con gli importi dell’anno passato, i tempi di attesa per l’erogazione dei contributi per le borse di studio definiti biblici, l’ufficio anagrafe tenuto in piedi da una persona assunta nello staff del sindaco che lavora molte più ore di quelle che dovrebbe per contratto, la polizia locale che si fa in quattro, ma che non riesce a gestire il caos dei pullman e delle automobili parcheggiate in modo selvaggio non solo i fine settimana, i cassonetti sempre pieni di immondizia perché Nemi è l’unico paese che non ha una raccolta differenziata e, da ultimo, il rinvio del consiglio comunale perché, pare, non si è riusciti a preparare (?) gli atti propedeutici alla discussione. “E potremmo continuare all’infinito” commentano Cortuso e Corrieri.

“Bertucci – spiegano i due consiglieri – è riuscito a smembrare totalmente la macchina amministrativa, accentrando sulla sua persona tutte le funzioni basilari per il funzionamento di un ente pubblico. In questo modo, oggi, i cittadini sono costretti a chiedere “udienza” a lui per vedere risolti i problemi semplici. Se un cittadino ha bisogno di una carta di identità con urgenza, ci pensa il sindaco. Se un cittadino ha bisogno di avere uno sgravio fiscale per motivi di reddito, ci pensa il sindaco. Se un cittadino ha un problema con l’agibilità, ci pensa il sindaco. E così via.
Il fatto che ci pensi il sindaco però, significa che non siano rispettate le regole democratiche. Il sindaco, a differenza dei dipendenti comunali, oltre ad essere pro tempore è legato al consenso elettorale e quindi ad esso “potrebbe” essere subordinata la sua azione. La politica non deve mai entrare negli uffici comunali! Inoltre i dipendenti e i dirigenti comunali vengono scelti con concorsi per abilità e capacità e sono ovviamente garanti dell’imparzialità dell’ente nei confronti dei cittadini.”

Uno status, quello in cui versa Nemi, definito da Cortuso e Corrieri come vergognoso: “Un accentramento di potere nelle mani del sindaco. – dichiarano i consiglieri di “Ricomincio da Nemi” i quali hanno voluto esprimere la loro massima solidarietà “ai pochissimi dipendenti comunali ancora rimasti (alcuni per poco) che con grande professionalità si affannano per cercare di mandare avanti la baracca. Ah, ricordiamo – concludono – che in tutto questo Bertucci continua a spendere 1.800 euro ogni mese per il suo addetto stampa. Che dire? Se non è dittatura questa poco ci manca…”