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Nemi, isola ecologica: il Comune ci riprova su via della Radiosa ma spuntano diverse altre alternative e la storiella del “non c’è nessun sito” non regge più

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Andremo a bussare in ogni sede, anche in Europa se necessario. Giù le mani dall’ambiente!

NEMI (RM) – L’amministrazione comunale di Nemi ha approvato il progetto di studio di fattibilità tecnico ed economica finalizzato alla realizzazione di un’isola ecologica in località “I Corsi” su terreni di proprietà comunale.

Si tratta di un’area situata in via della Radiosa nelle immediate vicinanze, circa 60 metri, dal pozzo di captazione di acque sotterranee gestito da ACEA che immette acqua potabile nella rete idrica destinata alla cittadinanza. Un sito tutelato dal vincolo idrogeologico.

Via della Radiosa, un sito già bocciato in sede di conferenza di servizi da ACEA

Nel 2016 il gestore del servizio idrico Acea ha dato parere sfavorevole alla realizzazione dell’isola ecologica in via della Radiosa in conferenza dei servizi, nonostante il Comune di Nemi avesse specificato che “l’isola ecologica sarà semplicemente un centro rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, come previsto per legge, e non ci sarà nessuna gestione del rifiuto”.

E proprio su questo punto invece Acea è stata inequivocabile e perentoria perché, leggi alla mano, ha evidenziato che l’art. 183 comma 1 lettera N del D lgs 152/2006 con il termine “gestione” deve intendersi “prelievo dei rifiuti compresa la cernita preliminare alla raccolta, ivi compresa la gestione dei centri di raccolta, ai fini di un loro trasporto nei centri di trattamento”.

“L’estrema urgenza” (a posteriori) dell’amministrazione comunale

Nuovo tentativo, dunque, per l’amministrazione guidata da Alberto Bertucci di realizzare l’isola ecologica su un sito che andrebbe invece salvaguardato, soprattutto per la salute pubblica, da qualsiasi tipo di attività legata ai rifiuti vista la presenza del pozzo di acqua potabile che serve la popolazione perdipiù tutelato da vincolo idrogeologico.

Nemi è ad oggi sprovvista di un’isola ecologica nonostante sia iniziata già dallo scorso 23 novembre la raccolta differenziata porta a porta sull’intero territorio comunale

In una recente delibera di Giunta comunale la 149 del 7 dicembre 2020, (Giunta composta da due persone Sindaco Bertucci e assessore Pietro Pazienza) in merito alla necessità di realizzare l’isola ecologica in via della Radiosa si parla di “estrema urgenza di procedere in tale direzione, data anche l’imminente entrata in vigore del regime di raccolta dei rifiuti differenziati porta a porta”. Una affermazione, quella riportata nella delibera, che contrasta però con il fatto che la raccolta differenziata è già partita lo scorso 23 novembre seppur in assenza di un’isola ecologica. Gli amministratori comunali si ricordano quindi a posteriori, dopo aver fatto partire la differenziata, che esiste la necessità di dotarsi di un’isola ecologica. Una delibera del 7 dicembre 2020 che viene pubblicata nello stesso momento in cui il sindaco durante il tavolo tecnico – alla presenza del Garante Regionale del Servizio Idrico Integrato Avvocato Paola Perisi, l’ingegner Nicola Marcucci Dirigente dell’Area Risorse Idriche ed Attuazione Servizio Idrico Integrato, il direttore del Parco Regionale dei Castelli Romani Emanuela Angeloni, i consiglieri comunali di “Ricomincio da Nemi” Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri, il consigliere comunale di “Insieme per Nemi” Stefano Tersigni, il direttore responsabile de L’Osservatore d’Italia Chiara Rai e il direttore editoriale Ivan Galeadichiarava che in via della Radiosa ultimamente erano stati commissionati dei rilevamenti geologici senza fare cenno all’isola ecologica.

Il Comune di Nemi ha già ricevuto quasi 450mila euro di contributi dalla Città Metropolitana di Roma Capitale

La Città Metropolitana di Roma Capitale nel 2015 ha concesso un primo contributo di 248.400,00 euro al Comune di Nemi e un secondo contributo di 190mila euro lo scorso novembre per la realizzazione del centro comunale di raccolta differenziata dei rifiuti, ma in questi 5 anni l’amministrazione ha identificato dei terreni che non presentano i requisiti di legge per poter ospitare l’isola ecologica. Oltre a via della Radiosa il Comune aveva acquistato un’area adiacente il cimitero comunale spendendo anche 2.675,46 euro per la relazione del geologo e 2.488,80 euro per quella dell’Agronomo, per un totale iva inclusa di 5.164,26 euro. Ma anche questo sito è poi risultato come non idoneo.

Terreni situati oltre 300 metri dal lago e dove non ci sono pozzi che servono acqua potabile

E in tutti questi anni sembra non siano stati invece considerati dei terreni che invece potrebbero risultare idonei ad ospitare un’isola ecologica. Terreni localizzati ben oltre i 300 metri (partendo dalla battigia del lago) di fascia di rispetto stabilita per legge e senza la presenza di pozzi che servono acqua potabile.

Un terreno della Città Metropolitana di 500 mq in via di Valle Petrucola

E tra questi appezzamenti sembra ce ne sia uno addirittura di proprietà della Città Metropolitana di Roma Capitale (censito al foglio 8 particella 387) di circa 500 mq in via di Valle Petrucola di fronte all’ingresso del comprensorio “Le Ville di Nemi”. Un terreno che confina con un altro appezzamento di circa 3mila mq, censito al foglio 8 particella 195.

Esistono poi terreni, situati tra la zona di Vigna Grande e il cimitero comunale in un’area dove esisterebbe un piano di lottizzazione.

Altri localizzati nella zona di via Appia, questi ultimi con destinazione da PRG “servizi per privati”, che potrebbero risultare idonei.

Perché l’amministrazione comunale insiste nel voler realizzare un’isola ecologica su un terreno – via della Radiosa – dove è presente un pozzo che serve acqua potabile alla popolazione senza valutare altre possibili soluzioni? Le soluzioni alternative ci sono e la storiella del “non c’è nessun sito dove poter fare l’isola ecologica” ormai non regge più. Quello che appare chiaro è che “non c’è nessun sito” perché quelli individuati forse non garbano alla corte. Con questo caso, per difendere l’acqua pubblica (si ricorda che il Sindaco ha già fatto opposizione a un decreto penale di condanna sulla salute pubblica) andremo a bussare in ogni sede, anche in Europa se necessario. Giù le mani dall’ambiente!

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Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Frascati, rabbia e disgusto per gli atti di vandalismo e per gli incidenti al patrimonio cittadino

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Non è davvero un bel momento per quella che un tempo era la “Perla dei Castelli Romani”: la città di Frascati.
Venerdì mattina la sindaca, Francesca Sbardella, dalla propria pagina facebook, metteva in evidenza lo “scenario” al quale si erano trovati gli operai che stanno eseguendo i lavori di ristrutturazione nella storica Villa Torlonia

le tristi immagini del cantiere di “Villa Torlonia”

“Non so se prevale più la rabbia o il disgusto per un atto vandalico che non ha alcuna giustificazione, le sue dure parole e poi aggiunge, stiamo lavorando, non senza difficoltà, per rendere di nuovo la nostra villa un luogo bello e accogliente e poi arriva il deficiente (o i deficienti di turno) che non sa come passare il tempo e si diverte a rovinare il lavoro degli altri.”

il cantiere di “Villa Torlonia”

E sono di ieri le immagini ancora più crude e dolorose che la consigliere Emanuela Bruni, già assessore alla Cultura della città Tuscolana mostra, sempre dalla sua pagina facebook, sullo scempio perpetrato ai danni alla palla di sperone che adorna da decenni l’ingresso del parcheggio in via Del Grande

l’ingresso al parcheggio in via Del Grande

“VANDALISMO, NONCURANZA E ASSUEFAZIONE AL PEGGIO. Ennesimo bene storico, tutelato e che insieme a tanti altri rendeva bella questa città, DIVELTO E ABBANDONATO“.
Si legge tristezza, amarezza e dolore nelle parole della consigliere Emanuela Bruni, membro tra le altre cose del cda del MAXXI, Museo nazionale delle Arti del XXI secolo che aggiunge:

la “palla” divelta che ancora oggi è in loco

“La palla evidentemente divelta dalla colonna d’ingresso del piazzale ha fatto un volo di più di 10 metri e si suppone, per fortuna, non abbia fatto danni a cose e persone. La palla con i frammenti a 2 giorni dal fatto è ancora in loco. Nessuno che sia andata a rimuoverla pur essendo un evidente reperto storico della cittadinanza”.

il commento di una cittadina al post della consigliere Bruni

Una due giorni che davvero mostra gravi lacune al sistema di sorveglianza della città di Frascati che rischia di perdere parti importanti di un patrimonio storico e culturale unico nel suo genere.
Quello che colpisce, in entrambi i post, è il messaggio conclusivo, davvero significativo:
“È stata sporta denuncia e gli inquirenti sono già a lavoro per acquisire le immagini della videosorveglianza”, scrive la sindaco Sbardella.
“Non serve aggiungere altro se non che questa città sta ogni giorno di più divorando la sua bellezza, il suo patrimonio e la sua ricchezza! Di tutti: cittadini e turisti!” Chiosa nel suo post la consigliere Bruni.

il ramo dell’albero caduto nel parco dell’Ombrellino

E se ci aggiungiamo la denuncia, sempre dalle pagine di facebook, della segretario della Lega di Frascati, Anna Maria Bracci, del ramo di albero caduto nel parco pubblico dell’Ombrellino diventa una “tripletta” che davvero deve far riflettere sulla necessità di aprire con urgenza un tavolo sulla sicurezza del patrimonio cittadino di Frascati.

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Monte Compatri, abbattimento leccio centenario di piazza Mastrofini: malcontento e polemica scoppiano sui social

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C’è ironia e rabbia tra le pagine dei social sul leccio che, nei prossimi giorni, sarà abbattuto a Monte Compatri proprio sotto il balcone di Palazzo Borghese, sede del Comune.
Un albero centenario che fa da sempre cornice allo splendido Monumento ai Caduti che chiude la bellissima prospettiva di piazza Marco Mastrofini.

Anche in questo caso una battaglia di post che riempie le pagine delle opposte fazioni politiche locali che non perdono occasione di confrontarsi.

La questione è venuta alla luce il 17 giugno con un post dell’ex sindaco ed oggi consigliere comunale, Marco de Carolis, che con grande segno di sensibilità scriveva: “… il leccio posizionato davanti al Monumento ai Caduti, proprio sotto le finestre dell’Ufficio del Sindaco, non sembra godere di buona salute e sembra che stia morendo nell’indifferenza generale … per molti la morte di una pianta potrà sembrare poca cosa, soprattutto visto il selvaggio disboscamento cui abbiamo assistito durante la scorsa primavera …” e rincuorava la dose parlando di “un disinteresse per il patrimonio naturalistico”.
Oggi (ieri per chi legge nds) dando seguito all’ordinanza firmata dal sindaco Francesco Ferri numero 23 del 1 agosto 2023 “Messa in sicurezza alberatura leccio Monumenti ai Caduti” la ditta incaricata ha iniziato il taglio della pianta secolare tra lo sbigottimento di molti cittadini monticiani.

nella foto Palazzo Borghese, il Monumento ai Caduti ed il Leccio ormai secco

Nell’ordinanza si specifica che “… a seguito di affidamento incarico agroforestale, sulla stabilità e verifica fitostatica di n. 1 pianta di specie leccio radicata presso l’area del Monumento ai Caduti , in p.zza M. Mastrofini, è stato constatato lo stato di seccaggine e la necessità di provvedere all’abbattimento della pianta …” al fine di garantire la sicurezza di persone e cose.
Primo atto, in attesa delle successive autorizzazioni per il taglio definitivo della pianta ai sensi dei pareri previsti di cui all’art. 21 del Decreto Legislativo n. 42 del 2004 in cui si prevede che “L’ esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni culturali è subordinata ad autorizzazione del soprintendente”.

il post del consigliere ed ex sindaco di Monte Compatri, Marco de Carolis

Ma ad oggi non vi è stata, da parte della amministrazione e neanche da parte dell’Ufficio Stampa comunale, nessuna comunicazione in merito ai motivi ed alle cause che hanno portato alla “seccaggine” dell’albero di Leccio ma nell’ordinanza, senza che venga allegata, si cita
una “relazione e tomografia” redatta da un agronomo contrassegnata dal protocollo 20187 del 9 luglio 2024 e protocollo 22525 del 1 agosto 2024.
Nel mentre provvediamo alla pubblicazione di questo articolo abbiamo inviato, tramite pec, la richiesta all’amministrazione comunale di poter visionare tali documenti al fine di darne evidenza ai tanti cittadini monticiani che chiedono di comprendere quali siano stati i motivi che hanno portato alla “morte” di questo centenario “cittadino monticiano”.

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