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NEMI, INCHIESTA NCC: PASSAGGIO DI LICENZA O GIOCO DI SOCIETA’?

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Tempo di lettura 5 minuti Il 28/04/2011 l’allora Responsabile dell’Area Vigilanza Vincenzo Galluccio autorizza la variazione della denominazione dell’autorizzazione n. 02 del 14/02/1992 a favore di società con sede a Roma

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Chiara Rai

Nemi (RM) – Per guidare un aereo devo ottenere un brevetto, e non posso far sì che il brevetto mi venga ceduto in qualità di rappresentante legale di una società e non posso tantomeno permettere che il mio brevetto passi in mano a qualcun altro soltanto perché questi compra le quote della mia società e quindi si sente in diritto di acquisire anche il mio brevetto per guidare l’aereo. Non è una storiella lontana dalla realtà ma come dire, è un preambolo a qualcos’altro che è successo e succede a Nemi, sempre in materia di autorizzazioni Ncc.

Continua l’inchiesta Ncc. E continuano ad emergere elementi che già per come sono stati concepiti esprimono delle palesi presunte irregolarità. C’è addirittura una autorizzazione che parte nemese e diventa romana attraverso un passaggio di quote societarie e denominazioni molto simili tra loro che ci si confonde bene, tanta la loro somiglianza. 

[ CLICCARE QUI PER LEGGERE LA PUBBLICAZIONE 282 DEL 28 APRILE 2011 A FIRMA DELL'ALLORA RESPONSABILE AREA VIGILANZA VINCENZO GALLUCCIO ] 

Il che non può esistere in quanto per legge (sempre la 21 del 92) l’autorizzazione Ncc va intestata a persona fisica (principio della individualità della licenza), limitando alle figure giuridiche delle cooperative e dei consorzi la facoltà di conferimento in uso dei titoli autorizzatori.

Esattamente il 14/02/1992 veniva rilasciata la licenza di noleggio con conducente n.02 al signor Bizzoni Enzo e come si legge nella determina comunale del 28/04/2011 la licenza viene rilasciata a Bizzoni Enzo “nella qualità di socio accomandatario e rappresentante legale della Soc. Baldazzi SAS di Bizzoni Enzo”. Già qui come concetto appare nebbioso: che significa “in qualità di socio…”? La licenza è rilasciata al signor Bizzoni Enzo e basta. Dunque alla persona fisica. 

Nel 2006 entra in scena Mario Turco (residente a Roma) il quale “in qualità di legale rappresentante della Soc. Baldazzi di Turco Mario Sas”, chiede al Comune di Nemi la variazione di denominazione dell’autorizzazione n.2 del 14/02/1992 di noleggio con conducente a seguito dell’acquisto delle quote societarie della Soc. Baldazzi Sas di Bizzoni Enzo, titolare dell’autorizzazione citata.

Dunque che succede? Che Turco, “in qualità di legale rappresentante della Soc. Baldazzi di Turco Mario Sas”, acquistando le quote societarie della società Baldazzi Sas di Bizzoni Enzo, si ritrova intestatario della licenza n. 2 del 14/02/1992.  Ma non è così, perché ripetiamo: Per legge l’autorizzazione Ncc va intestata a persona fisica (principio della individualità della licenza), limitando alle figure giuridiche delle cooperative e dei consorzi la facoltà di conferimento in uso dei titoli autorizzatori. E dunque non è con una compravendita di quote societarie che la licenza passa di proprietario in proprietario. 

Il 31/03/2007 l’allora Responsabile dell’Area Vigilanza del Comune di Nemi Guido Scarpato attesta la variazione della denominazione dell’autorizzazione n. 2/1992 senza di fatto provvedere a rinominare l’autorizzazione citata.

Il 18/04/2007 Turco Mario, in qualità di legale rappresentante della Soc Baldazzi di Turco Mario Sas, comunica la variazione della sede legale della società in Roma in via Circonvallazione Clodia n.131 00185, come d’atto notarile del 07/02/2007.

Il 28 Aprile del 2011 l’allora Responsabile dell’Area Vigilanza Vincenzo Galluccio autorizza la variazione della denominazione dell’autorizzazione n. 02 del 14/02/1992 a favore della Soc. Baldazzi di Turco Mario S.a.s , con sede legale in Roma il cui legale rappresentante è Mario Turco, che per tutto il passaggio di quote precedente, si ritrova niente meno che “titolare dell’autorizzazione n. 02 del 14/02/1992”, e può quindi esercitare l’attività di noleggio di autoveicoli con conducente, con rimessa addirittura a Nemi in via Valle Petrucola. 

Una storia, a nostro parere, che vede molte contraddizioni rispetto ad una legge molto chiara: la legge 21 del 1992 dice espressamente che l’autorizzazione Ncc va intestata a persona fisica (principio della individualità della licenza), limitando alle figure giuridiche delle cooperative e dei consorzi la facoltà di conferimento in uso dei titoli autorizzatori. La Legge inoltre dice chiaramente che la rimessa e la sede legale devono trovarsi nello stesso Comune che ha rilasciato la licenza o autorizzazione all’esercizio di noleggio con conducente (Ncc). 

Dulcis in fundo, in data 7 maggio 2013 la società Soc Baldazzi di Turco Mario Sas diventa una Srl,  e una Srl come una Sas non può assolutamente essere titolare di una licenza Ncc. 

Ci si chiede:

1) Il signor Turco Mario ha comunicato la variazione della società da Sas a Srl al Comune di Nemi?

2) Il Comune di Nemi vorrà andare fino in fondo a questa storia e verificare la regolarità di questo apparente paradossale iter di “voltura” di licenza tramite compravendita societaria?

3) Può, inoltre la rimessa trovarsi a Nemi e la sede legale a Roma? Noi pensiamo di no.

Attraverso questa inchiesta ci limitiamo a chiedere spiegazioni, in attesa che arrivino altre risposte già formalmente indirizzate all’amministrazione ma non dal nostro quotidiano.

Aspettiamo fiduciosi una spiegazione in merito anche a questo iter di autorizzazione n.2 del 14/02/1992. 

A Roma, nel 2000 questa vicenda fece ritirare e rivedere numerose licenze che per Legge devono essere rilasciate a persona fisica (principio della individualità della licenza), limitando alle figure giuridiche delle cooperative e dei consorzi la facoltà di conferimento in uso dei titoli autorizzatori.

[ LETTERA DEL COMUNE DI ROMA A SOCIETA’ DI AUTONOLEGGIO CON CONDUCENTE ]

 

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Roma

Omicidio a Roma, venti anni a chi uccise e lasciò Michelle in un carrello

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“Ho commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto”.

Una lettera, poche righe, prima che il giudice del tribunale per i minori si ritirasse in camera di consiglio, prima che gli venissero inflitti 20 anni di carcere. E’ quanto ha letto in collegamento video dal carcere di Treviso l’imputato, il giovane di origini cingalesi che nel giugno dello scorso anno ha ucciso a coltellate Michelle Causo a Roma per poi lasciare il cadavere, chiuso in una busta di plastica, in strada abbandonato in un carrello a poca distanza da un cassonetto per l’immondizia nel quartiere Primavalle.

“L’ho uccisa ma non ho premeditato l’omicidio”, ha aggiunto l’imputato, all’epoca dei fatti 17enne come Michelle, che aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. I genitori della ragazza erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo.

Con questa sentenza – ha detto la madre – riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”. Il tribunale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura.

Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia. L’aggressione avvenne in un appartamento di via Dusmet. Il minore, nel tentativo di sbarazzarsi del corpo, non si preoccupò di ripulire la scena del crimine, tracce di sangue furono trovate ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. L’esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina confermò il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere.

Tra i ragazzi si consumò una prima discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l’aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell’esame è emerso che il giovane colpì la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un’azione omicida che forse era iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque colpi sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti.

Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga, ci fu il drammatico e velleitario tentativo di lasciare il corpo lontano dal luogo dell’aggressione, la casa dove il ragazzo viveva. La madre, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre era in Sri Lanka.

Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell’immobile dove nel corso di una perquisizione venne trovata della droga, sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Nel corso dell’udienza del 29 maggio scorso l’imputato aveva fornito la sua versione di quanto accaduto in quella tragica giornata. Il giovane ha affermato di avere aggredito la ragazza con una prima coltellata perché si era sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei.

In merito alla ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, l’imputato ha sostenuto di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi. In base ad una perizia psichiatrica disposta dal tribunale l’imputato era, comunque, capace di intendere e di volere al momento del fatto.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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