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Roma

NEMI, INCHIESTA NCC: DITTA INDIVIDUALE CON SEDE LEGALE IN UNA SCUOLA PUBBLICA?

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Tempo di lettura 3 minuti Piazza Roma, civico 1, stesso indirizzo, come facilmente si può consultare da Pagine Gialle e Comuni Italiani, che corrisponde alla sede della scuola pubblica di Nemi.

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Chiara Rai

Nemi (RM) – Singolare che una ditta individuale che svolge attività di Ncc abbia la sede legale all’indirizzo corrispondente a quella di una scuola.

Ovvero Nemi – piazza Roma, civico 1, stesso indirizzo, come facilmente si può consultare da Pagine Gialle e Comuni Italiani, che corrisponde alla sede della scuola pubblica di Nemi.

Il titolare che attualmente risulta avere sede legale allo stesso indirizzo della scuola, subentra ad attività preesistente riferita ad altro soggetto esercitante la professione di Ncc dal 1997.

E’ possibile che, come presumibilmente successo per la voltura concessa all’ ”elefante”, la commissione tecnica di allora responsabile dei controlli della rimessa e sede legale non abbia  opportunamente verificato dove fosse ubicata la sede legale della ditta individuale che svolge attività di NCC numero 8?

A tale proposito cogliamo l’occasione per rispondere al presidente Anitrav (Associazione Nazionale Imprese Trasporto Viaggiatori) Mauro Ferri il quale tramite una sua e-mail a volte dai toni piuttosto polemici avrebbe riscontrato nei nostri tabella una “forte acredine nei confronti di una categoria, gli NCC, che attraverso i suoi tabella si vuole far passare come un gruppo di delinquenti pronti a violare ogni legalità e che operano in modo abusivo sistematicamente”. Assolutamente no, egregio presidente, lungi da noi diffamare questa categoria. Ma quello che intendiamo evidenziare sono alcune singolarità, alcuni particolari come la rimessa dell'elefante (riferita all'Ncc N° 11) che già ad occhio nudo risulta alquanto stretta per un mezzo di grosse dimensioni e in questo ultimo caso (Ncc N°8) ci sembra alquanto singolare che la sede legale sia ubicata al medesimo indirizzo che si riferisce ad una scuola pubblica.

E mi duole averla scandalizzata se, per esprimermi in maniera più colorita, ho utilizzato l’espressione “vasellina” per intendere che anche qualora il mezzo fosse stato cosparso di un unguento potente avrebbe avuto comunque enormi difficoltà nella manovra in ingresso alla rimessa.

Tanto è vero che abbiamo immortalato l’auto parcheggiata sul posto riservato ai disabili. Inoltre le assicuro, egregio presidente, che il nostro quotidiano non ha assolutamente  “fatto proprio l’assunto di alcuni tassisti romani che vorrebbero mantenere il monopolio del trasporto nella città di Roma”.

Noi non scriviamo tabella sulla base di notizie forniteci col passaparola ma abbiamo opportunamente verificato tramite fonti certe (in questo caso visure camerali)e sicuramente non è edificante da parte sua insinuare che “mettiamo online notizie forniteci qua e la da quattro amici o parenti”. Vede presidente, amici e parenti e dinamiche “familiari” non si trovano certamente all’interno del nostro quotidiano.

Inoltre la informo che non sono tenuta ad esimermi dal fornire miei considerazioni personali. Esiste, oltre al diritto di cronaca anche il diritto di critica ma in alcuni Comuni della provincia romana questo concetto è ancora duro da digerire e perciò si pensa che con lo strumento della querela si possa mettere un bavaglio alla libera informazione.

Comunque per correttezza, in allegato al presente articolo, pubblichiamo la sua replica integrale così da essere fruibile a tutti.

Ci sono tanti altri casi singolari sui quali punteremo i nostri riflettori nonostante ciò non sia ben accolto da qualcuno.

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Roma

Omicidio a Roma, venti anni a chi uccise e lasciò Michelle in un carrello

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“Ho commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto”.

Una lettera, poche righe, prima che il giudice del tribunale per i minori si ritirasse in camera di consiglio, prima che gli venissero inflitti 20 anni di carcere. E’ quanto ha letto in collegamento video dal carcere di Treviso l’imputato, il giovane di origini cingalesi che nel giugno dello scorso anno ha ucciso a coltellate Michelle Causo a Roma per poi lasciare il cadavere, chiuso in una busta di plastica, in strada abbandonato in un carrello a poca distanza da un cassonetto per l’immondizia nel quartiere Primavalle.

“L’ho uccisa ma non ho premeditato l’omicidio”, ha aggiunto l’imputato, all’epoca dei fatti 17enne come Michelle, che aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. I genitori della ragazza erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo.

Con questa sentenza – ha detto la madre – riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”. Il tribunale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura.

Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia. L’aggressione avvenne in un appartamento di via Dusmet. Il minore, nel tentativo di sbarazzarsi del corpo, non si preoccupò di ripulire la scena del crimine, tracce di sangue furono trovate ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. L’esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina confermò il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere.

Tra i ragazzi si consumò una prima discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l’aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell’esame è emerso che il giovane colpì la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un’azione omicida che forse era iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque colpi sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti.

Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga, ci fu il drammatico e velleitario tentativo di lasciare il corpo lontano dal luogo dell’aggressione, la casa dove il ragazzo viveva. La madre, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre era in Sri Lanka.

Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell’immobile dove nel corso di una perquisizione venne trovata della droga, sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Nel corso dell’udienza del 29 maggio scorso l’imputato aveva fornito la sua versione di quanto accaduto in quella tragica giornata. Il giovane ha affermato di avere aggredito la ragazza con una prima coltellata perché si era sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei.

In merito alla ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, l’imputato ha sostenuto di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi. In base ad una perizia psichiatrica disposta dal tribunale l’imputato era, comunque, capace di intendere e di volere al momento del fatto.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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