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di Ivan Galea
NEMI (RM) – Un sindaco che appare nervoso e “fuori controllo” quello che ha postato un messaggio sul proprio profilo facebook scagliandosi contro ex amministratori (di cui non fa il nome) e verso quello che definisce un “giornalino povero” e “visibilmente in affanno”. Cosa ancor più grave è che ha palesemente accusato i componenti del giornale di essere “falsi”. Questo quanto accaduto a Nemi dove Alberto Bertucci candidato per il secondo mandato alle amministrative del prossimo 11 giugno ha dichiarato che il caso che lo ha riguardato del “presunto stipendio doppio del sindaco” si sarebbe rivelato infondato in quanto, sempre secondo Bertucci tutti i fatti si sono svolti regolarmente e che la segnalazione fatta da questo quotidiano alla Procura della Corte dei Conti sarebbe “caduta nel vuoto”.
Eppure, anziché agitarsi così tanto e offendere gratuitamente potrebbe dare delle spiegazioni concrete ovvero esibendo documenti ufficiali e mettere a tacere la questione in maniera civile fornendo quindi delle risposte inconfutabili. Ma no, niente di tutto questo e lo spettacolo non è dei migliori da vedere: un primo cittadino che si scaglia contro la stampa in una maniera così poco edificante. Dunque, da una parte c’è il sindaco uscente che non ha prodotto nessun documento a sostegno di quanto da lui affermato, (sottolineiamo “uscente” perché il suo mandato è finito e il prossimo 11 giugno a Nemi si vota per una nuova amministrazione) mentre sul gruppo facebook “Nemi notizie libere” sono stati postati due documenti in cui si evince chiaramente che Bertucci fu messo in mora dal segretario comunale del Comune di Nemi per 23mila euro su ordine del vice Procuratore regionale della sezione giurisdizionale per il Lazio della Corte dei Conti in relazione alle indennità di carica percepite dal Comune di Nemi a partire dall’anno 2009 per il 50% delle somme. In pratica, da quello che si legge, la Procura della Corte dei Conti ha ordinato al segretario Comunale di quantificare le somme indebitamente percepite dal Bertucci nonché di mettere lo stesso in mora. Che ne è stato poi? Che carte avrebbe prodotto il sindaco per fare in modo che la questione, come dice lui, sia “caduta nel vuoto”?
Per quanto riguarda le illazioni del primo cittadino su Facebook appare chiaro che il riferimento “giornalino” è rivolto a questo quotidiano, anche perché “L’Osservatore d’Italia” è stato l’unico organo di stampa a sollevare questa questione nel 2013, nonché a presentare un esposto alla Corte dei Conti. E per questo motivo la direzione del giornale, a tutela della propria immagine, sta predisponendo formale querela per diffamazione a mezzo stampa, come sancito dalla suprema Corte di Cassazione per le diffamazioni effettuate attraverso i social, nei confronti del sindaco Bertucci. Spiace dover arrivare a queste soluzioni, ma del resto quello delle denunce è stato sempre il modus operandi del sindaco Bertucci nei confronti di questa testata giornalistica che ha sempre proseguito nella sua opera di cronaca e di critica senza bavaglio alcuno. E del resto è stato proprio il sindaco stesso a querelare per primo la direttrice Chiara Rai per aver portato alla luce proprio l’articolo che chiedeva spiegazioni su un tema di interesse pubblico e che avrebbe meritato ben altra risposta nell’interesse dei cittadini.
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