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Roma

Nemi, il sindaco "esplode" su facebook: ma le carte?

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Tempo di lettura 2 minuti Un post sul gruppo Fb Nemi Notizie Libere manda su tutte le furie Alberto Bertucci che alle carte replica con offese

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di Ivan Galea


NEMI (RM) – Un sindaco che appare nervoso e “fuori controllo” quello che ha postato un messaggio sul proprio profilo facebook scagliandosi contro ex amministratori (di cui non fa il nome) e verso quello che definisce un “giornalino povero” e “visibilmente in affanno”. Cosa ancor più grave è che ha palesemente accusato i componenti del giornale di essere “falsi”. Questo quanto accaduto a Nemi dove Alberto Bertucci candidato per il secondo mandato alle amministrative del prossimo 11 giugno ha dichiarato che il caso che lo ha riguardato del “presunto stipendio doppio del sindaco” si sarebbe rivelato infondato in quanto, sempre secondo Bertucci tutti i fatti si sono svolti regolarmente e che la segnalazione fatta da questo quotidiano alla Procura della Corte dei Conti sarebbe “caduta nel vuoto”. 


Eppure, anziché agitarsi così tanto e offendere gratuitamente potrebbe dare delle spiegazioni concrete ovvero esibendo documenti ufficiali e mettere a tacere la questione in maniera civile fornendo quindi delle risposte inconfutabili. Ma no, niente di tutto questo e lo spettacolo non è dei migliori da vedere: un primo cittadino che si scaglia contro la stampa in una maniera così poco edificante. Dunque, da una parte c’è il sindaco uscente che non ha prodotto nessun documento a sostegno di quanto da lui affermato, (sottolineiamo “uscente” perché il suo mandato è finito e il prossimo 11 giugno a Nemi si vota per una nuova amministrazione) mentre sul gruppo facebook “Nemi notizie libere” sono stati postati due documenti in cui si evince chiaramente che Bertucci fu messo in mora dal segretario comunale del Comune di Nemi per 23mila euro su ordine del vice Procuratore regionale della sezione giurisdizionale per il Lazio della Corte dei Conti in relazione alle indennità di carica percepite dal Comune di Nemi a partire dall’anno 2009 per il 50% delle somme. In pratica, da quello che si legge, la Procura della Corte dei Conti ha ordinato al segretario Comunale di quantificare le somme indebitamente percepite dal Bertucci nonché di mettere lo stesso in mora. Che ne è stato poi? Che carte avrebbe prodotto il sindaco per fare in modo che la questione, come dice lui, sia “caduta nel vuoto”?

 

Per quanto riguarda le illazioni del primo cittadino su Facebook appare chiaro che il riferimento “giornalino” è rivolto a questo quotidiano, anche perché “L’Osservatore d’Italia” è stato l’unico organo di stampa a sollevare questa questione nel 2013, nonché a presentare un esposto alla Corte dei Conti. E per questo motivo la direzione del giornale, a tutela della propria immagine, sta predisponendo formale querela per diffamazione a mezzo stampa, come sancito dalla suprema Corte di Cassazione per le diffamazioni effettuate attraverso i social, nei confronti del sindaco Bertucci. Spiace dover arrivare a queste soluzioni, ma del resto quello delle denunce è stato sempre il modus operandi del sindaco Bertucci nei confronti di questa testata giornalistica che ha sempre proseguito nella sua opera di cronaca e di critica senza bavaglio alcuno. E del resto è stato proprio il sindaco stesso a querelare per primo la direttrice Chiara Rai per aver portato alla luce proprio l’articolo che chiedeva spiegazioni su un tema di interesse pubblico e che avrebbe meritato ben altra risposta nell’interesse dei cittadini.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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