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Roma

NEMI: IL RILANCIO DI CASTELLO RUSPOLI – “IL RIPOSTIGLIO D’EUROPA”

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Tempo di lettura 2 minuti All'interno del Castello una molazza, un camion e molto materiale edile accatastato.

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di Chiara Rai

Nemi (RM) – Sembrerebbe esserci un incidente di percorso nei lavori di ristrutturazione di una palazzina nel centro storico di Nemi in via Cavour. La ditta incaricata della ristrutturazione deve svolgere ancora oggi, dei lavori di riparazione sul tetto della palazzina che affaccia in Piazza Umberto Primo e fa angolo con un il bar “Spartaco” che si trova proprio di fronte al castello Ruspoli. Sembrerebbe che il titolare del bar si sia lamentato del fatto che il tetto da riparare copra anche il locale commerciale. Questa lamentela sarebbe giunta a posteriori di accordi scritti con proprietari, compreso il titolare del bar e dopo la relativa concessione di permessi e disponibilità da parte dei Vigili Urbani nella gestione del traffico in piazza durante il periodo del cantiere. Ne è conseguito lo stop al cantiere. I lavori sarebbero dunque stati sospesi perché il ponteggio avrebbe ostacolato l'apertura della tenda del locale commerciale.

A quel punto la ditta edile si sarebbe adoperata per avanzare una nuova proposta per una impalcatura che arrecasse meno disturbo possibile ma con conseguente aumento di costi: Niente da fare. Gli animi si sono accesi e il titolare della ditta, insieme a uno dei proprietari committenti della ristrutturazione, si sono rivolti al Comando dei Vigili e hanno chiesto anche aiuto al Sindaco di Nemi Alberto Bertucci. Il primo cittadino, secondo quanto riferito dal titolare della ditta, avrebbe risposto di non poter far nulla rispetto questo intoppo. A questo punto ci sono degli operai senza lavoro e una ditta a mani conserte che aveva posto in essere tutti i preparativi per iniziare i lavori che si sarebbero dovuti svolgere approfittando di queste giornate di sole, prima dell’avvicendarsi del maltempo.

Intanto, mercoledì 24 settembre intorno alle ore 12:30 circa, i Vigili Urbani, con l’ausilio dei carabinieri di Nemi e della Asl RmH, hanno effettuato un sopralluogo al cantiere in via Cavour ma ancora non si conosce l’esito dello stesso. Molto probabilmente ve ne sarà un altro ancora.

Intanto muta lo scenario a piazza Umberto. Il Castello Ruspoli, recente oggetto di discussione riguardo un possibile rilancio, messa in sicurezza e conservazione, si presenta come un cantiere: c’è una molazza, un camion e molto materiale edile accatastato. Si tratta di un sito pericolante e il fatto che vi sia materiale dentro comporta un via vai di personale, operai e curiosi la cui incolumità viene messa a rischio. Chi ha autorizzato che venisse utilizzato il Castello come ripostiglio di tale materiale. In che modo si riesce a garantire la sicurezza di chi vi transita all’interno?

Certo, lo stato di castello Ruspoli, non sembrerebbe affatto essere migliorato. Soltanto a luglio risale la visita a Nemi del sottosegretario ai Beni culturali, Ilaria Borletti Buitoni, con la quale l’amministrazione ha cercato di intavolare un discorso proiettato al rilancio attraverso fondi governativi. Certamente, il fatto che il Castello sia utilizzato come ripostiglio, non è di buon auspicio.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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