NEMI: IL CALVARIO DI… UN ALBERELLO

di Ivan Galea

Nemi (RM) – L'albero piantato nel parco giochi di via Parco dei Lecci, nella zona alta di Nemi, dopo un periodo in cui pendeva a destra, ora pende totalmente a sinistra ed è quasi del tutto rinsecchito. La povera pianta a settembre dello scorso anno risultava infatti piegata verso destra e successivamente ad un nostro articolo qualcuno si ricordava di dargli una raddrizzata. Una fatica inutile visto il risultato odierno.

Ma come è ben noto se una cosa nasce storta muore storta.

E così la sorte dell'alberello nemorense che viene piantato all'interno di un parco giochi sembra segnata inesorabilmente. Un parco giochi costato alla comunità ben 25mila euro di soldi pubblici di cui 20 mila euro di fondi regionali destinati alla risistemazione – risistemazione e non creazione di qualcosa ex novo – di aree verdi e 5 mila euro messi a disposizione dal Comune di Nemi che poi successivamente spende altri 15mila euro circa della collettività per risistemare – cosa che si poteva fare con il finanziamento regionale – il parco giochi Andersen nella zona di Vigna Grande.

Ma quale mente è riuscita a partorire un simile modo di utilizzare i soldi pubblici? 

Dulcis in fundo. Il parco giochi realizzato a ridosso del Grembo, già dotato di propria area attrezzata con giochi per bimbi, è stato, fin dalla sua realizzazione, ed è a tutt'oggi chiuso da un insormontabile cancello, e giace in mezzo all'erba incolta.

La domanda, che resta ancora senza risposta, è sempre la stessa: Per quale motivo si sono spesi 25mila euro di soldi pubblici per realizzare un parco giochi che poi risulta essere perennemente chiuso e non fruibile dalla collettività?

Certi di una "non risposta", come in uso da queste parti, da chi invece dovrebbe rispondere non a noi ma ai cittadini, non ci resta che sperare su un vento nuovo che riesca a raddrizzare il povero albero e che qualche pioggia di tanto in tanto gli possa rendere una nuova linfa vitale.