Solo 100mila euro di differenza con il 2019 e con il 2020 quando con 250mila euro per ogni anno si smaltivano tutti i rifiuti: organico, vetro, cartone, plastica, ingombranti, sfalci e anche gli avanzi di lavori edili lasciati dagli incivili negli ex cassonetti comunali.
A Nemi dallo scorso novembre è partita la raccolta differenziata sull’intero territorio comunale e a quanto sembra si differenzia ancora troppo poco, vista la cifra messa in bilancio 2021 dagli amministratori.
E intanto l’amministrazione prosegue a effettuare una gestione rifiuti in via della Radiosa, dietro il campo sportivo, in un’area dove per legge non si può effettuare nessun tipo di gestione rifiuti in quanto nelle vicinanze esiste un pozzo di acqua che serve la popolazione. Ci si chiede se il Parco Regionale dei Castelli Romani abbia intrapreso una qualche iniziativa per porre fine a quella che appare come una attività in contrasto con la normativa. Lo scorso 29 gennaio la direttrice dell’Ente regionale, su segnalazione di questo giornale, ci faceva sapere che avrebbe verificato la situazione. Restiamo ancora fiduciosi in attesa dell’esito di queste verifiche. Inoltre la convenzione stipulata tra il Comune di Nemi e quello di Ariccia per l’utilizzo dell’isola ecologica per ora resta solo un pezzo di carta.