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Castelli Romani

Nemi, i consiglieri comunali Cortuso e Corrieri presentano il Progetto Consiglio comunale dei ragazzi

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NEMI (RM) – I Consiglieri comunali di “Ricomincio da Nemi” Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri presentano oggi un progetto per il Consiglio Comunale dei Ragazzi a Nemi, che coinvolge i ragazzi, la scuola ed il Comune di Nemi.

“I bambini sono il futuro, di Nemi e del mondo, – affermano Cortuso e Corrieri – per questo desideriamo che:

  • Imparino a confrontare le proprie idee con quelle degli altri per decidere insieme.
  • Assumano una cultura della partecipazione, vigilanza e responsabilità, nei confronti delle istituzioni e della comunità.
  • Comprendano il valore e la necessità delle norme per l’organizzazione della vita sociale.
  • Conoscano le istituzioni, i servizi e le risorse del territorio.
  • Sappiano individuare i bisogni del territorio e proporre soluzioni.
  • Imparino a rapportarsi con la burocrazia.
  • Ideare i progetti e realizzarli concretamente.
  • Creare situazioni in cui i ragazzi si sentano liberi di esprimere le proprie esigenze.
  • Promuovere negli adulti un ascolto attento delle proposte dei ragazzi e favorire il dialogo reciproco.
  • Il bambino non è un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere”

Di seguito il progetto che verrà presentato oggi:

Premessa

L’avvio del progetto di costituire nel Comune di Nemi (RM) il Consiglio Comunale dei Ragazzi (CCR), è dettato dalla volontà di far vivere ai ragazzi delle esperienze dirette e significative di partecipazione attiva alla vita del loro territorio, riconoscendoli così come “soggetti” di diritti, portatori di punti di vista originali, cittadini capaci di interagire con gli adulti per modificare la realtà sociale (urbana e scolastica) in cui vivono.

Per attuare il progetto sono necessarie le seguenti componenti:

  • l’Amministrazione Comunale e la scuola, ovvero l’Istituto Comprensivo statale “Marianna Dionigi”. Ambedue saranno ben consapevoli che l’istituzione del CCR è una modalità nuova ed impegnativa per realizzare finalità educative e formative rivolte ai ragazzi. Ad entrambe le realtà è richiesta un’attiva partecipazione sia nella fase preparatoria, sia in quella attuativa, sia in quella del mandato, generalmente biennale (La biennalità consente al Consiglio comunale dei ragazzi un arco di tempo normalmente sufficiente alla realizzazione dei propri progetti. Tuttavia si possono prevedere anche periodi diversi).

La scelta di istituire un Consiglio Comunale dei Ragazzi è una scelta collegiale che coinvolge tutti i docenti ai quali è richiesta collaborazione, flessibilità, progettualità, disponibilità all’innovazione didattica e metodologica. Il Consiglio comunale dei ragazzi è un’istituzione che è patrimonio culturale di tutto l’Istituto. Il docente referente e la Commissione a Commissione per il Consiglio Comunale dei ragazzi (che dovrà essere formata) svolgono soltanto un ruolo di coordinamento delle attività.

Contesto ambientale (sociale-territoriale e scolastico) nel quale si situerà, se attivata, l’esperienza del Consiglio comunale dei ragazzi

  1. Contesto socio culturale: L’andamento demografico del Comune registra una situazione intorno ai 2.000 abitanti distribuiti in territorio articolato. Un incremento abitativo si è avuto negli ultimi anni, modificando così condizioni e stili di vita degli abitanti e favorendo immigrazione dai comuni vicini e la crescita di comunità provenienti anche da paesi UE. È evidente che stili, scelte di vita ed aspettative si

differenziano anche tra i residenti nelle varie aree del Comune, perché residenzialità, viabilità, pendolarismo, occupazione, sono diversi nelle varie zone.

L’innalzamento del tenore di vita degli ultimi anni non è riuscito a risolvere tutti i casi di sofferenza sociale che, anche se meno numerosi di un tempo, sono presenti nel nostro territorio, mentre la congiuntura economica attuale, caratterizzata della pandemia da Covid-19, ha contribuito ad aggravare i disagi sia dal punto di vista economico che quello sociale. La scuola in questo contesto è un servizio pubblico che investe tutte le famiglie e, di riflesso, tutta la popolazione per molte ore del giorno, per gran parte dell’anno e per un lungo periodo della vita. Nello stesso tempo la scuola si colloca nel territorio come la struttura con la maggior concentrazione di operatori professionalmente preparati per far fronte a bisogni e alle richieste di formazione ed istruzione

  • Contesto scolastico: L’attivazione di un CCR richiede uno standard organizzativo a livello di scuola dal quale emerga una qualità della stessa, che si esplicita almeno nei seguenti punti:

a) una comunicazione interna efficace e capillare di base tra il dirigente e i docenti mediante l’utilizzo di idonei strumenti della comunicazione.

b) Una comunicazione diretta verso l’esterno: stampa locale, genitori.

c) Periodiche riunioni per materia anche a livello trasversale.

d) Collegialità effettiva e partecipata nei Consigli di classe.

e) Disponibilità e flessibilità all’innovazione didattica.

f) Ricerca e sperimentazione di nuovi percorsi educativi-didattici specialmente nelle materie artistico espressive che più riescono a sviluppare l’intelligenza emotiva degli studenti.

g) Conoscenza e condivisione collegiale effettiva dei princìpi che sottengono le motivazioni educative e didattiche del CCR.

h) Valutazione interna d’Istituto.

FONDAMENTI NORMATIVI

Il Progetto dell’istituzione di un CCR si fonda su alcuni riferimenti (normativi e documentali) qui di seguito elencati:

Riferimenti Internazionali:

  1. DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO (10 dicembre 1948)

Omissis

Articolo 15

1. Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza.Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.

Omissis

Articolo 18

Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti.

Articolo 19

Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

Articolo 20

1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica.

2. Nessuno può essere costretto a far parte di un’associazione.

Articolo 21

1. Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti.

2. Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese. 3. La volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo. Tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.

Omissis

Articolo 26

1. Ogni individuo ha diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L’istruzione elementare deve essere obbligatoria. L’istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l’istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.

2. L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l’amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l’opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.

3. I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.

Omissis

Articolo 28

Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.

Articolo 29

1. Ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, nella quale soltanto è possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità.

2. Nell’esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono stabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento ed il rispetto dei diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell’ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica.

3. Questi diritti e queste libertà non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini

  • CONVENZIONE INTERNAZIONALE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA (20 novembre 1989)

Essa riconosce il bambino come soggetto centrale di diritti umani la cui attuazione dipende però dal concorso e dall’azione solidale di una serie di attori sociali ed istituzioni.

Omissis

Articolo 12

1. Gli Stati parti devono assicurare al fanciullo capace di formarsi una propria opinione il diritto di esprimerla liberamente e in qualsiasi materia, dando alle opinioni del fanciullo il giusto peso in relazione alla sua età e al suo grado di maturità.

2. A tal fine, verrà in particolare offerta al fanciullo la possibilità di essere ascoltato in qualunque procedimento giudiziario o amministrativo che lo riguardi, sia direttamente, sia tramite un rappresentante o un’apposita istituzione, in conformità con le regole di procedura della legislazione nazionale.

Articolo 13

1. Il fanciullo ha diritto alla libertà di espressione. Questo diritto comprende la libertà di ricercare, ricevere e diffondere informazioni e idee di ogni genere, a prescindere dalle frontiere, sia verbalmente che per iscritto o a mezzo stampa o in forma artistica o mediante qualsiasi altro mezzo scelto dal fanciullo.

2. L’esercizio di questo diritto può essere sottoposto a talune restrizioni, che però siano soltanto quelle previste dalla legge e quelle necessarie:

a) al rispetto dei diritti e della reputazione altrui;

b) alla salvaguardia della sicurezza nazionale o dell’ordine pubblico, della salute o della moralità pubblica.

Articolo 14

1. Gli Stati parti devono rispettare il diritto del fanciullo alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione.

2. Gli Stati parti devono rispettare il diritto e il dovere dei genitori, o all’occorrenza, dei tutori, di guidare il fanciullo nell’esercizio del diritto sopra menzionato in modo consono alle sue capacità evolutive.

3. La libertà d manifestare la propria religione o le proprie convinzioni può essere sottoposta solo a quelle limitazioni di legge necessarie a proteggere l’ordine pubblico, la sicurezza, la salute e la moralità pubblica, e le libertà e i diritti fondamentali altrui.

Articolo 15

1. Gli Stati parti riconoscono i diritti del fanciullo alla libertà di associazione e alla libertà di riunione pacifica.

2. L’esercizio di questi diritti non può essere sottoposto a restrizioni di sorta, salvo quelle previste dalla legge e che risultino necessarie in una società democratica, nell’interesse della sicurezza nazionale, della sicurezza pubblica o dell’ordine pubblico, o per proteggere la salute o la moralità pubblica, o i diritti e le libertà altrui.

Omissis

Articolo 28

  1. Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo ad avere un’educazione e, nell’ottica della progressiva piena realizzazione di tale diritto e sulla base di eguali opportunità, devono in particolare: a) rendere l’istruzione primaria gratuita e obbligatoria per tutti;

b) promuovere lo sviluppo di varie forme d’istruzione secondaria sia generale che professionale, renderle utilizzabili e accessibili a tutti i fanciulli, e adottare misure appropriate quali l’introduzione della gratuità dell’insegnamento e l’offerta di un’assistenza finanziaria nei casi di necessità;

c) rendere l’istruzione superiore accessibile a tutti sulla base delle capacità, con ogni mezzo appropriato;

d) rendere l’informazione educativa e l’orientamento professionale disponibile e alla portata di tutti i fanciulli;

e) prendere provvedimenti atti a incoraggiare la regolare frequenza scolastica e la riduzione dei tassi d’abbandono.

  • Gli Stati parti devono prendere ogni misura appropriata per assicurare che la disciplina scolastica venga impartita rispettando la dignità umana del fanciullo e in conformità alla presente Convenzione.
  • Gli Stati parti devono promuovere e favorire la cooperazione internazionale in materia d’educazione, in particolare al fine di contribuire all’eliminazione dell’ignoranza e dell’analfabetismo nel mondo intero e facilitando l’accesso alle conoscenze scientifiche e tecniche e ai metodi d’insegnamento. A questo proposito i bisogni dei Paesi in via di sviluppo devono essere tenuti in particolare considerazione.

Articolo 29

1. Gli Stati parti concordano sul fatto che l’educazione del fanciullo deve avere come finalità:

a) di promuovere lo sviluppo della personalità del fanciullo, dei suoi talenti, delle sue attitudini mentali e fisiche, in tutto l’arco delle sue potenzialità;

b) di inculcare nel fanciullo il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, e dei princìpi enunciati nello Statuto delle Nazioni Unite;

c) di inculcare al fanciullo il rispetto dei genitori, della sua identità, della sua lingua e dei suoi valori culturali, nonché il rispetto dei valori nazionali del Paese in cui vive, del Paese di cui è originario e delle civiltà diverse dalla propria;

d) di preparare il fanciullo ad assumere le responsabilità della vita in una società libera, in uno spirito di comprensione, di pace, di tolleranza, di uguaglianza tra i sessi e di amicizia fra tutti i popoli, gruppi etnici, nazionali e religiosi, e persone di origine autoctona;

e) di inculcare nel fanciullo il rispetto per l’ambiente naturale.

2. Nessuna disposizione del presente articolo o dell’articolo 28 deve essere interpretata quale interferenza nella libertà degli individui e degli Enti di creare e dirigere istituzioni educative, a condizione che i princìpi enunciati nel paragrafo 1 del presente articolo siano rispettati e che l’istruzione impartita in tali istituti risulti conforme alle norme minime prescritte dallo Stato.

  • DICHIARAZIONE SUL DIRITTO E LA RESPONSABILITA’ DI INDIVIDUI, GRUPPI E ORGANI DELLA SOCIETA’ A PROMUOVERE E PROTEGGERE LE LIBERTA’ FONDAMENTALI E I DIRITTI UMANI UNIVERSALMENTE RICONOSCIUTI (1998)

Omissis

Articolo 8

  1. Ognuno ha il diritto, individualmente e in associazione con altri, di avere effettivo accesso, su base non discriminatoria, per partecipare al governo del proprio paese e nella conduzione degli affari pubblici.

Omissis

articolo 18

1. Ognuno ha dei doveri nei confronti della comunità in quanto soltanto all’interno di essa è possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità.

2. Individui, gruppi, istituzioni e organizzazioni non governative svolgono un ruolo importante e hanno la responsabilità di garantire la democrazia, la promozione dei diritti umani e delle libertà fondamentali e di contribuire alla promozione e all’avanzamento delle società democratiche, delle istituzioni e procedure.

3. Allo stesso modo, essi svolgono un ruolo importante e hanno la responsabilità nel contribuire alla promozione del diritto di ognuno a un ordine sociale e internazionale in cui possano essere pienamente realizzati i diritti e le libertà fondamentali enunciati nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e negli altri documenti sui diritti umani.

  • CARTA DELLE CITTÀ EDUCATIVE

Le città rappresentate al 1° Congresso Internazionale delle Città Educative, tenutosi a Barcellona nel novembre 1990, hanno sottoscritto una Carta che raccoglie i principi fondamentali ai quali devono richiamarsi le scelte educative di una città. Nella Carta viene delineata “la città educativa”, un sistema complesso in evoluzione costante che pur esprimendosi secondo modalità diverse deve dare sempre una priorità assoluta all’accrescimento culturale e alla formazione permanente dei suoi abitanti. La Carta quindi riconosce il ruolo formativo dell’ambiente urbano e la corresponsabilità che esso ha nello sviluppo culturale di tutti i cittadini, a partire dai bambini. Nel mondo, più di trecento città hanno sottoscritto la Carta impegnandosi così a considerare la possibile ricaduta di ogni decisione e di ogni attività sui modi di pensare e di convivere dei cittadini. Inoltre, le città si sono impegnate a pianificare tenendo conto del grande impatto che lo spazio urbano ha sullo sviluppo dei più piccoli riconoscendo il loro diritto a partecipare alla costruzione di programmi urbanistici ad ottenere gli strumenti necessari per scoprire la volontà educativa della propria città. Le città hanno anche assunto il compito di comunicare a tutte le altre le modalità con le quali hanno declinato i principi della città educativa, consentendo la diffusione degli obiettivi e delle esperienze concrete.

Riferimenti Nazionali:

• “Piano d’Azione del Governo Italiano per l’infanzia e l’adolescenza” (1997), L’Italia si impegna a perseguire gli obiettivi previsti dalla Convenzione ONU attraverso una strategia globale per lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, prevedendo “forme di partecipazione di bambini, bambine e adolescenti, perché pratichino nel concreto la loro cittadinanza e perché comprendano i diritti che loro spettano, ma anche i doveri verso gli altri e la comunità”

• Legge 285/97 “Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”, che sottolinea i compiti di Stato, Regioni e Comuni, impegnandoli a favorire e a garantire la promozione dei diritti e la qualità della vita di bambini ed adolescenti. Art. 7 “Misure

volte a promuovere la partecipazione dei bambini e degli adolescenti alla vita della comunità locale, anche amministrativa”.

La proposta di istituire il CCR è coerente anche con la normativa vigente nel settore dell’obbligo scolastico e tende a realizzare finalità educative e formative unanimemente riconosciute sul piano pedagogico:

Sono qui schematizzate le finalità formative ed educative e i relativi obiettivi.

FINALITÀOBIETTIVI
1. Educare alla democrazia, intesa come metodo di convivenza.1.a) Imparare a confrontare le proprie idee con quelle degli altri per decidere insieme. 1.b) Assumere una cultura della partecipazione, vigilanza e responsabilità, nei confronti delle istituzioni e della comunità. 1.c) Comprendere il valore e la necessità delle norme per l’organizzazione della vita sociale.
2. Familiarizzare i ragazzi alla vita pubblica locale tramite la promozione e valorizzazione del senso di appartenenza alla comunità ed al territorio.2.a) Conoscere le istituzioni, i servizi e le risorse del territorio. 2.b) Individuare i bisogni del territorio e proporre soluzioni. 2.c) Imparare a rapportarsi con la burocrazia
3. Sviluppare nei ragazzi lo spirito critico, la creatività e la consapevolezza di essere protagonisti del proprio futuro.3.a) Ideare i progetti e realizzarli concretamente.
4. Costruire una comunità sensibile ai bisogni dei ragazzi.4.a) Creare situazioni in cui i ragazzi si sentano liberi di esprimere le proprie esigenze. 4.b) Promuovere negli adulti un ascolto attento delle proposte dei ragazzi e favorire il dialogo reciproco.
5. Prevenire la devianza giovanile attraverso la partecipazione sociale.5.a) L’insieme degli obiettivi indicati.

SOGGETTI COINVOLTI

ISTITUZIONI: COMUNE E SCUOLA

IL COMUNE:

Il Comune, nel condividere le finalità e gli obiettivi del C.C.R.:

  • promuove il C.C.R. attraverso iniziative di informazione (spazi riservati nel notiziario comunale, nel sito internet del Comune, iniziative pubblicitarie e di “marketing”, ecc.);
  • approva il progetto C.C.R. con atto deliberativo; o Inserisce nello Statuto Comunale apposito articolo dal quale si evince che il CCR è parte integrante delle politiche comunali in materia di infanzia e adolescenza.
  • facilita l’attività del C.C.R., attraverso la messa a disposizione di spazi comunali e non, di strumentazione e materiali;
  • mette a disposizione il personale dei propri uffici per le attività di consulenza, reperimento di materiali, informazioni varie, compatibilmente con le priorità dell’amministrazione;
  • assume gli oneri relativi a:

− budget per la realizzazione dei progetti;

− budget per il materiale necessario al funzionamento del C.C.R.;

− eventuale personale impegnato nel C.C.R.

LA SCUOLA:

La Scuola, nel condividere le finalità e gli obiettivi del C.C.R.:

  • promuove e sostiene l’adesione e la formazione degli insegnanti e dei ragazzi;
  • presenta il progetto al Collegio Docenti e al Consiglio d’Istituto;
  • approva il progetto C.C.R. e lo inserisce nel Piano dell’offerta formativa (P.O.F.);
  • garantisce la presenza di insegnanti in un “gruppo permanente di coordinamento/monitoraggio” a livello comunale; o mette a disposizione spazi scolastici e strumentazione per il funzionamento del C.C.R..

ALTRI SOGGETTI COINVOLTI

SOGGETTICOMPITI DEI SOGGETTI COINVOLTI
ELETTORI• Partecipano alla realizzazione del logo e lo votano • Conoscono i vari ambiti nei quali possono intervenire (sport, tempo libero, ambiente, problemi sociali…). • Rilevano i bisogni percepiti dal gruppo classe ed individuano l’ambito/i d’intervento/i in cui collocare il progetto/i • Elaborano il progetto/i ed individuano i candidati in coloro che meglio possono sostenere e portare a realizzazione i progetti • Studiano e scelgono le modalità più opportune per far conoscere i progetti candidati (mostra, presentazione in ogni singola classe…) a tutte le classi • Realizzano la campagna elettorale • Votano i progetti presentati • Collaborano alla redazione degli strumenti di informazione che verranno realizzati
ELETTI• Partecipano alle sedute di CCR • Adottano un apposito regolamento allo scopo di disciplinare il funzionamento del CCR • Scelgono uno o più progetti e ne promuovono l’attuazione • Informano gli altri ragazzi elettori sull’attività del CCR • Diventano interlocutori privilegiati per l’Amministrazione comunale, in merito alle esigenze dei cittadini di una particolare fascia d’età (organo consultivo)
GENITORI• La presenza dei genitori è importante. Devono essere persone coinvolte ed informate con mezzi adeguati, creando un legame forte nei temi che saranno trattati. • Pertanto i genitori sono invitati ad aiutare i ragazzi soprattutto trasmettendo un messaggio positivo che valorizzi il loro impegno. • Fanno parte del gruppo di Coordinamento
INSEGNANTI• Aderiscono al progetto e lo inseriscono nella loro programmazione didattica • Portano i ragazzi a contatto con la realtà comunale         • Accompagnano la classe nella fase di elaborazione, stesura dei progetti e votazione degli stessi • Forniscono la loro collaborazione per l’organizzazione della campagna elettorale della propria classe • Favoriscono la diffusione delle informazioni sull’attività del CCR all’interno della scuola
PERSONALE A.T.A.• Fornisce il supporto organizzativo (progetto, elezioni…)
SINDACO• È il Sindaco adulto, considerato il garante nei confronti di tutti i soggetti coinvolti. • Il Comune di Nemi sceglie di avere il Sindaco bambino/a e pertanto il Comune di Nemi inserisce nel proprio Statuto comunale un apposito articolo che istituisce il Consiglio comunale dei ragazzi.
AMMINISTRATORI E FUNZIONARI COMUNALIL’Amministrazione Comunale: • Organizza un incontro aperto ai ragazzi e ai genitori per la presentazione del progetto • Mette a disposizione la struttura per dare informazioni e suggerimenti ai fini di una elaborazione dei progetti fattibili • Mette a disposizione delle risorse per la realizzazione dei progetti • Collabora per la realizzazione dei progetti votati
EDUCATORE/ANIMATOREOperando con i ragazzi: • Promuove e facilita la comunicazione, la collaborazione e lo scambio tra i soggetti coinvolti • Incontra gli insegnanti e gli amministratori su specifici problemi/o esigenze • Anima i momenti collettivi • Segue lo sviluppo del progetto
ASSOCIAZIONI, GRUPPI E PARROCCHIE• L’enorme potenzialità delle associazioni di volontariato e dei gruppi è una risorsa da utilizzare. Il ruolo delle associazioni potrebbe essere quello di fornire ai ragazzi consulenza ed aiuto nella fase di ideazione e sviluppo dei progetti.

MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO DEL C.C.R.

Alcune caratteristiche

1. Il CCR per il suo funzionamento necessita di una struttura organizzativa solida a livello generalizzato d’Istituto, specialmente nelle componenti collegiali.

2. il CCR, sarà composto da un gruppo di ragazze/i in modo che ogni classe dell’istituto abbia almeno due rappresentanti, comprese le classi quinte della scuola primaria. Le classi partecipanti potranno subire variazioni in base a motivate riflessioni pedagogiche e didattiche.

3. La durata in carica è, inizialmente di un anno e successivamente di due anni.

4. Alle sedute partecipa di diritto il docente responsabile del progetto il quale ha facoltà di delegare in caso di impedimento altro docente della Commissione preposta. In ogni caso è data facoltà ai membri della Commissione di partecipare alle sedute.

5. Le decisioni assunte verranno verbalizzate.

6. Il Consiglio Comunale dei Ragazzi ha facoltà di deliberare le proprie decisioni che verranno sottoposte all’Amministrazione comunale e/o al Consiglio di Istituto.

Modalità di elezione

1. Si evidenzieranno almeno due candidati sindaci con relativo gruppo che elaboreranno un progetto con il quale si presenteranno agli elettori. Qualora la Commissione CCR dell’Istituto lo ritenga più idoneo da un punto di vista educativo, didattico e rappresentativo, anche delle diversità di genere, la modalità di elezione potrà subire variazioni di procedura.

2. Sarà effettuata una campagna elettorale in tutti i plessi dell’Istituto comprensivo.

3. Il Sindaco sarà scelto per votazione.

4. Verrà redatto un regolamento elettorale che sarà adottato in via provvisoria per il primo biennio. 5. Per quanto riguarda il regolamento di funzionamento del C.C.R. si ipotizza di fornire al Consiglio eletto una bozza che sarà fatta oggetto di discussione e quindi, eventualmente, modificata, integrata e infine votata e adottata.

Nota – È importante che i progetti siano frutto della spontaneità dei ragazzi e che scaturiscano dai loro bisogni: la conoscenza del territorio, della organizzazione comunale e di tutto quello che è necessario per realizzarli, viene fatta a seguito dei loro bisogni/desideri spontanei e non per spinta o suggerimento dei genitori, amministratori o insegnanti.

Gli organismi di coordinamento/monitoraggio è:

– GRUPPO PERMANENTE DI COORDINAMENTO.

L’idea è quella di creare o rafforzare la sinergia Comune-Scuola-Famiglia e potrebbe concretizzarsi in un gruppo composto da rappresentanti della scuola, del Comune, delle associazioni, dei genitori. La funzione del Gruppo è quella di accompagnare e coordinare le attività, procedere al monitoraggio e alla verifica dei risultati attesi.

(Si ritiene opportuno che all’inizio di ogni anno scolastico sia individuata un’apposita funzione strumentale per il CCR, per garantire il coordinamento dell’attività).

TABELLA DI MARCIA

TEMPITAPPE
Settembre/Novembre 2021• Presentazione progetto CCR ai docenti • I docenti dell’area linguistica di tutto l’istituto all’interno del loro programma trattano la Costituzione, il Comune, la Regione, il Parlamento, le istituzioni europee e internazionali (es: ONU, OSCE, Parlamento europeo, …), i principali documenti internazionali (es: Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, Dichiarazione sui diritti del fanciullo, Convenzione Internazionale sui diritti dell’Infanzia, …). Discutono con loro l’importanza della partecipazione democratica alla vita della propria comunità locale e a quella regionale e nazionale. Si effettueranno visite di istruzione almeno in Comune e in Regione. Elaborano cartelloni ed effettuano verifiche. (vedi le “Proposte di studio e di attività” a p. 18 del presente progetto). • Incontri, in date da definire (mensile da gennaio), tra il responsabile del progetto, coadiuvato a seconda delle necessità dai membri della Commissione CCR, con gli studenti per discutere con loro quanto emerso dallo studio di documenti nazionali e internazionali e per chiarire dubbi o facilitare eventuali richieste di approfondimento. • Valutazione mediante questionario. • Formazione dei docenti e amministratori • Formazione degli studenti • Presentazione CCR ai ragazzi • Raccolta adesioni fra le classi
Dicembre 2021/Marzo 2022• Elaborazione progetti (fase in cui i ragazzi partecipano con gli insegnanti e con l’educatore in orario extrascolastico, nonché, eventualmente, con i tecnici del Comune). • Stesura dei progetti (i progetti dovranno essere descritti esplicando i materiali necessari e tenendo in considerazione il budget massimo). • Consegna dei progetti • Mostra progetti (con indicazione dei candidati abbinati) in apposito luogo. • Organizzazione della campagna elettorale
Aprile 2022• Elezioni • Insediamento CCR • Inizio lavori per dotare il CCR di un regolamento
Maggio/Giugno 2022• Sedute CCR • Analisi dei progetti • Inizio realizzazione dei progetti • Idee/iniziative collaterali (gemellaggi, adesioni a progetti di educazione alla cittadinanza e alla legalità, nazionali ed europei) • Concretizzazione e inaugurazione progetti

SITI INTERNET

http://www.un.org/children/conflict/keydocuments/italian/universaldeclara1.html (Contiene il testo, plurilingue, della Dichiarazione dei diritti umani)

http://www.studiperlapace.it/view_news_html?news_id=dichuniversale (contiene il testo della Dichiarazione Universale dei diritti umani)

http://www.amnesty.it/educazione/dichiarazione/storia_dichiarazione.html (contiene la storia della stesura della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo e lo sviluppo della legislazione internazionale in materia di diritti umani) http://boes.org/justice.html (contiene il testo della Convenzione Internazionale sui diritti dell’Infanzia nelle principali lingue europee ed extraeuropee).

http://www.un.org/children/conflict/keydocuments/italian/theconventionont6.html (contiene il testo della Convenzione Internazionale sui diritti dell’Infanzia nelle principali lingue europee)

http://www.viveremeglio.org/bambini/diritti_bambini/storiaconv_onu.htm (contiene una breve sintesi del percorso storico che ha portato alla stesura della Convenzione internazionale sui diritti dell’Infanzia)

http://www.grisnet.it/FILB/convbam.html (contiene una versione semplificata della Convenzione sui diritti dell’Infanzia)

http://www.centrodirittiumani.unipd.it/a_strumenti/strumenti.asp?menu=strumenti (contiene molti documenti internazionali in versione integrale bilingue, italiano/inglese, e in ordine alfabetico)

http://www.camera.it/index.asp?content=%2Fcost%5Freg%5Ffunz%2F345%2Fcopertina%2Easp% 3F (contiene il testo integrale della Costituzione italiana e la sua traduzione in: inglese, francese, tedesco, spagnolo, arabo)

http://www.icgramscidicamponogara.it/ccr/ccr.htm (il link “documenti internazionali contiene documenti internazionali e il testo della Costituzione italiana)

http://xoomer.alice.it/palanzot/home/primo%20frame.htm (contiene informazioni generali sul Consiglio comunale dei ragazzi, una proposta di Regolamento e documenti internazionali anche in lingua latina, albanese, slovena, oltre che italiana e inglese)

http://www.volint.it/scuolevis/diritti2/glossario.htm (glossario sui diritti umani. Contiene le definizioni di Dichiarazione, Convenzione, diritti, ecc.)

http://www.centrodirittiumani.unipd.it/a_temi/minori/diritti.asp?menu=temi (contiene informazioni e documenti sui diritti dei bambini)

http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/diritti_del_bambino/diritti_del_b ambino.html (contiene alcune proposte di lavoro in classe)

PROPOSTE DI STUDIO E DI ATTIVITÁ

In preparazione all’istituzione del Consiglio comunale dei ragazzi.

1) Concetto di diritto

2) Concetto di diritti umani

3) Classificazione dei diritti umani

4) Percorso storico e geografico dei diritti umani

5) Democrazia, dittatura

6) Partecipazione

7) Diritti di cittadinanza

8) Legalità

9) Tipologie di criminalità organizzata

10) Differenza tra repubblica, monarchia, monarchia costituzionale

11) I Contesti storici nei quali sono stati scritti i documenti di cui ai punti 12,13 14

12) La Costituzione italiana: principi fondamentali

13) La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo

14) La Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia

15) Riscrittura semplificata degli articoli più significativi dei documenti di cui ai punti 12,13, 14

16) Il Comune e la Regione

17) Il Parlamento italiano e le due Camere

18) Il Parlamento europeo

19) L’Unione europea

20) Le Nazioni Unite e le sue Agenzie

21) Lavoro minorile e relativi documenti internazionali

22) Discussioni in classe

23) Elaborazioni in cartelloni

24) Visite guidate in Comune e in Regione: la struttura e le persone

25) Eventuali incontri con il responsabile della Commissione Consiglio comunale dei ragazzi.

Nemi, 20 Novembre 2020

I Consiglieri Comunali

Gruppo Consiliare “Ricomincio da Nemi”

Carlo Cortuso

Patrizia Corrieri

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Castelli Romani

Monte Compatri, giovani fuori controllo: sputi e insulti a un pensionato

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Mastrofrancesco: “Ormai siamo fuori controllo”

È di mercoledì la notizia dell’aggressione con sputi, insulti e strattonamenti a Monte Compatri, da parte di alcuni minorenni, ai danni di un pensionato già dipendente comunale e molto conosciuto in paese.
Un motivo banale all’origine del tragico fatto: il “NO” alla richiesta di una sigaretta.
Anche stavolta, a leggere i commenti su Facebook, è stato “l’effetto branco” a far scaturire la violenza “sedata” per il pronto intervento di alcuni cittadini accortisi del fatto.
Ma la “brutta storia” sui social ci è finita perché è duro l’attacco del consigliere comunale di Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco, che, senza mezze  misure ha “tuonato” contro un’assenza di sicurezza che tra troppo tempo la fa da padrone nella cittadina dei Castelli Romani.
Dopo l’omicidio di Ivan Alexander nel capolinea della Metro di Pantano, le baby gang che impazzano spesso nello stesso piazzale, passando per la tentata rapina al bancomat della centralissima Banca di Novara e i tentativi maldestri nella stessa notte ai parcometri ed a un negozio centralissimo ed in ultimo, ma solo a livello temporale, agli aumenti di furti nelle abitazioni, Monte Compatri sembra più avvolta da una spirale di violenza che dalla tranquillità.
Abbiamo contattato la consigliere Agnese Mastrofrancesco alla quale abbiamo rivolto le nostre domande.


Consigliere Mastrofrancesco ma che succede a Monte Compatri?
Ormai siamo fuori controllo, non c’è vigilanza del territorio, mi dispiace dirlo, ma stiamo diventando terra di nessuno. Polizia locale che passa solo con la macchina di servizio, per richiamare l’attenzione dei ragazzini che giocano a pallone sotto la passeggiata, fischiano dal finestrino della macchina, senza scendere, li ho visti io personalmente – aggiunge con tono deciso.
Si limitano a passare solo in macchina oppure viene la comandante e senza modi, toglie il pallone ai bimbi di 6 anni.
Le dico che la settimana scorsa in molti hanno assistito ad una scena “pietosa” tra il comandante ed una mamma che quasi veniva alle mani.
Il comandante della Polizia Locale che strilla in piazza: ma dove siamo arrivati? Il Il fatto che indossi una divisa dovrebbe far capire che il primo che deve  rispettarla è chi la indossa.
Strilli, inveisci sei aggressiva e poi pretendi rispetto. Pensi, mi hanno detto, che quando e andata via i ragazzi dal muretto le hanno gridato ” scema scema”.
Si può andare avanti così?

Lei è mamma di due splendidi ragazzi. Faccio più la domanda a “mamma Agnese” che al politico: cosa è mancato a questi ragazzi che hanno aggredito il suo concittadino?
Bella domanda, credo che la colpa sia di tutti noi. Famiglia, scuola ed istituzioni. Non mi sento di escludere nessuno.
La famiglia è importante, indispensabile, essenziale, ma pensiamo a chi non è fortunato ed ha problemi seri in famiglia, problemi di violenza o economici, che facciamo li abbandoniamo?
La scuola dovrebbe controllare, contenere ed educare e a volte anche “punire” ragazzi con atteggiamenti violenti.
Stesso vale per le istituzioni che dovrebbero affrontare il problema e non girare la testa dall’ altra parte.
Non servono i soldi del PNRR se poi hai un paese allo sbaraglio: bancomat rotti, furti, violenze , alcolismo … e mi fermo qui

Un quadro triste per Monte Compatri; anche stavolta abbiamo inviato all’ufficio stampa del Comune la richiesta di avere, perlomeno, due parole da parte dell’amministrazione comunale.
Lo facciamo non solo di prassi ma per avere un ulteriore punto di vista sulla situazione.
Ci auguriamo, almeno stavolta, che vi sia una risposta.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: Angelo Polimeno Bottai presenta il libro “Mussolini io ti fermo”

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“O lo battezzate o ve lo riprendete. Io una bestia non l’allatto!”
Sono queste le parole che la balia frascatana Teresa rivolge ai genitori del piccolo Giuseppe Bottai contenute nel libro “Mussolini io ti fermo” che il nipote, Angelo Polimeno Bottai, presenta oggi nel salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria.
Sono l’incipit a questa serata che racconta, attraverso le pagine del libro, la storia e la vita di una delle figure che hanno rappresentato il ventennio fascista.

Emanuela Bruni ed Angelo Polimeno Bottai

C’è un profondo legame tra Frascati e l’autore del libro in quanto la città tuscolana, dice, “è parte stessa della nostra vita, infatti mio nonno venne battezzato nella Cattedrale di San Pietro ed io, molti anni dopo, ricevetti nella stessa Chiesa la Prima Comunione”.
Figura molto controversa, Giuseppe Bottai, viene “raccontato” attraverso una attenta analisi storica proprio per evitare, come dice lo stesso Angelo Polimeno Bottai, che “gli affetti prendessero il sopravvento sulla verità storica … è stata davvero una grossa responsabilità”.
Il quadro che emerge dalle pagine del libro narra un giovane Bottai lontano, nei primi anni della giovinezza, dalla politica ma che poi, vivendo, con la sua famiglia, nello storico quartiere romano Macao, resta colpito dalla presenza e dalla prestanza dei militari.
Siamo a ridosso della Grande Guerra alla quale Giuseppe Bottai prende parte come volontario negli Arditi riuscendo a mettersi in luce per il suo ardimento che lo porterà a ricevere una medaglia d’argento ed una di bronzo al valor militare.
Alla fine della guerra conosce e frequenta Benito Mussolini “rimandone folgorato” – dice l’autore – legandosi a quello che diverrà il “duce” attraverso un “rapporto travagliato con quest’uomo non altissimo di statura ma imponente nel carattere e nel modo di essere”
Un legame che può essere racchiuso nel titolo della rivista che Giuseppe Bottai fonda nel 1922, Critica Fascista, (da ricordare che tra gli abbonati di tale rivista figura Antonio Gramsci) proprio a sancire un atteggiamento molte volte contrario dello stesso Bottai ad alcune scelte che condurranno quella che originariamente vuole essere una rivoluzione che vuole riportare ordine e legalità in un paese, l’Italia, attraversato da molteplici attività anarchico socialiste che portano a terre occupate e centinaia di scioperi, ad una vera e propria dittatura.
“Ci sono due anime nel fascismo: quella che incarna mio nonno, i revisionisti, e quella che fa capo a Roberto Farinacci, gli irriducibili” spiega con estrema chiarezza Angelo Polimeno Bottai precisando che l’intento della “fazione” a cui fa capo il nonno cerca di convincere il Duce a mettere le mani nelle riforme necessarie allo sviluppo del paese per farlo risorgere da quella vittoria dimezzata che è stata la fine del Primo Conflitto Mondiale.
Ed una profonda frattura, spiega ancora, avviene immediatamente dopo la notizia del rapimento del deputato socialista, Giacomo Matteotti, definito da Giuseppe Bottai il “più efferato, inumano e stupido delitto che si potesse commettere verso un uomo di parte avversa e contro l’idea che anima la nostra parte”; una vera e propria condanna che culmina nella frase “bisogna trovare i responsabile anche se fossero nelle alte sfere”.
Questo, ovviamente, come riportano le pagine del libro, pone lo stesso Giuseppe Bottai ai margini del regime che sta nascendo che non è “inviso alle grandi potenze”, spiega Angelo Polimeno Bottai, ma che non pensa minimamente ad una alleanza con la Germania che sta divenendo hitleriana.
Addirittura, spiega, “ci sono liti profonde tra la stampa italiana e quella tedesca” fino al punto che alla cacciata degli ebrei dalla Germania molti di questi addirittura arrivano nel nostro Paese ed è la guerra d’Etiopia, nella quale Giuseppe Bottai si arruola, diventa il “punto di non ritorno” che segna in modo inesorabile l’alleanza italo/tedesca.
Le sanzioni permettono ad Hitler di legare con un patto economico e sodale l’Italia di Mussolini determinando il fatto che, spiega l’autore, “l’innamoramento di Giuseppe Bottai verso il duce si incrina ma rimane una lealtà critica che non determina affatto la rottura del rapporto”.
Ed è in questo momento che la frattura con l’area degli irriducibili di Farinacci raggiunge punti davvero enormi arrivando all’approvazione delle Leggi Razziali.
Lo stesso Roberto Farinacci fa girare la voce che Bottai sia d’origine ebraica per estrometterlo ed il risalto che questa notizia ha a livello internazionale diventa sempre più grande (addirittura si trova in molti giornali francesi e tedeschi).
La scelta di Giuseppe Bottai, divenuto Ministro dell’Educazione, di applicarla in maniera dura diventa, al tempo stesso, “un’angoscia” ed una “responsabilità” necessaria.
La prova di questo suo momento difficile si ritrova nella corrispondenza riportata tra le pagine del libro ove un carteggio con l’allora vicepresidente dell’Unione delle Comunità Israelitiche d’Italia, l’avvocato Aldo R. Ascoli mostra l’apertura di Bottai verso gli ebrei italiani valuta la possibilità concreta di “concedere particolari benemerenze a famiglie di ebrei in cui qualcuno abbia acquisito meriti particolari, militari o civili”.
“Due parti in commedia” spiega Angelo Polimeno Bottai dimostrando, ancora una volta, il forte attaccamento di Giuseppe Bottai all’origine rivoluzionaria del fascismo di cui resta innamorato.
Le contrapposizioni con Farinacci aumentano esponenzialmente: Bottai redige, durante il mandato che lo vedo governatore della Capitale, i piani per la creazione di EUR 42, l’Esposizione Universale di Roma che si sarebbe tenuta nel 1942 (a ragione si crede che nessuno nei primi anni del ’30 pensasse ad una Guerra Mondiale), ed in antitesi al premio Cremona, Bottai da vita dapprima al premio Bergamo e successivamente manda in stampa la rivista Primato che diviene uno dei capisaldi della cultura italiana del momento.
Sulle pagine del “Primato. Lettere e arti d’Italia” scrivono le firme italiane più eccellenti, da Nicola Abbagnano a Galvano della Volpe, da Walter Binni a Mario Praz, da Dino Buzzati a Vasco Pratolini, passando per Quasimodo, Montale, Ungaretti, Guttuso ed un giovanissimo Eugenio Scalfari ebbe a dire “su il Primato potevo scrivere liberamente mettendo alle corde Farinacci”.
Un’oasi culturale che dimostra la libertà di pensiero di Giuseppe Bottai ed il suo vano tentativo di riportare il fascismo a quegli albori che erano rimasti nel suo animo rivoluzionario.
Oasi che, attraverso poi l’emanazione di quella che divenne la legislazione per la difesa delle opere d’arte italiane fino alla creazione dell’Istituto Centrale del Restauro, porta alla salvezza di un enorme patrimonio artistico del nostro paese grazie anche alla collaborazione di personalità del calibro di Giulio Caio Argan, in chiave e funzione antinazista concretizzandosi anche sul piano prettamente pratico.

Il libro si conclude con i tragici momenti che portarono al famoso 25 luglio 1943 dove una “dittatura” decreta una successione, una piena antitesi al concetto stesso di dittatura.
Giuseppe Bottai è uno di quelli che votarono a favore dell’Ordine del giorno Grandi e per questo, condannato in contumacia, dai tribunali della Repubblica Sociale, dapprima si rifugia in Vaticano fino a giungere poi sotto il falso nome di Andrea Battaglia a combattere vestendo la divisa della Legione Straniera per la liberazione della Provenza dalle truppe naziste.

Due momenti importanti da sottolineare orchestrati da due ex sindaci della città di Frascati: Roberto Eroli e Stefano Di Tommaso.
Quest’ultimo, attento ricercatore, legge una lettera scritta dal Ministro della Cultura Popolare, Alessandro Paolini, ed indirizzato al ministro dell’Educazione Giuseppe Bottai.

Stefano Di Tommaso con in mano la lettera indirizzata da Alessandro Paolini a Giuseppe Bottai

Roberto Eroli invece esorta Angelo Polimeno Bottai a ricercare, tra i diari del nonno Giuseppe, informazioni che possano fare ulteriore luce sul tragico bombardamento effettuato dagli alleati l’8 settembre 1943 della città di Frascati.

nella foto, da sx, Angelo Polimeno Bottai, Roberto Eroli ed Emanuela Bruni

Una serata che ha riportato i tantissimi presenti nei giorni ancora vivi di quel Ventennio Fascista.

Colpisce, e non poco, la frase dell’ultima di copertina del libro nella quale, Angelo Polimeno Bottai, scrive “Nato pochi mesi dopo la sua morte, Giuseppe Bottai purtroppo non l’ho mai incontrato. Un doppio dispetto del destino: come nipote e come giornalista. In questa seconda veste, tuttavia, posso raccontare chi è stato l’uomo che più di tutti ha rappresentato ragione e coscienza del 25 luglio 1943”.

il direttore de “Il Tuscolo” ed amico Fabio Polli con Angelo Polimeno Bottai

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