Roma
Nemi, gestione illecita di rifiuti: presto una torta in via della Radiosa
Tempo di lettura 4 minutiNelle prossime ore porteremo sull’ ”area che non c’è” un succulento dolce con una candelina 'ncopp: un anno di tabella e di esposti
Tempo di lettura 4 minutiNelle prossime ore porteremo sull’ ”area che non c’è” un succulento dolce con una candelina 'ncopp: un anno di tabella e di esposti
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7 anni faon
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di Ivan Galea
NEMI (RM) – In Italia alla fine tutto è consentito, persino che della segnaletica stradale renda possibile l’impossibile. Basta un po’ di fantasia e un bravo fornitore di cartelli e ci si può ritrovare addirittura gemellati con una città che sa poco o nulla di noi, soprattutto del presunto gemellaggio.
I segnali sono curiosi, interessanti e non dovremmo darli sempre per scontati. Chi ha notato per esempio quello alla fine di via della Radiosa a Nemi per chi lo guarda dalla via dei Laghi? C’è un bel segnale di divieto di entrata – nb. in via della Radiosa dalla via dei Laghi – mentre invece è accessibile da via dei Corsi, in quanto a senso unico. Fin qui tutto bene, se non fosse per quell’ “eccetto N.U.” che dovrebbe significare eccetto Nettezza Urbana.
E perché mai la nettezza urbana può passare contromano in via della Radiosa? Che esigenza c’è? La risposta potrebbe essere, tiriamo a indovinare, sull’ordinanza comunale cui si fa riferimento dietro il segnale che però è orfana di numero. Quest’ultimo particolare non è certo un reato ma sicuramente un dettaglio che sarebbe potuto tornare utile se avessimo trovato qualche straccio di atto sull’albo pretorio online del Comune di Nemi. Ma a quanto pare non siamo bravi a cercare perché non abbiamo trovato nulla, neppure una sbiadita ordinanza che consenta il passaggio contromano in via della Radiosa ai mezzi della nettezza urbana.
Il mistero di questo particolare cartello è presto chiarificato se si è bravi a fare il gioco dell’acqua e del fuoco. Contromano perché c’è lo stadio? ACQUA! Perché c’è un’area recintata dove spesso i mezzi “riposano” con vicino i cassonetti intrisi di rifiuti che percolano sul terreno nel cuore del Parco Regionale dei Castelli Romani e a soli 60 metri da un pozzo? FUOCO
Certo, questa risposta non è contemplata nella segnaletica ma è solo frutto di una coincidenza. Insomma ai mezzi della nettezza urbana è consentito andare contromano e anche, come chiaramente si evince dalle foto, trovare ricovero dentro un’area dove avviene una gestione rifiuti che appare totalmente abusiva e contro la legge. Se non è un paradosso tutto italiano questo, non sapremmo proprio come chiamarlo! I fatti evidenti sono che da un anno i mezzi della Lazio Ambiente proseguono a scaricare rifiuti nei cassonetti posti all’interno dell’area recintata in via della Radiosa per poi ricaricarli e conferirli in discarica.
Questo articolo finirà nella ormai collezione di altri tabella che denunciano in solitario una situazione che dovrebbe attirare l’attenzione giornalistica, quantomeno degli altri giornali locali che si pregiano di questo status e che non sono solo votati a fare tutto il giorno copia e incolla di comunicati istituzionali calati dall’alto. C’è anche l’inchiesta che richiede più tempo profuso e maggiore volontariato ma permette di guardarsi allo specchio la mattina e considerarsi professionisti al servizio dei propri lettori.
Nelle prossime ore porteremo sull’ ”area che non c’è” un succulento dolce con una candelina 'ncopp: un anno di tabella e di esposti. Saremo i soli a spegnerla perché pare che tutti gli organi competenti deputati ad interessarsi alla questione siano spariti nel nulla. Sì proprio così, un anno fa, era il 14 luglio del 2016, questa redazione iniziava a documentare, con una serie di tabella denuncia correlati da immagini fotografiche e video riprese, questa attività che ancora oggi appare in contrasto con quanto previsto dalla Legge. E sempre un anno fa segnalavamo questo stato di presunta illegalità con vari esposti inviati a mezzo Pec a tutte le Autorità preposte, compreso il Comando di Polizia locale di Nemi. A seguito di questi esposti, è partita un’attività di indagine affidata al Corpo Forestale dello Stato di cui oggi non si conosce ancora l’esito.
Un segnale di interessamento lo aveva dato il Garante Regionale del Servizio Idrico Integrato che doveva venire a Nemi lo scorso 27 aprile 2017 per verificare personalmente il sito dove avviene la gestione rifiuti non autorizzata. Ma poi a causa di "sopraggiunti impegni" del primo cittadino di Nemi, che era stato convocato dal Garante, l'appuntamento era saltato. L’ultimo messaggio ricevuto dal Garante è stato che ci avrebbe informato in merito alla prossimo appuntamento con il sindaco. Poi sono passati i giorni, l’11 giugno le amministrative e la rielezione del primo cittadino uscente, poi due consigli comunali pianificati uno dietro l’altro e poi lettera morta. Tutti in vacanza tranne i rifiuti che stanno così bene dove si trovano in attesa che sia avviata la tanto annunciata raccolta porta a porta.
Questa è una storia “difficile”, una storia che non sarebbe dovuta esistere ma che invece c’è e rispetto alla quale è calato un silenzio assurdo. Sembra che tutti si siano voltati dall’altra parte per non vedere quello che succede in via della Radiosa: una gestione dei rifiuti illecita alla luce del sole, talmente tanto ostentata che persino una segnaletica così singolare passa inosservata.
Una storia che continueremo a seguire e se necessario porteremo oltre i confini nazionali finché qualcuno avrà la bontà di stabilire se a Nemi in via della Radiosa a 60 metri da un pozzo d’acqua potabile che serve la popolazione è possibile che esista un’area recintata dove quotidianamente i mezzi della nettezza urbana scaricano e caricano rifiuti e dove gli stessi vengono lasciati parcheggiati nel maleodore generale in attesa di un responso istituzionale che ancora non si vede.
tabella PRECEDENTI:
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