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Chiara Rai
Nemi (RM) – Bufera sulla gara di mountain bike che si tiene oggi e domani a Nemi, con un itinerario che tocca punti di rilievo storico archeologico come Fontan Tempesta, Pontecchio, Vallone e un lungo tratto lastricato della via Sacra.
Il presidente dei Verdi Lazio Nando Bonessio intende rivolgersi al Comando Provinciale della Forestale per sapere se siano state seguite le procedure corrette nelle autorizzazioni, se è previsto il ripristino dei luoghi e se esiste una copertura assicurativa per eventuali danni.
Insomma circa 1.500 mountain bike e un migliaio di visitatori al seguito, sostengono i Verdi, potrebbero compromettere questi micro-ecosistemi con equilibri estremamente precari, “per questo – aggiunge Bonessio – siamo rimasti stupiti dalla “leggerezza” con cui le autorità preposte, Ente Parco in primis, sembra abbiano concesso le autorizzazioni alla manifestazione”.
Sempre Bonessio ha così concluso: “Ci rivolgeremo al Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato e diffonderemo immediatamente le risposte che otterremo. – conclude il presidente dei Verdi Lazio – Non siamo assolutamente contro le manifestazioni sportive, ma riteniamo che si sarebbe potuto procedere con più cautela, magari proponendo un percorso diverso ed organizzando al latere della manifestazione una “visita guidata” a quelle che sono le grandi risorse del territorio di Nemi: la sua natura e le sue vestigia storico-archeologiche.” Dunque anche i Verdi, pur non entrando nel merito dell’attività sportiva in se stessa, ritengono poco opportuna la scelta del percorso.
Nel frattempo il nostro quotidiano ha verificato i nulla osta pubblicati online dall’Ente Regionale Parco dei Castelli Romani e non risulta esserci quello rilasciato agli organizzatori della manifestazione. Contattata telefonicamente la sede dell’Ente, abbiamo chiesto se fosse reperibile o meno l’atto ma ci è stato risposto che “sono tutti in vacanza”. Il fato ha voluto che nessuno fosse presente ma torneremo a chiedere spiegazioni.
Intanto un ciclista è caduto ieri durante la pratica del percorso, finendo in mezzo al bosco e procurandosi la rottura di una gamba. Intervenuti i Carabinieri di Nemi, l’atleta è stato portato in elicottero al pronto soccorso.
E su Facebook si è accesa una piccola polemica da parte di qualcuno che non ha compreso che non sono le biciclette l’oggetto di critica quanto la scelta del percorso. Parlano di immondizia e pongono interrogativi scontati per qualsiasi persona che abbia un know how di come vada trattato un ambiente protetto. La domanda è questa: 1.500 ciclisti e un migliaio di visitatori non lasciano neppure una cartaccia o bottiglia in plastica a terra?
E poi non è una bicicletta a provocare eventuali danni ma come sottolineato anche dai Verdi, sono 1.500 biciclette da corsa pari a 3 mila ruote che nel giro di 48 ore avranno un impatto su questi micro – ecosistemi dall’equilibrio già precario. Studi scientifici per ora non ne pubblichiamo, ma sicuramente torneremo sull’argomento.
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