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Roma

NEMI ELEZIONI, "PENSIERO CIVICO" E SEL: "LE TAPPE DEL MANCATO ACCORDO CON PD / FDS / "NEMI PER SEMPRE "

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Tempo di lettura 3 minuti "Pensiero Civico" / Sel: "ci teniamo a specificare che la versione dei fatti riportata da Stefania Osmari non è esatta.

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Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la nota di "Pensiero Civico" e Sel dopo l'articolo de L'osservatore laziale di ieri 4 maggio (NEMI ELEZIONI, PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA: “A PROPOSITO DI ONESTA’ INTELLETTUALE: CARTE ALLA MANO”)

Settembre 2011: Vairo Canterani, al tavolo di trattativa, presso il ristorante "La Pergola": «Propongo la candidatura a sindaco di Stefania Osmari». Sel esprime la sua perplessità in quanto alle precedenti elezioni, dopo aver PERSO le primarie, la sig.ra Osmari si è ritirata a vita privata piuttosto che collaborare con il
proprio partito e con Sel che l'aveva sostenuta. Nonostante ciò, SEL si dichiara disposta a convergere, qualora anche le altre due forze di coalizione fossero d'accordo, sul suo nome. Francesca Bertucci, segretaria del Pd Nemi, dichiara che la candidatura di Osmari potrebbe "spaccare" il partito.

Settembre 2011, stessa sera, stesso tavolo: Osmari: «Capisco di non essere condivisa, non accetto la proposta di candidatura».

Novembre/Dicembre 2011: Il Pd Nemi, al tavolo di trattativa nello studio di Carlo Testana, propone la candidatura a sindaco di Edoardo Middei, figlio della Osmari. Sel ribadisce l'intenzione di trovare una candidatura unanime per evitare le primarie, ma sembra proprio che non ci si possa spostare da quella famiglia. Davanti all'ultimatum "Middei o nulla", Sel propone le primarie ben consapevole degli oneri che queste comportano (Azzurra Marinelli le aveva già vissute sulla sua stessa pelle). Alla richiesta, il rifiuto totale da parte del Pd e di Vairo Canterani e, di conseguenza, l'uscita di Sel dalla coalizione.

Gennaio 2011: Sel apre alla società civile, senza cessare il dialogo con il Pd che nel frattempo, inspiegabilmente, ritira la candidatura di Edoardo Middei e lavora su altre proposte.

Gennaio 2011: Vairo Canterani: «Io non sono l’espressione di nessun partito, io sono “Nemi per Sempre” – continua Canterani – ho raccolto ben 600 consensi, eppure hanno ritenuto di voler correre senza di me. Ripeto, a me non interessa niente dei partiti e adesso questo piatto già condito proprio non lo mangio. “Il nuovo tavolo”, così è stato definito, si dirige verso il suicidio e vuoi sapere perché? Perché ci sono troppi “culi” per una sola poltrona. Circolano tre, quattro, cinque nomi”. "In un primo momento ho proposto la candidatura dell’insegnante Osmari, una candidata competitiva, vista bene da tutti. E cosa è successo? Prima
l’hanno appoggiata tutti e poi l’hanno fatta secca». ergo…

Febbraio 2011: il Pd cambia idea e converge su Stefania Osmari. La segretaria Francesca Bertucci incontra Sel e la costituenda lista civica in una riunione, proponendo di unirsi per "bilanciare" lo strapotere di Vairo. Lei stessa ammette di fronte a quell'assemblea che, in questa ottica, ha già detto di no alla
candidatura a consigliere di Libero Middei, troppo vicino a Canterani.

Febbraio 2011: Sel, anche in rappresentanza della costituenda lista civica, torna a confrontarsi con il Pd e Nemi per sempre. Dato che il candidato sindaco è già "stato deciso ed ufficializzato" e le primarie ovviamente dimenticate, chiede di vedere riconosciuta per sè e per il nuovo progetto politico che sta crescendo, la sua dignità ed il suo valore. Elisabetta Mannoni reclama per sè il diritto di ricoprire la carica di vicesindaco. Stefania Osmari propone che il vicesindaco sia attribuito a chi riceverà più preferenze. ecco le baronie: o sei il mio pupillo e ti giro i miei voti, oppure sei fuori. tanti voti li ha solo chi fa politica da 30 anni ed in questo modo si preclude la crescita di una nuova classe dirigente. il vaso e' colmo. rinunciamo definitivamente al dialogo con quella che fu la coalizione del vero rinnovamento!

Le citazioni sono state prese da tabella pubblicati nel corso dei mesi scorsi sul sito de L'Osservatore Laziale
 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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