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NEMI ELEZIONI, OSMARI (PD-FDS): "CI STIAMO IMPEGNANDO PER VINCERE"

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Chiara Rai

La prima tornata di interviste de l’osservatore laziale ai candidati a sindaco di Nemi sta volgendo al termine. Adesso è la volta dell’insegnante Stefania Osmari, candidato condiviso dal Pd e da Fds e che gode il sostegno della lista civica Nemi per Sempre. Osmari ha risposto alle stesse domande rivolte a Beatrice Faina, candidato sostenuto da Sel. Ecco l’intervista:

Perché ha deciso di scendere in campo, a prescindere dal fatto che diverse persone l'hanno scelta, Le chiedo quali sono le motivazioni che l'hanno spinta ad accettare la sua candidatura a primo cittadino di Nemi?
Più che “scendere in campo”, ho accolto l'invito di tante persone  stanche di divisioni  e conflitti, che  come me  desiderano riportare Nemi alla “normalità”,  desiderano un'alternativa alle amministrazioni di centrodestra che si sono succedute e vogliono restituire al Paese il valore e l'attenzione che merita, così che possa tornare ad essere “La Perla dei Castelli Romani”.
Sono orgogliosa di guidare una coalizione di centro sinistra  e di mettere a disposizione la mia persona, con la determinazione, la sensibilità, le competenze e la professionalità che ho maturato sul campo, in tanti anni di lavoro con i bambini, di rapporti con le famiglie e con lo studio. Sono pronta a  lavorare con impegno e senso di responsabilità, consapevole   delle difficoltà in cui versano le amministrazioni locali e lo sono tutti gli altri componenti del gruppo, tutte persone che come me vivono il paese e ne conoscono i limiti e le risorse e che come me si impegneranno per riprendere quel processo di valorizzazione del patrimonio storico, archeologico,naturalistico interrotto ormai da troppi anni, per costituire un circolo virtuoso che produca occupazione ed economia, valorizzando la storia e la cultura di Nemi.

Quale, ritiene, possano essere le criticità di Nemi che andrebbero affrontate con urgenza?
Ovunque si guardi c'è da fare.  A partire dalla scuola: completare l'edificio scolastico, evitare l'istituzione di altre pluriclassi per scongiurare di perdere, oltre agli alunni che si trasferiscono, anche la Scuola, istituzione educativa che trasmette l'identità culturale del posto e che costituisce un servizio di primaria importanza. Il castello cade a pezzi, la strada del lago chiusa da anni è ancora inaccessibile; la piazza è diventata un grande e scomposto parcheggio; l'incuria e l'abbandono caratterizzano le zone alte del paese, le aree periferiche e i sentieri naturalistici; la valle del lago, poi è sotto gli occhi di tutti;  Tutto questo ha una ricaduta nefasta sull'economia del paese ed impedisce a Nemi di eccellere nel turismo ed anche per questi motivi il  commercio langue. Occorre realizzare infrastrutture che rendano possibile e più agevole la presenza dei turisti. Abbiamo la fortuna di essere a un passo da Roma, di essere immersi nella storia dobbiamo fare tesoro del patrimonio storico archeologico e far funzionare meglio il museo. Inoltre:  bisogna attivare la raccolta differenziata porta a porta e controllare il territorio per evitare discariche.
Mi ha chiesto criticità e queste sono all'attenzione di tutti i cittadini. Altre criticità sono anche quelle  relative all'agibilità del campo di calcio e al “centro canoa” che vanno subito affrontate.

Su quale fronte, a suo dire, la sua squadra potrebbe apportare un rinnovamento alla cittadina?
La mia squadra è composta da un gruppo di persone che come me amano Nemi, che hanno maturato esperienza e competenza attraverso l' impegno nel lavoro e  nel tessuto sociale del paese, nel volontariato e nell'associazionismo,  ed è composta da giovani competenti e motivati, con tanta voglia di crescere, di apprendere, di conoscere di impegnarsi nel civile che è tipico dei giovani. Coniugando la visione storica dell'esperienza dei primi con la curiosità e lo sguardo rivolto al futuro dei secondi,  Nemi si avvierà senz'altro verso un'epoca di rinnovamento e di crescita, poiché con la mia squadra saprò analizzare le questioni affrontandole  da prospettive diverse. La nostra attenzione sarà così rivolta  ai giovani che sapremo ascoltare, ai più grandi per non disperdere la memoria storica e per fornire loro l'assistenza di cui necessitano quando occorre e sarà rivolta ai bambini, il nostro futuro.   Inoltre, ci chiamiamo “ Partecipazione democratica”, un nome che ha insito il concetto di democrazia, quale forma di potere che riconosce al popolo, ai cittadini, la capacità di autodeterminarsi.
L'ascolto dei cittadini, il loro coinvolgimento nei momenti più significativi della vita dell'Ente, la possibilità di esprimere la propria opinione sarà il segnale che la politica può essere ancora uno strumento per la crescita della persona e della collettività invece di essere sinonimo di corruzione e scandali.

Come commenta l'attuale situazione dei candidati che concorrono alla poltrona di sindaco di Nemi?
Si commentano da soli: il nostro obiettivo è battere il centrodestra che aveva ereditato un paese, mi ripeto, considerato la perla dei Castelli Romani, con un conto in attivo e che ci restituisce con le criticità e la trascuratezza che tutti possono vedere. Abbiamo formato uno schieramento che coinvolge il centro sinistra e tutte le persone stanche della vecchia politica animata da un pensiero complottistico o che pone  condizioni irrinunciabili. Mi auguro  che  la scelta  di una parte di sinistra di correre da sola non debba  essere  pagata da tutti  coloro che volevano un cambiamento nell'amministrazione del comune.

Perché i cittadini dovrebbero votare Stefania Osmari?
I cittadini dovrebbero votarmi perché mi conoscono e sanno che so lavorare in gruppo e so delegare;   sanno che sono una  cittadina tra i cittadini  e continuerò ad essere tale quando dialogherò con loro; sanno che mi farò intermediario tra loro e le Istituzioni e saprò essere Istituzione quando dialogherò con le altre Istituzioni per promuovere i nostri progetti e cercare il supporto necessario per realizzarli o quando dovrò rappresentali; dovrebbero votarmi perché sarò il sindaco di tutti, essendo il Comune “la casa di tutti” e garantirò un'amministrazione della cosa pubblica chiara e trasparente, dove troveranno una precisa collocazione i valori propri della sinistra, condivisi dal mondo cattolico; principi etici condivisibili da tutti: rispetto, solidarietà, accoglienza, attenzione per i più deboli, giustizia, equità sociale.
 
Quali sono i suoi diretti rivali politici, se ne ha? E se non dovesse vincere chi avrebbe il piacere di vedere alla guida della nuova amministrazione?
I miei rivali sono le passate amministrazioni di centrodestra che hanno trascurato Nemi e i suoi cittadini. Io sono abituata a lavorare PER e non contro. Io, il mio gruppo e tutti quelli che ci sostengono e hanno fiducia in noi, ci stiamo impegnando per vincere.

 

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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