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NEMI ELEZIONI, IL GRILLO PARLANTE IRONIZZA SULLA CAMPAGNA ELETTORALE

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Tempo di lettura 3 minuti Pd di Nemi: ne ha per la destra e per la sinistra

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Angelo Parca

Nel leggere una nota del Pd di Nemi L’osservatore laziale intende soffermarsi sulle modalità con le quali vengono messi in luce fatti che ha sollevato il nostro quotidiano e rispetto ai quali il partito che sostiene la candidatura a sindaco di Stefania Osmari utilizza un appropriato linguaggio nonché un giudizio condivisibile: Le “prospettive, iniziative e obiettivi – recita un estratto della nota nel punto in cui si riferisce al candidato indagato dalla Magistratura sono –  irrimediabilmente compromessi in termini di credibilità e di immagine. Sarà l’iter giudiziario a dare la rappresentazione esatta di ciò che è accaduto”.


A  tal proposito, invece, di pizzicotti, frecciatine, metafore e messaggi da “gossip”, dai quali L’osservatore laziale prende comunque la distanza, che sempre più spesso s’introducono in un contesto serio come quello della campagna elettorale ci piace sottoporre ai lettori un testo in versi diffuso per il paese da un ironico “grillo parlante” che lascia intendere come il clima di sfiducia nell’attuale politica potrebbe prendere il sopravvento qualora non si inizi a spostare l’attenzione dell’elettorato su temi prettamente corrispondenti al programma politico di ciascun candidato. Dopo la breve parentesi ironica regalataci dal grillo parlante che alleghiamo all'articolo, si riporta la nota del Pd in maniera integrale.  

Ecco la nota:
Questo semplice sostantivo ha iniziato a ronzarci nella mente leggendo le recenti esternazioni dei rappresentanti di due liste di schieramento opposto che, paradossalmente, sono gemellati da una medesima logica comunicativa e politica.

Per entrambi, l’urgenza dell’autopromozione attraverso una politica urlata che attinge a piene mani nelle pastoie di una informazione da far west in cui, chi spara per primo, si ritiene abbia il miglior posizionamento nel “mercato dei voti” (ormai l’uso distorto delle tecniche di marketing è approdato anche in terra nemese…).

Da un lato, assistiamo sconcertati e preoccupati alla deriva di una politica e di una gestione della cosa pubblica che ha avuto come migliore risultato quello di far scattare l’intervento della Magistratura a tutela di Nemi e di noi cittadini. Tuttavia, non riteniamo degno di uno schieramento serio infierire, soprattutto in questo momento, su un evento che ha colpito e colpisce un avversario politico le cui prospettive, iniziative e obiettivi sono, a nostro parere, irrimediabilmente compromessi in termini di credibilità e di immagine. Sarà l’iter giudiziario a dare la rappresentazione esatta di ciò che è accaduto e su questa vicenda vorremmo sospendere ogni ulteriore giudizio, ben sapendo che gli elettori di Nemi hanno compreso che con una politica così non c’è alcuna speranza per nessuno.

Dall’altro, siamo nuovamente tirati per la giacchetta su questioni pretestuose che evidenziano nervosismo e perdita del senso di realtà da parte di qualche esponente di spicco della lista “Pensiero Civico”. Chi ha vissuto in prima persona la stagione del progetto di costruzione di uno schieramento progressista e di sinistra a Nemi può documentare, carte alla mano, come la diaspora che si è aperta all’interno della nostra area politica sia stata creata unilateralmente da chi – per motivi ancora ignoti ai più – ha trovato più “utile” costruire una propria lista come prodotto da lanciare nel mercato della politica. Scelta ovviamente legittima ma di sapore berlusconiano che, purtroppo, oltre ad aver arrecato un danno ad una progettualità alla quale noi credevamo, ha ammorbato e ancora ammorba il clima dei rapporti tra i nostri schieramenti.

I nemesi devono sapere che questi scambi lasciano il tempo che trovano, oltre a rappresentare una forma di narcotico ad un dibattito serio che non deve scendere di livello. Per questo ci appelliamo a chi davvero guida “Pensiero Civico” affinchè utilizzi il miglior farmaco a disposizione per sedare rabbie e fraintendimenti di chi, attraverso questo degnissimo schieramento, cerca una forma di riscatto e di visibilità personali.

Per favore: lasciamo le “corti” alla destra e “pensiamo civicamente”, cioè a favore della collettività e non di una politica “gossippara” e scandalistica di cui i nemesi sono stufi.

 
 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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