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Redazione
Un confronto, quello organizzato ieri 20 aprile a Nemi dall’Osservatore Laziale, che possiamo ritenere si sia svolto all’insegna dell’equità e della compostezza. Tolte le tensioni iniziali, i quattro candidati si sono concentrati sulle domande, cercando rispondere a tutto (gli argomenti erano tanti e tutti considerevoli) negli stringati quattro minuti concessi per ciascuna risposta. Il confronto avrebbe dovuto tenersi in piazza Umberto I, ma a causa del tempo incerto, l’evento si è spostato all’interno dell’accogliente locale “Specchio di Diana”. A tal proposito si ringrazia il signor Idilio per aver da subito concesso la disponibilità ad accogliere il confronto. Presenti anche le forze dell’ordine, i carabinieri del comando locale di Nemi e la polizia di Genzano con il dirigente Marco Messina. A contribuire alla moderazione dell’evento il giornalista de Il Messaggero Luigi Jovino che ha contribuito con digressioni interessanti nel corso del dibattito. Non spetta a L’osservatore laziale giudicare i singoli interventi di ciascun candidato. Qualcuno, ha già inviato note in merito che sottolineano quasi come il candidato abbia scongiurato “trappole mediatiche”. Ebbene L’osservatore laziale, come si può ben evincere dal video riportato integralmente, non ha riservato trappole mediatiche ad alcuno. Ma con professionalità e correttezza, ha cercato di rendere un contributo ai cittadini che avranno l’arduo compito di scegliere il nuovo sindaco di Nemi. Tante persone sia di Nemi che di altri paesi limitrofi, si sono complimentati proprio per la limpida e imparziale conduzione. Ci sono state anche delle critiche (noi non siamo soliti evidenziare i tanti complimenti ricevuti ma mettere in luce le critiche) che vanno sempre assorbite in maniera costruttiva, qualcuno ha detto: “il pubblico avrebbe potuto intervenire con domande o riflessioni”. E’ chiaro che il servizio, rivolto al pubblico, è proprio quello di ascoltare i quattro candidati che rispondono negli stessi tempi ai medesimi quesiti proposti. Intervenire da parte della platea sarebbe stato rischioso perché oltre alle domande si sarebbero potute fare delle provocazioni nei confronti dei candidati che avrebbero destabilizzato il clima pacato instaurato. Altro commento: “Ci fosse stato un candidato che avesse avuto l’onestà di dire: “se mai riuscirò a diventare sindaco mi impegnerò a risolvere definitivamente almeno due punti dei tanti esposti!”. A questo rispondiamo che non entriamo nel merito delle risposte date dai candidati, ma ci sembra comunque di aver compreso che più d’uno dei contendenti abbia palesato la coscienza di poter promettere il libro dei sogni.
Buona visione
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