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NEMI ELEZIONI, GIOVANNI LIBANORI SU CORSE COTRAL A NEMI: "NON VOGLIO MERITI"

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Tempo di lettura 2 minuti Libanori: "ho solo dato prova che se messo nella possibilità di lavorare posso dare risposte concrete per il nostro territorio"

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Redazione

Riceviamo e pubblichiamo da Giovanni Libanori membro del Cda Cotral e candidato con la lista civica "Uniti per Nemi" che sostiene la candidatura a sindaco di Alberto Bertucci.

L'osservatore laziale intende puntualizzare che nel precedente articolo che si riferisce all'incontro di Cocchi con Gasparri, Aracri e Palozzi, nella frase che dice ad litteram. "Il riferimento è indubbio che si rivolge nei confronti del membro del Cda Cotral, Giovanni Libanori (Udc) che ha attribuito i meriti delle soluzioni prese da Cotral all’avversario di Cocchi", oltre a ribadire che il riferimento è sempre rivolto a Giovanni Libanori, la redazione precisa che lo stesso Libanori non ha attribuito i meriti delle soluzioni prese da Cotral all'avversario di Cocchi, bensì ha attribuito tali meriti a se stesso (presente nella squadra di Bertucci) così come si evince dalla conversazione avvenuta su Fb tra lo stesso Libanori e altre persone tra le quali il candidato Cinzia Cocchi.

In allegato pdf pagina facebook di Giovanni Libanori in cui si parla di Cotral.

Ecco la nota di Libanori che pubblichiamo ai sensi dell'art. 8 della legge sulla stampa 47/1948

"In relazione all’articolo a sua firma (Chiara Rai) pubblicato oggi su “Il Tempo”, Le significo quanto segue:

“Da molto tempo a Nemi le corse festive di Cotral sono state soppresse, arrecando così notevoli disagi alla cittadinanza”.

Uno dei miei primi provvedimenti, dalla nomina di Consigliere di Amministrazione della Cotral, è stato quello di cercare di risolvere tale problematica. Ricordo che Nemi è servita dal deposito di Velletri così come da quello di San Giuseppe – Grottaferrata, di conseguenza ho coinvolto nell’ordine: i responsabili degli impianti, i responsabili dei bacini nonché il Direttore di esercizio.

 Finito l’iter  ho personalmente fatto preparare dall’Amministratore Delegato, Ing. Surace, una nota che chiedeva la reintroduzione dei turni festivi della Cotral a Nemi, indirizzata all’Assessore ai Trasporti Lollobrigida.

Mi sono recato personalmente dall’Assessore Lollobrigida il quale avallava tale mia iniziativa.

Solo dopo aver terminato l’iter burocratico necessario, ho informato il Presidente di Cotral Adriano Palozzi, il quale sia per i rapporti personali che lavorativi, e non ultimo per dare risposte concrete ai cittadini, faceva propria l’operazione.

Attribuisco le parole che il Presidente Palozzi ieri ha pronunciato a Nemi, solo ed esclusivamente a slogan elettorali, giacchè a Nemi è in corso la campagna per le amministrative che vede candidata Cinzia Cocchi del PDL, e non al voler sminuire il mio operato.

Come già da me detto durante la  manifestazione pubblica di sabato u.s. per la presentazione del mio candidato Sindaco Alberto Bertucci, non voglio meriti e non ho mai attribuito le soluzioni delle problematiche relative a Cotral al candidato Sindaco Bertucci, ho solo dato prova che se messo nella possibilità di lavorare posso dare risposte concrete per il nostro territorio. E, comunque, mi permetta di osservare quale curioso caso sia, la coincidenza tra la mia nomina nel CdA della Cotral e il ripristino delle corse festive a Nemi!

A tal proposito, Le significo che è stata recapitata  al Commissario del Comune di Ariccia, Dott.ssa Enza Caporale, una lettera per cercare di trovare una soluzione al fine di riaprire al transito dei mezzi Cotral il ponte Monumentale.

Come vede il mio lavoro oggi in Cotral è teso verso due obbiettivi: traghettare l’Azienda verso una stabilità economica, di cui oggi è carente, e  portare risultati concreti per il territorio dei Castelli Romani, territorio che personalmente mi sta molto a cuore, e non solo.

Mi auguro che Lei voglia prendere nella giusta considerazione le mie precisazioni e concedermi il diritto di replica, così come previsto dalla sua deontologia professionale."

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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