NEMI E LA NUOVA POLITICA: MASSIMILIANO CONTE A TUTTO TONDO

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Massimiliano Conte fino a gennaio 2016 segretario del Partito Democratico di Nemi, poi le dimissioni. Durante la video intervista realizzata lo scorso anno con il nostro giornale ha parlato, anche in vista delle future amministrative che si terranno il prossimo anno a Nemi, del progetto relativo una “aggregazione di sinistra” per il partito Democratico di Nemi, aperta anche ai simpatizzanti del M5s, che doveva trovare al suo interno la figura di un leader.

Massimiliano, durante la nostra ultima video intervista hai detto che non saresti stato mai disponibile a nessun tipo di accordo con l’attuale sindaco di Nemi Alberto Bertucci. Il tuo allontanamento può leggersi come una presa di distanza da evidenti movimenti politici locali che vedono il PD o comunque le forze di centrosinistra avvicinarsi alla attuale squadra di governo dell’amministrazione Bertucci?     
La domanda è provocatoria ma precisa e non consente di girare troppo intorno al problema. Merita una risposta onesta e schietta: no, non ho dato le dimissioni da Segretario del PD di Nemi perché ho visto a fine 2015 addensarsi all'orizzonte il rischio di un qualche fantomatico accordo del PD nemese con Bertucci. Come forse saprai, lavoro in un ente di emanazione bancaria che mi porta molto spesso in giro per l'Italia e con responsabilità di un certo peso. Dalla mia investitura alle mie dimissioni, ho tentato il meglio che ho potuto, anche sbagliando, di rimettere in piedi la barca del Circolo che mi era stato affidato. Molto onore e molti oneri, un gruppo di compagni di ventura, anche giovani volenterosi che, nel tempo, hanno avuto altre priorità personali, anche comprensibili. Qualcuno ha resistito, impegnandosi con sacrificio alla propria formazione politica presso la Direzione Provinciale, ma il nucleo storico del mio Direttivo aveva motivazioni e una visione della politica un po' diversa dalla mia. Io ho apprezzato moltissimo il lavoro svolto da Fabrizio Barca sul PD romano e mi sono sempre mosso per evitare la strada degli inciuci e di un modo di far politica che sta rischiando di ledere le fondamenta del Partito Democratico. Io sto dalla parte di quelle persone che lavorano sodo con competenza ed etica verso la cosa pubblica: penso ai molti rappresentanti del Partito della Giunta Zingaretti e in particolar modo ai componenti del Gruppo PD del Consiglio Regionale del Lazio. Non ho avuto mai pressioni e ho agito in totale autonomia. Per questo ringrazio pubblicamente chi ha avuto fiducia in me in quei lunghi due-tre anni di lavoro. Se dal 1° gennaio 2016 "qualcuno" avrà deciso di fare da pontiere verso l'amministrazione Bertucci, beh, immagino che se ne assumerà la responsabilità e sarà ben contento di confermare che a Nemi si è attuata una "democristianizzazione" del PD. Ipotesi che, se vera, confermerà a sua volta la tesi di tutti coloro che, "a sinistra", già guardinghi verso il "mio" PD, avranno gioco facile nel dire "lo sapevamo, no grazie".
Confesso una cosa: non mi scandalizzo di tutto ciò. Il mio compito era ricucire una situazione devastata dalla diaspora nella sinistra di Nemi e dai conflitti ancora latenti tra le varie anime e famiglie nemesi. Le mie dimissioni, oltre al peso del lavoro che mi consente di guadagnare la pagnotta, sono state anche la conseguenza di una sconfitta, non tanto della mia persona, quanto dell'idea che avremmo potuto trovare una alternativa a Bertucci. Si è trovato il pretesto divisivo tra di noi – Facebook è un potenziale strumento di distruzione di massa e non dico altro – senza capire che si faceva il gioco del prode Sindaco Bertucci. La politica che ho sempre avuto in testa ha primariamente una base etica e non biecamente utilitaristica. Permettimi a questo punto di concludere parafrasando Kant: dobbiamo agire, a livello politico, in modo da considerare gli altri sempre anche come scopo e mai come semplice mezzo. Il mio scopo era Nemi, la sua tutela, una nuova stagione della politica, un laboratorio di progetti, la sua gente, palazzo Ruspoli rinato e non un mezzo per diventare sindaco, vicesindaco, consigliere comunale, portaborse o quaquaraquà.

Definivi, tempo fa, Azzurra Marinelli, persona intraprendente capace. Sembrerebbe che anche questo clima sia mutato. Come commenti questa situazione nonchè l’entrata di Marinelli nel PD e una sua ipotetica candidatura a primo cittadino?
Non vorrei sbagliare, ma la definizione che tu mi attribuisci era stata detta, se l'ho detta, molto tempo fa, durante qualche conversazione in libertà e tra amici! A parte Bertucci, che ha un ruolo comunque istituzionale e va citato non fosse altro come avversario politico, non mi piace fare nomi in questa sede, soprattutto su una persona che ho perso di vista da mesi. Ad ogni modo, anche qui non mi sottraggo e ti rispondo. Da quando ho dato le dimissioni credo che lei sia diventata una sorta di "coordinatrice" del Circolo. Le auguro il meglio in questo specifico ruolo che le si addice a pennello e che, nei fatti, le avevo già assegnato durante la mia segreteria e il suo avvicinamento al PD da transfuga SEL. Che dire? Ha studiato marketing, è un fulmine di guerra sui social network, è una apprezzata imprenditrice locale, assiste una importante ex Deputata SEL ora PD, è conosciuta come una sveglissima e introdotta negli ambienti che contano del Partito. E' pure nemese Doc!! Cosa si può volere di più per una futura neo-segretaria 2.0 del Circolo PD di Nemi ?  Sono riuscito a darti una risposta ?

Dunque nel ringraziare Massimiliano Conte per aver risposto alle nostre domande dovremmo forse rimarcare dei passaggi che, se saputi leggere, fanno emergere uno scenario da noi già pronosticato. Inutile quindi rimarcare con veemenza: “l’avevamo detto”. Sì l’odore di “inciucio” se così si vuol chiamare, perché in fondo è anche un termine improprio, lo avevamo sentito già con l’Aria di Nemi e le prime piacevoli ospitate durante feste e sagre nemesi, ormai consuete, del capogruppo della lista Zingaretti in Regione Lazio direttamente invitato dal sindaco Bertucci. Il primo cittadino infatti, ormai, è palesemente e attivamente partecipe alla politica del consigliere regionale Michele Baldi. E non c’è nulla di male in questo se non varrebbe fare la cronaca di questo mutamento politico o come dice Conte “democristianizzazione” e oggi con la crisi dei valori e una destra e una sinistra che non esistono più è il momento dei dialoghi e accordi e al livello nazionale Verdini è un esempio brillante e lampante di come mantenere in piedi determinati equilibri.

Nella piccola Nemi, Conte ha ammesso: “ho visto a fine 2015 addensarsi all'orizzonte il rischio di un qualche fantomatico accordo del PD nemese con Bertucci” dunque anche lui avrebbe notato la metamorfosi ed è chiaro che questi movimenti politici non sono altro che un’affermazione dell’esito elettorale del sindaco Bertucci che ha vinto grazie a molte defezioni del Partito Democratico di Nemi e ad altrettante della sua ex squadra di centrodestra che lo ha visto crescere politicamente. Al sindaco il merito di aver saputo camminare con l’asta tra Forza Italia, Pd e Udc per poi prendere da ognuno il vantaggio migliore e questi movimenti sono comprensibili se fatti nell’interesse del proprio paese. E il fotofinish politico locale è che l’attuale sindaco esce sempre più rafforzato senza grossi antagonisti in grado di raccogliere tanti trasversali consensi. Conte si è dimesso da segretario del PD di Nemi, qualcuno si prepara a sostituirlo e fare il salto democratico, altri, saccenti e d’esperienza, stanno in finestra e intanto cercano di mettere su una squadra pentastellata.

Noi non possiamo far altro che continuare a commentare l’evolversi e il mutarsi dei personaggi politici: sempre più poliedrici e camaleontici perché sono gli attuali tempi storici che lo richiedono.