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Redazione
Nemi / Castel Gandolfo (RM) – Sulla questione dei due distinti procedimenti adottati dal Parco dei Castelli Romani relativamente ai laghi di Albano a Castel Gandolfo e a quello di Nemi per lo svolgimento di manifestazioni di "Dragon Boat" interviene AssoTutela. "Non comprendiamo le motivazioni che hanno portato l'Ente Parco dei Castelli Romani a negare l'autorizzazione per lo svolgimento di una gara di dragon boat sul lago di Nemi – dichiara il coordinatore provinciale AssoTutela Ivan Galea – quando invece lo stesso tipo di manifestazione è stata autorizzata per il lago Albano di Castel Gandolfo. I due laghi – prosegue il coordinatore – sono soggetti agli stessi vincoli e prescrizioni e appare quantomeno singolare il fatto che tra le motivazioni addotte dall'Ente regionale a favore del lago Albano di Castel Gandolfo avrebbe poi giocato il fatto che almeno dal 1960 è sede di allenamenti e competizioni varie di canottaggio, a differenza di quello di Nemi. Chiederemo spiegazioni – conclude Galea – al Commissario straordinario del Parco dei Castelli Romani Sandro Caracci e all'assessore regionale all'Ambiente Fabio Refrigeri su una questione che definirei assurda: non ci possono essere figli e figliastri".
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