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Castelli Romani

Nemi, Cortuso e Corrieri su festività natalizie: crollo a picco di una economia basata sul turismo

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NEMI (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la nota di “Ricomincio da Nemi”

“Il Natale si è concluso e a Nemi è stata solo l’Epifania (che tutte le feste si porta via) a “spopolare”: la tradizionale discesa acrobatica della simpatica vecchietta ha visto la presenza di molti visitatori, complice ovviamente la bella giornata di sole. Belle anche le luminarie ed i presepi (questi ultimi, chiaramente, non sono frutto della “magnifica” organizzazione dell’amministrazione, ma della Chiesa e dei privati ).

Il Natale più povero di presenze ed incassi

Ma… parlando con i commercianti ed i cittadini emerge la vera e cruda realtà: Mai Natale a Nemi è stato più povero di presenze ed incassi. Quasi tutti i ristoranti di Nemi, le sere e addirittura il 31 dicembre, erano chiusi a testimonianza di mancate prenotazioni e questo la dice tutta sul crollo a picco di una economia basata sul turismo. Molti comuni limitrofi hanno davvero sbancato, perché hanno imparato ad attirare i turisti non di certo con le recite scolastiche o i balli per il paese, ma con una valida programmazione che non può essere lasciata al caso e alla fortuna di una bella giornata quando i turisti scelgono, a prescindere dall’evento, di venire a Nemi per le bellezze paesaggistiche che in ogni stagione essa può vantare. I fatti parlano chiaro e i corrispettivi delle attività commerciali anche: Nemi è un paese che si è avviato ad un lento ed inesorabile declino economico, sociale e culturale. Noi di Ricomincio da Nemi con i commercianti e i cittadini parliamo spesso, abbiamo gli occhi aperti e abbiamo visto un paese dove alle 16.30 sembrava ci fosse il coprifuoco. Non un’anima viva in giro! Se Bertucci – sindaco di Nemi Ndr. – pensa che possa bastare il contentino di una calza di caramelle regalata ai propri cittadini e ai turisti, vuol dire che ha ridotto Nemi ad un paese svenduto, avvilito, depresso, con eventi che forse potevano avere un senso alla fine degli anni ’80. Saremo pure disfattisti e strumentalizzatori, come ama definirci il nostro sindaco, ma non mettiamo mai la testa sotto la sabbia. Una seria programmazione e progettazione di qualsivoglia evento ha bisogno – come i comuni intorno a noi ci dimostrano – di ben altro che della solita improvvisazione raffazzonata dell’ultimo momento. A Nemi ci sono molte competenze e professionalità nel campo dell’intrattenimento e della valorizzazione del territorio. Perché non vengono mai coinvolte, magari qualche mese prima, costituendo dei comitati appositi? E dire che per toccare il fondo Bertucci, questa volta, si è avvalso addirittura di un finanziamento regionale! Povera Nemi , poveri noi…”