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Roma

NEMI, CONSIGLIO COMUNALE: UNA MOZIONE PER SALVARE LA STAZIONE DEI CARABINIERI

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Tempo di lettura 2 minuti Il Comune ha preso atto del problema e messo a disposizione l’edificio in piazza Risorgimento

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di Angelo Parca

Nemi (RM) – Una mozione per mantenere la stazione dei Carabinieri a Nemi. Un servizio di sicurezza indispensabile per il territorio e su questa affermazione il consiglio comunale di Nemi si è trovato d’accordo all’unanimità.

La stazione dei carabinieri di Nemi, diretta dal maresciallo capo Fabio Adinolfi presente nella seduta di consiglio comunale di lunedì 29 settembre 2014, rischia di essere soppressa a causa dei tagli imposti dal Ministero. Il sindaco di Nemi Alberto Bertucci ha illustrato il problema della spending review evidenziando l’importanza di mantenere la pubblica sicurezza nel territorio comunale e sottolineando la posizione del consiglio comunale il quale farà il possibile affinché venga garantito questo fondamentale servizio per i cittadini di Nemi.

Anche il primo cittadino di Genzano, lo ha ricordato Bertucci, si è mobilitato per gli stessi motivi, sensibilizzando i cittadini e mostrando solidarietà e ausilio alle Forze dell’Ordine. Per scongiurare rischi di chiusura della stazione dei Carabinieri di Nemi che fanno capo alla compagnia di Velletri diretta dal capitano Davide Occhiogrosso, il Comune ha preso atto del problema e messo a disposizione l’edificio in piazza Risorgimento, nella parte alta del centro storico, già un tempo adibito a caserma dei Carabinieri.

Un tempo il terreno su cui è stata edificata l'attuale caserma dei carabinieri di Nemi, hanno ricordato i consiglieri di opposizione Stefania Osmari (Partecipazione Democratica) e Cinzia Cocchi (Insieme per Nemi), era proprietà del Consorzio Floricoltori di Nemi poi, all'incirca nel 2002 è stato espropriato dal Comune allo scopo di costruirvi appunto la stazione. La stazione l'ha costruita una ditta che poi l'ha affittata al Ministero. Di fatto, sembrerebbe che attualmente l’attuale costo di mantenimento della caserma alle Colombe (la zona alta di Nemi) si aggiri intorno ai 100 mila euro l’anno mentre con l’ipotetico spostamento i costi andrebbero a ridursi notevolmente, quasi oltre la metà di quanto l’Arma paga oggi.

I due consiglieri di opposizione, pur manifestando l’importanza di mantenere in vita un servizio così essenziale, hanno fatto presente, ciascuna con le proprie modalità, che la questione dello spostamento della caserma andrebbe comunque approfondita. Di fatto, non è stato possibile consultare alcuna documentazione riferita al caso della caserma per capire il tipo di operazione che il Comune di Nemi intende portare avanti.

In giornata, sarà cura del nostro quotidiano intervistare il consigliere Stefania Osmari per avere una sua dichiarazione in merito alla posizione di Partecipazione Democratica rispetto il trasferimento della caserma.

Intanto il consigliere di Insieme Per Nemi Cinzia Cocchi ha chiarito l’importanza di tornare sulla questione con un dovuto approfondimento: “Ho chiesto ieri in seduta – ha detto Cocchi – che per per quanto riguarda me e il mio gruppo, faremo tutto il possibile affinché la stazione dei Carabinieri di Nemi rimanga sul territorio comunale, al contempo però ho chiesto alla maggioranza di conoscere le modalità, gli aspetti tecnici e onerosi nonché i tempi di questo progetto di trasferimento della caserma. Altresì chiedo che venga istituita una commissione apposita al fine di tutelare i diritti dei cittadini e conoscere nel dettaglio i particolari di questa operazione”

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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