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NEMI CONSIGLIO COMUNALE DEL 27 GIUGNO: “C’E’ CHI GIURA DI AVER SENTITO RUGGIRE UN CONIGLIO”

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Biaggi: "Quando il Vice – Sindaco ha presieduto i lavori del Consiglio, dovendo sostituire il Sindaco che si era dovuto allontanare per la questione del suo carico penale pendente, ha dato l’impressione di essere capitata lì per caso"

"Mentre parlava la Cocchi, egli si dimenava sullo scranno, si metteva le mani nei capelli, fingeva di essere disperato, è arrivato ad affermare “che gli veniva da piangere” e giustamente è stato invitato ad andarlo a fare in bagno."

 

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Alessandro Biaggi

"Caro Direttore,
La seduta di Consiglio del 27/6, secondo della consigliatura Bertucci, è meritevole di grande attenzione in quanto paradigmatica della dimensione socio – culturale nella quale il piccolo pianeta Nemi è stato proiettato.
Ti dico subito che non ho desiderio di innescare alcuna polemica, neppure a distanza, con gli interpreti di uno spettacolo più che deprimente che è stato. Solo in parte, riscattato dalla sussistenza di tre fattori:
a)      L’azione incisiva, incalzante e altamente professionale del Consigliere di opposizione Cinzia Cocchi
b)      La presenza di un pubblico folto, attento, in parte molto informato e per altra parte curioso e voglioso di essere informato
c)       La cornice di un pomeriggio splendidamente estivo, di cielo e dei tetti del borgo antico.
Tutto il resto potrebbe essere archiviato con una fragorosa risata come quelle che “le comiche finali” ti strapazzano dal cuore come se avessi ricevuto un colpo al plesso solare ma il bernoccolo del cronista che in qualche modo fa capolino nell’animo di tutti noi, bracca e s’impone.
Dal punto di vista antropologico i Consiglieri di opposizione sono apparsi tranquilli, motivati, efficienti, informati e sempre all’altezza della situazione.
Tre dei Consiglieri di maggioranza per tutta la durata della seduta, hanno mantenuto un dignitosissimo riserbo, senza alcuna apparente emozione, statici come convitati, anche se davano l’impressione che alcuni argomenti trattati non fossero a loro conoscenza e che ne avessero contezza solo in quel momento.
Differente è stato il giudizio del pubblico per il Sindaco, per il Vice – Sindaco e per il Consigliere incaricato dell’Ufficio Stampa del Comune.
Si sono mostrati molto ma molto nervosi, imbarazzati ed insofferenti oltre ogni limite.
Quando il Vice – Sindaco ha presieduto i lavori del Consiglio, dovendo sostituire il Sindaco che si era dovuto allontanare per la questione del suo carico penale pendente, ha dato l’impressione di essere capitata lì per caso, pur non mancando, puntualmente, di pasticciare con un intrigo inestricabile di congiuntivi e condizionali, strangolati da una raffica di avverbi in concorrenza tra di loro. Tra l’altro, ha riferito di “essere rimasta molto male!” ….sapesse gli altri!
Sempre il Vice – Sindaco, dimenticando di avere il dovere di condurre il dibattito dell’assemblea, interrompeva continuamente il Consigliere Cocchi, fino a dover essere richiamata energicamente da quest’ultima al rispetto del regolamento e della buona educazione. Tutto questo si consumava in un clima di disagio nel quale tutti gli attori di questa pantomima mostravano tutta la loro inadeguatezza, come quando la maggioranza veniva colta in fallo sulla questione della “ratifica”, del pasticciaccio verificatosi sulla mancata votazione per l’eleggibilità dei Consiglieri. Sbandata generale, ancora imbarazzo e disagio tra i Consiglieri di maggioranza e poi gelo, dopo qualche scoppiettio di arroganza. Non sapevano più a quale santo rivolgere le loro preci. Si è verificato di tutto, compresa l’interruzione dei lavori per urgenti consultazioni, peraltro non disposte dal Sindaco ma da un Consigliere semplice, addetto all’Ufficio Stampa del Comune, che invia le notizie a macchia di leopardo…. e di coniglio.
Il sommo Consigliere si è mostrato strafottente e arrogante. E mentre manifestava intolleranza senza limite, affermava di trattare gli argomenti “dall’alto della sua grande disponibilità democratica”, scambiando il merito presunto di una corretta interpretazione istituzionale degli eventi, con una effettiva e asfissiante autoreferenzialità, a conferma dello spessore intellettuale del Consigliere in questione, addetto all’Ufficio Stampa del Comune.
Ma si vedeva benissimo che non era in grado di reggere il confronto, ne sul piano dialettico e neppure su quello emotivo.
Mentre parlava la Cocchi, egli si dimenava sullo scranno, si metteva le mani nei capelli, fingeva di essere disperato, è arrivato ad affermare “che gli veniva da piangere” e giustamente è stato invitato ad andarlo a fare in bagno.
Commentava ad alta voce le argomentazioni del Consigliere Cocchi dicendo “che vergogna!” ma in realtà era consapevole di non avere argomenti validi… tentava, come qualche volta può dirsi, a “buttarla in caciara!”.
Debolezza, insicurezza, inconsapevolezza, stress. Una miscela esplosiva, tanto che, a fine seduta, si scagliava contro uno del pubblico, inseguendolo lungo le scale del Municipio tanto da dover essere placcato dall’invitto intervento della Polizia locale.
Risaliva, poi, sbruffando come una locomotiva, in preda ad un furore degno di Achille “piè veloce” ….. tanto veloce che di lì a pochi minuti riprendeva a scaricare la propria ira nelle stanze di facebook, che però lo debbono aver rinfrescato, atteso che poi cancellava gli insulti, apparentemente rivolti al cielo, ma in realtà chiaramente rivolti ad un bersaglio preciso.
Sì caro Direttore, è vero e te lo riporto per dovere di cronaca, qualcuno del pubblico colpito da questo deprimente spettacolo ha detto: “mi è sembrato di aver sentito il ruggito di un coniglio!”.
Però non ho capito con chi ce l’avesse!
Mah!!!
Grazie Direttore, a presto
                    Alessandro Biaggi"

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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