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Roma

NEMI CONSIGLIO COMUNALE: ANDATO IN SCENA L'ENNESIMO "ONE MAN SHOW"

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Tempo di lettura 7 minutiBertucci: "ci sono i sindacati che vigilano anche troppo, rischiando a volte di scadere anche nel ridicolo”

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Chiara Rai

Nemi (RM) – Consiglio comunale ieri pomeriggio (30 gennaio 2013) a Nemi, dove è stato approvato il regolamento che concerne le funzionalità dell’amministrazione comunale (modifiche al Tuel apportate dal Dl 174/2012). Un regolamento che, ha sottolineato il sindaco Alberto Bertucci, detta le modalità per effettuare dei controlli interni agli uffici del Comune con l’obiettivo di rendere più efficiente la macchina amministrativa. I due consiglieri di opposizione, Cocchi e Osmari, i quali hanno dato parere favorevole all’approvazione, hanno sia chiesto dei chiarimenti che avanzato proposte.
 
Il consigliere Stefania Osmari ha fatto presente l’opportunità di introdurre lo strumento della condivisione degli utenti esterni rispetto le valutazioni dell’operato dei dipendenti dell’Ente che di fatto si interfacciano con i cittadini ogni qualvolta che quest’ultimi si recano in Comune. Osmari ha inoltre asserito che sarebbe opportuno che ci fosse coerenza tra la valutazione dell’efficienza dei dipendenti e il rispetto dei contratti di lavoro degli stessi: “Sarebbe auspicabile – ha dunque sottolineato Osmari, consigliere di Partecipazione Democraticache vengano specificati gli strumenti di cui s’intende avvalersi per effettuare tali verifiche di valutazione dell’efficienza amministrativa”.

Per tutta risposta, il primo cittadino Alberto Bertucci ha chiamato in causa i sindacati asserendo: “Non c’è da preoccuparsi sotto questo aspetto – ha detto il sindaco Bertucci – perché ci sono i sindacati che vigilano anche troppo, rischiando a volte di scadere anche nel ridicolo”.

Dopodiché, il segretario comunale ha preso la parola per specificare che sostanzialmente con l’approvazione del regolamento si avvia un monitoraggio che prima non c’era. Ovvero dei controlli di gestione rispetto alla regolarità amministrativa ma anche, elemento importante contabile, facendo degli esempi di Comuni più grandi che hanno dovuto dichiarare il dissesto. Invece il segretario comunale avrà l’opportunità di effettuare tali controlli contabili e interagire direttamente con la Corte dei Conti. In pratica potrà essere garantito il costante controllo degli equilibri finanziari della gestione di competenza, della gestione dei residui e della gestione di cassa, anche ai fini della realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica determinati dal patto di stabilità interno, mediante l’attività di coordinamento e vigilanza.

Il consigliere di opposizione di Insieme per Nemi, Cinzia Cocchi ha avanzato una proposta. “Tra le sostanziali modifiche al Tuel (Testo Unico degli Enti Locali), vi è nell’articolo 41 bis – ha detto Cocchi – l’obbligo di trasparenza dei titolari di cariche elettive e di governo rispetto il loro stato patrimoniale”. Questo obbligo, ha ricordato il consigliere Cocchi, investe i Comuni con popolazione superiore a 15 mila abitanti: “Sebbene non siamo obbligati a pubblicare il nostro stato patrimoniale – ha detto Cinzia Cocchi – potremmo dare comunque il buon esempio adottando questo criterio di trasparenza”. Del resto il Comune di Nemi sotto questo profilo, ha voluto suggerire il consigliere di Insieme per Nemi, potrebbe distinguersi in quanto Ente virtuoso. Soprattutto sarebbe importante in questo attuale momento politico dove c’è una anche una conclamata sfiducia dei cittadini rispetto chi ricopre cariche amministrative. D’accordo con la proposta, l’altro consigliere d’opposizione Stefania Osmari la quale ha sottolineato l’importanza di questa opportunità di poter dimostrare per primi la volontà di trasparenza.

Il sindaco Alberto Bertucci non ha ritenuto di rispondere ne in maniera affermativa ne negativa alla proposta avanzata. Bertucci ha sottolineato che: “Nemi non è Roma ne tantomeno Parlamento o Senato della Repubblica”, ma in una comunità quale è Nemi, si conoscono tutti  e si riconosce la “politica pulita” perché i cittadini sanno persino l’albero genealogico di ciascun residente, dunque “potremmo tornarci sopra – ha detto il sindaco Bertucci – anche se il fatto di poter essere trasparenti è già soddisfatto dal riscontro diretto con la cittadinanza”.

A seguito delle dichiarazioni di Bertucci e dei consiglieri di opposizione, è intervenuto il consigliere di maggioranza ed ex aspirante presidente del consiglio comunale Giovanni Libanori, il quale si è detto sostanzialmente d’accordo con quanto esposto da Cocchi e Osmari e ha rilanciato: “propongo al sindaco di indire un consiglio comunale ad hoc in merito a questa proposta – ha asserito Libanori – e nella sede adeguata dirò cosa penso nello specifico”. Ieri Libanori si è soltanto limitato a dire che “le nobili parole” si dovrebbero adeguare anche nella condotta quotidiana di chi le propone e che non ci dev’essere alcun timore nel dichiarare il proprio stato patrimoniale.

Il sindaco Bertucci ha poi fatto delle comunicazioni a margine del Consiglio, annunciando che l’attività di screening mammografica e del colon retto si sarebbe ripetuta a Nemi sabato 9 febbraio.

Da lì, ha chiesto la parola il consigliere Cocchi che in pratica ha evidenziato che negli altri Comuni, quali Genzano, Ariccia e Albano è stata la stessa promotrice dell’iniziativa, ovvero l’azienda sanitaria locale Asl RmH, ad inviare direttamente a casa dei cittadini le lettere informative rispetto i tre giorni di screening. Da qui la domanda al sindaco Bertucci: “quali sono i motivi che hanno spinto questa amministrazione a farsi carico dell’onore di inviare le lettere, che,  sarebbe invece spettato alla Asl?”. Cocchi ha ricordato anche che è stato probabilmente questo ulteriore onere che avrebbe fatto scaturire dei “fatti di negligenza assolutamente condannabili” (così definiti dal sindaco in una nota diramata ad un giornale online locale)  consumati da una dipendente comunale la quale, “non avrebbe spedito una serie di raccomandate urgenti recanti informazioni utili per la cittadinanza e relative ai prossimi screening medici gratuiti organizzati dal Comune (previsti lunedì 28, martedì 29 e mercoledì 30 gennaio). La dipendente, invece di eseguire il compito affidatole dal Sindaco – si citano testuali le parole del primo cittadino Bertucci – ha lasciato che l'ufficio postale chiudesse senza andarci”. Dunque se il servizio è promosso dal sistema sanitario nazionale perché Bertucci ha voluto inviare delle lettere firmate di suo pugno (“l’amministrazione al servizio del cittadino”) assumendosi un compito che avrebbe naturalmente eseguito l’azienda sanitaria locale? Anche perché di fatto non è stato reso un tempestivo servizio di informazione tramite le lettere, visto che le comunicazioni, in diversi casi, non sono arrivate o sono pervenute in ritardo. Da qui anche l’esigenza di ripetere lo screening nella giornata di sabato 9 febbraio.

Il consigliere Stefania Osmari ha colto l’occasione per segnalare che a Nemi la posta arriva con estremo ritardo per alcuni quartieri e che spesso ormai vengono recapitate ai cittadini bollette scadute con conseguente danno di dover pagare le eventuali more dei ritardi non imputabili al cittadino ma ai disservizi delle poste.

Il vicesindaco Edy Palazzi ha asserito che effettivamente ci sono problemi con le poste e che ogni volta poste italiane garantisce all’amministrazione di aver risolto il problema. Palazzi ha riferito a Osmari che monitorerà la questione.

Rispetto alla domanda di Cocchi, il sindaco Bertucci ha risposto che “la buona politica passa anche per questo e che l’amministrazione comunale ha dato piena disponibilità alla Asl nell’inviare le lettere ai cittadini. Purtroppo – ha detto Alberto Bertucci – la mala informazione è grave, soprattutto quando si leggono delle notizie su fonti non attendibili”. Il primo cittadino ha invitato Cocchi a non leggere i “giornaletti”.

Da questa asserzione che non gratifica certo gli organi di stampa locali dei Castelli Romani, si evince dunque che la stessa nota del sindaco letta da Cocchi su un giornale online dei Castelli Romani è da considerarsi carta straccia.

Colgo l’occasione nell’esprimere sdegno per le parole pronunciate dal sindaco che dimostrano da parte sua un’arroganza e una condotta affatto rispettosa nei confronti degli organi di stampa che quotidianamente sono impegnati nella diffusione dell’informazione. L’informazione può non essere sempre condivisa da tutti ma rimane pur sempre un diritto dovere garantito dalla Costituzione e se Bertucci desidera rispetto per la carica che riveste dovrebbe per primo dare il buon esempio senza elargire giudizi che appaiono palesemente arroganti: prima nei confronti dei sindacati e poi degli organi di stampa.  

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