NEMI (RM) – I consiglieri di “Ricomincio da Nemi” Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri hanno abbandonato la riunione dell’ultimo Consiglio comunale in segno di protesta per quella che è stata definita come “una condotta arrogante e dispotica, – del sindaco Bertucci Ndr. – soprattutto quando si trattano argomenti che peseranno fortemente sulle tasche dei cittadini di Nemi”.
Una seduta, quella dello scorso 11 novembre, indetta dopo che la precedente sembrerebbe essere saltata a causa della mancanza degli atti propedeutici relativi l’esame e l’approvazione del regolamento per l’esercizio del controllo analogo sulla Società Consortile Minerva, che si occupa della raccolta rifiuti, nonché dell’autorizzazione all’affitto del ramo d’azienda da parte della stessa società. Le rimostranze dei due consiglieri di “Ricomincio da Nemi” hanno quindi riguardato la brevità del tempo a loro disposizione per studiare queste carte, ma il sindaco ha risposto che “gli atti erano a disposizione fin dalla precedente convocazione”. Ma se le carte erano disponibili già nella precedente seduta, come affermato dal primo cittadino, perché allora è stata rimandata? Infatti ai consiglieri di opposizione è stato invece specificato dall’ufficio protocollo comunale che la precedente seduta era stata annullata proprio perché mancavano i documenti essenziali.
L’interrogazione sui 2500 euro per il libro del consigliere di maggioranza Gianni Ibba
La tensione in aula è poi salita ulteriormente quando sull’interrogazione presentata da Cortuso e Corrieri in merito all’acquisto fatto dal Comune di 700 copie, per una spesa complessiva di 2500 euro del libro “Jordanus de Nemore” scritto dal ricercatore storico Massimo Biondi insieme al Consigliere comunale di maggioranza presso lo stesso Comune Gianni Ibba, il consigliere di maggioranza Giovanni Libanori ha chiesto di rimandare il punto al prossimo consiglio, in quanto il consigliere Ibba non era presente.
Libanori: “Questa è democrazia”
E secondo quanto riportato dai consiglieri di “Ricomincio da Nemi” Libanori avrebbe aggiunto la frase “Stamattina mi sono svegliato con questa idea ed ho deciso così. Questa è democrazia”. Un’interrogazione, quest’ultima, che chiede a gran voce chiarimenti riguardo l’ipotesi di un conflitto di interessi in capo al consigliere di maggioranza Gianni Ibba, in relazione al suo ruolo che sia in contrasto con il principio generale dell’imparzialità dell’attività amministrativa, nonchè in funzione delle finalità generali di presidio della trasparenza.
Diretta streaming del Consiglio comunale? La maggioranza dice no
Infine Cortuso e Corrieri hanno risollevato la ormai atavica questione della mancanza di uno streaming audio/video per fa vedere il consiglio comunale a chi non può farlo di persona per impegni di lavoro, considerando anche gli orari, o i motivi di salute. Ma la mozione è stata respinta per la seconda volta. E le motivazioni addotte dal sindaco sono state sempre le stesse: “I cittadini se vogliono informarsi possono andare a leggersi i verbali sull’albo pretorio” e “l’ufficio stampa tratta ampiamente i contenuti del dibattito politico”.
Sulla questione della diretta streaming il consigliere di maggioranza Giovanni Libanori ha poi dichiarato a mezzo stampa, “che non si necessita di ulteriori costi”. Ma per fare una diretta streaming basta un cellulare e un cavalletto e si potrebbe fare a costo zero, o quasi, anche a cura dello stesso addetto stampa con il proprio apparecchio vista anche l’importanza del suo ruolo all’interno della compagine amministrativa.
Fatto sta che alle sedute di Consiglio la partecipazione popolare è scarsa, se non addirittura totalmente assente. Mancanza di interesse alle vicende che invece dovrebbero riguardare l’intera collettività? Probabilmente nell’era dei social media una diretta streaming potrebbe essere un sollecitazione positiva alla partecipazione.