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Roma

Nemi, Comune accusato di mobbing: il caso Merlonghi finisce in Tribunale

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Tempo di lettura 2 minutiL'amministrazione comunale incarica un legale impegnando 5.500 euro per la sola fase di "studio e di costituzione"

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di Ivan Galea


NEMI (RM) – A Nemi la vicenda dell'ex maresciallo di polizia locale Filippo Merlonghi finisce in Tribunale dove il Comune dovrà ora rispondere al Giudice del lavoro in merito ad alcune condotte poste in essere nei confronti dell'ex dipendente. Merlonghi, rappresentato dall'avvocato di Roma Andrea Sticca, ha infatti presentato un ricorso con il quale chiede al Giudice di valutare la condotta dell'amministrazione comunale, qualificata dall'ex maresciallo come “mobbing”, quindi di condannare l’Ente, nella persona del suo legale rappresentante (il sindaco), al risarcimento di tutti i danni subiti e subendi a causa del predetto comportamento.

Nel giugno del 2015 la Cisl Fp rendeva noto che a seguito di un atto di transazione stragiudiziale erano stati revocati cinque provvedimenti disciplinari determinati dal Comune di Nemi nei confronti dell'allora Maresciallo di polizia locale Filippo Merlonghi che andavano dal rimprovero scritto alla sospensione del servizio con privazione della retribuzione per due giorni. Ad intervenire a supporto di Merlonghi scesero in campo la sigla sindacale Cisl Fp e la RSU di Nemi che mettevano a disposizione del dipendente la consulenza dell'ufficio legale e dell’avvocato Sticca, proponendo avanti il Tribunale di Velletri, Magistratura del Lavoro, tutti i procedimenti avverso le sanzioni disciplinate comminate. Il Comune di Nemi scelse la strada del bonario componimento dei giudizi al fine di “…. addivenire ad una soluzione delle vicende".


Ma il fatto non si concludeva, infatti, nonostante la scelta del Maresciallo Merlonghi  di richiedere ed ottenere nel giugno del 2015 la mobilità presso Roma Capitale, data la situazione ormai tesa a seguito delle annose vicende e una condizione non buona di salute che non gli permetteva la prosecuzione del suo rapporto di lavoro a Nemi, riceveva ancora missive con richieste da parte del Comune di Nemi.

L'amministrazione comunale di Nemi ha quindi deliberato di costituirsi per cercare di resistere al ricorso, dando incarico di rappresentanza all'avvocato del foro di Velletri Marco Napoleoni e impegnando la somma di 5.500,00 euro solo per la fase di studio e di costituzione rinviando la quantificazione del saldo ad una successiva quantificazione, nel caso si rendesse necessaria per eventuale fase di istruzione e decisoria.

Questa lunga vicenda che vede al centro un organo di polizia locale, prima in servizio a Nemi, sembra dunque non essersi conclusa in maniera bonaria anzi pesano come macigni delle accuse che se dovessero risultare fondate getterebbero un’onta sull’amministrazione comunale al livello di condotta morale. Il mobbing, per l’appunto si configura come una condotta deplorevole. Ma sarà il Giudice del Lavoro a stabilire se di questo si è trattato. Certo è singolare vedere come l’amato Filippo Merlonghi, soprattutto in periodo di campagna elettorale prima che l’attuale sindaco fosse eletto, sia stato costretto addirittura a lasciare Nemi a causa di un presunto comportamento scorretto nei suoi confronti. Da grande amico e ottimo elemento a persona dimenticata. Cosa è successo lo si capirà soltanto tra un po’ di tempo, quando tutti i fatti accaduti emergeranno nelle opportune sedi. E intanto il Comune di Nemi impegna i primi 5 mila e 500 euro soltanto per una fase di “studio”.