Nemi, chiusura Spazio Bimbi: care famiglie pagate o arrangiatevi…

 

Red. Politica


NEMI (RM) – A Nemi lo Spazio Bimbi, dedicato ai piccoli che vanno dai 0 ai 3 anni, chiuderà l’8 giugno, addirittura prima dell’anno scorso e nonostante la richiesta di molte famiglie di far prolungare il servizio sino a fine luglio. L’istanza di questi genitori rivolta all’amministrazione comunale ha avuto risposta negativa, con la motivazione della mancanza di fondi. Alle famiglie è stato quindi proposto di avere lo stesso servizio avvalendosi della medesima cooperativa pagando ben 90 euro a settimana per ciascun bimbo.


“Una ‘soluzione’ decisamente penalizzante per tutti, bambini e genitori – ha commentato Carlo Cortuso candidato sindaco alle prossime amministrative dell’11 giugno con lista ‘Ricomincio da Nemi’ appoggiata dal Pd – Nel nostro programma – ha proseguito Cortuso – sono previste una serie di attività che possono essere un utile sostegno alle famiglie nel periodo estivo:
-Organizzazione di attività per i più piccoli 0-3 anni da realizzarsi nei locali del Comune;
-Convenzione con Centri estivi privati: stipula di accordi economici al fine ridurre la retta d’iscrizione;
-Organizzazione di attività gestite direttamente dal Comune utilizzando gli spazi pubblici o privati ad un un costo sostenibile per tutte le famiglie;
-Organizzazione di attività di studio e assistenza ai compiti;
-Organizzazione di una rete di sostegno e automutuo aiuto tra le famiglie;
-Organizzazione di attività sportive.
Tutte queste attività possono essere realizzate singolarmente o contemporaneamente a seconda delle esigenze delle famiglie che emergeranno dopo un’attenta analisi dei fabbisogni. In questo modo potranno essere anche contingentate le risorse. Perchè non è vero che i soldi non ci sono per realizzare queste attività, basterebbe saper indirizzare bene le risorse, magari risparmiando su qualche rimborso spesa o su qualche grande evento. Investire nel sostegno alle famiglie è una scelta politica, ed è quello che vogliamo fare noi!”

 

E così se la conclusione delle attività scolastiche può rappresentare un sollievo per molti genitori diventa invece un incubo per altri. “Dopo i primi giorni di entusiasmo – ha proseguito il candidato sindaco di ‘Ricomincio da Nemi’ in cui non ci si deve più’ affannare per svegliare, preparare e portare i bambini a scuola subentra lo sconforto in previsione dei 3 lunghissimi mesi di autorganizzazione e autogestione che, per alcune famiglie, sono veramente impegnativi. Tutti bene o male si arrangiano: c'è chi si può’ permettere costose attività in centri privati, chi fortunatamente può contare sui nonni, chi beatamente o forzatamente rimane a casa, chi cerca di accumulare ferie tutto l’anno solo per poter far fronte al periodo estivo. C'è poi chi non ha nessuna possibilità: famiglie in cui entrambi i genitori lavorano full-time, donne sole costrette a fare più di un lavoro, pendolari affannati avanti e indietro dalla città, genitori in cerca di lavoro o con lavori occasionali, magari proprio stagionali. La pausa estiva e’ un problema ovunque ma ogni amministrazione ha l’obbligo di trovare delle soluzioni, soprattutto in un piccolo paese in cui con un pò di organizzazione e capacità’ il problema potrebbe essere affrontato. Non occuparsi dei bambini e delle famiglie vuol dire non occuparsi dell’intera comunità.”