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Roma

Nemi, chiusura Spazio Bimbi: care famiglie pagate o arrangiatevi…

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Tempo di lettura 2 minuti Cortuso (Ricomincio da Nemi): “Una ‘soluzione’ decisamente penalizzante per tutti, bambini e genitori"

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Red. Politica


NEMI (RM) – A Nemi lo Spazio Bimbi, dedicato ai piccoli che vanno dai 0 ai 3 anni, chiuderà l’8 giugno, addirittura prima dell’anno scorso e nonostante la richiesta di molte famiglie di far prolungare il servizio sino a fine luglio. L’istanza di questi genitori rivolta all’amministrazione comunale ha avuto risposta negativa, con la motivazione della mancanza di fondi. Alle famiglie è stato quindi proposto di avere lo stesso servizio avvalendosi della medesima cooperativa pagando ben 90 euro a settimana per ciascun bimbo.


“Una ‘soluzione’ decisamente penalizzante per tutti, bambini e genitori – ha commentato Carlo Cortuso candidato sindaco alle prossime amministrative dell’11 giugno con lista ‘Ricomincio da Nemi’ appoggiata dal Pd – Nel nostro programma – ha proseguito Cortuso – sono previste una serie di attività che possono essere un utile sostegno alle famiglie nel periodo estivo:
-Organizzazione di attività per i più piccoli 0-3 anni da realizzarsi nei locali del Comune;
-Convenzione con Centri estivi privati: stipula di accordi economici al fine ridurre la retta d’iscrizione;
-Organizzazione di attività gestite direttamente dal Comune utilizzando gli spazi pubblici o privati ad un un costo sostenibile per tutte le famiglie;
-Organizzazione di attività di studio e assistenza ai compiti;
-Organizzazione di una rete di sostegno e automutuo aiuto tra le famiglie;
-Organizzazione di attività sportive.
Tutte queste attività possono essere realizzate singolarmente o contemporaneamente a seconda delle esigenze delle famiglie che emergeranno dopo un’attenta analisi dei fabbisogni. In questo modo potranno essere anche contingentate le risorse. Perchè non è vero che i soldi non ci sono per realizzare queste attività, basterebbe saper indirizzare bene le risorse, magari risparmiando su qualche rimborso spesa o su qualche grande evento. Investire nel sostegno alle famiglie è una scelta politica, ed è quello che vogliamo fare noi!”

 

E così se la conclusione delle attività scolastiche può rappresentare un sollievo per molti genitori diventa invece un incubo per altri. “Dopo i primi giorni di entusiasmo – ha proseguito il candidato sindaco di ‘Ricomincio da Nemi’ in cui non ci si deve più’ affannare per svegliare, preparare e portare i bambini a scuola subentra lo sconforto in previsione dei 3 lunghissimi mesi di autorganizzazione e autogestione che, per alcune famiglie, sono veramente impegnativi. Tutti bene o male si arrangiano: c'è chi si può’ permettere costose attività in centri privati, chi fortunatamente può contare sui nonni, chi beatamente o forzatamente rimane a casa, chi cerca di accumulare ferie tutto l’anno solo per poter far fronte al periodo estivo. C'è poi chi non ha nessuna possibilità: famiglie in cui entrambi i genitori lavorano full-time, donne sole costrette a fare più di un lavoro, pendolari affannati avanti e indietro dalla città, genitori in cerca di lavoro o con lavori occasionali, magari proprio stagionali. La pausa estiva e’ un problema ovunque ma ogni amministrazione ha l’obbligo di trovare delle soluzioni, soprattutto in un piccolo paese in cui con un pò di organizzazione e capacità’ il problema potrebbe essere affrontato. Non occuparsi dei bambini e delle famiglie vuol dire non occuparsi dell’intera comunità.”

 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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