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Roma

Nemi: Chiara Rai scrive al sindaco Alberto Bertucci

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Tempo di lettura 2 minuti I giovani sono il futuro e Nemi ha bisogno di ragazzi

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di Chiara Rai

NEMI (RM) – Egregio signor Sindaco, Le scrivo perché ho trovato una cosa che ci accomuna: l’interesse per Nemi. Non voglio affiancare qualificazioni al termine "interesse" proprio per evidenziare che ci sono diversi modi per “interessarsi” al paese.


Ebbene Le scrivo per una proposta costruttiva e positiva che mi auguro possa prendere in considerazione così come ha preso in considerazione, investendo tempo e risorse, la storia dell’ipotesi che nel lago di Nemi possa esistere una terza nave di Caligola. La mia proposta è meno affascinante, lo ammetto, ma sicuramente potrebbe essere da Lei raccolta.

Vado al punto: la scuola – che ancora è in parte un cantiere – potrebbe accogliere per una buona porzione di edificio un distaccamento universitario o centro studi specialistico in maniera tale da risollevare le attività commerciali nella cittadina e far conoscere ancora di più al livello nazionale – e perché no anche internazionale – l’immenso patrimonio storico, culturale e archeologico che si trova proprio a Nemi e che in questo momento appare poco valorizzato. Questo distaccamento universitario o università o scuola specialistica potrebbe riguardare proprio temi che hanno a che fare con la coltivazione dei fiori, delle fragoline e con l’archeologia, le tradizioni e i costumi popolari, in maniera da fornire una spinta di linfa vitale all’intera cittadina. Questa piccola università nel cuore di Nemi potrebbe diventare un fiore all’occhiello in grado di poter richiamare l’attenzione di studiosi, appassionati, turisti e soprattutto di giovani. I giovani sono il futuro e Nemi ha bisogno di ragazzi. Sempre più studenti si spostano da Nemi a Genzano. Non si vuole in questa sede marcare di chi sono le responsabilità, ma proporre soluzioni. Lavorare su un distaccamento universitario o una scuola specialistica non è difficile, richiede soltanto un pò di tempo, impegno e costanza. Ci sono tanti investitori privati pronti a scommettere su una operazione così “fortunata”. A Cassino, paese “inerpicante” c’è una ottima università nonostante le ristrettezze e difficoltà geografiche della posizione del paese. A Cassino ci sono molti giovani e bed & breakfast, norcinerie, bar, edicole e ristoranti che lavorano tutto l’anno.

 

Già c’è un piccolo fermento di ricercatori e archeologi che ogni anno vengono a Nemi e insieme alla Soprintendenza archeologica del Lazio contribuiscono agli scavi al Tempio di Diana. Già qui l’impegno del Comune di Nemi nel fornire ospitalità è buona cosa. E comunque le attività culturali che propone l'Amministrazione sono un buon esempio e un ottimo trampolino per guardare oltre, per guardare al futuro. Si immagini un centro studi permanente a Nemi: quanto via vai e quanta cultura!

 

Qualora Lei intenda accogliere positivamente questa iniziativa, volta unicamente all'interesse per Nemi, Le faccio presente fin da subito che il giornale da me diretto sarà a più completa disposizione  per promuoverla in maniera del tutto gratuita.

Al momento Lei, sotto il profilo della comunicazione istituzionale, sta impegnando la somma di 13.200,00 euro sul bilancio previsionale 2016 per l’attività di informazione e comunicazione, a mezzo di un addetto stampa. Mi permetta di dirle che questa spesa la ritengo eccessiva. In una comunità ci si aiuta tutti e come professionisti dell’informazione possiamo volentieri fornirle un aiuto a titolo gratuito. Con l’auspicio che possa cogliere i buoni propositi le auguro buon lavoro.
 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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