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Roma

NEMI, CASO SINDACO RINVIATO A GIUDIZIO. INSIEME PER NEMI CHIEDE LE DIMISSIONI IMMEDIATE COME ATTO DOVUTO

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Tempo di lettura 3 minutiIn campagna elettorale Bertucci diceva di essere stato prosciolto da oltre un anno

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Redazione

Nemi (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la nota di "Insieme per Nemi":

Turbativa d'asta e frode nell'acquisto dei beni comunali sono reati gravi che per la prima volta nella storia di Nemi sono stati contestati ad un amministratore comunale. Fatti che risalgono a quando Alberto Bertucci era vice-sindaco e per gli stessi ora è stato rinviato a giudizio. E non è un caso che uno dei coimputati sia proprio quel responsabile dell'ufficio tecnico che Bertucci stesso aveva voluto ed imposto con il ricatto politico di far naufragare da subito la giunta Cocchi. Ma vi ricordate quando, in campagna elettorale, Bertucci diceva ai quattroventi di essere stato prosciolto da oltre un anno!!!!!!!!!
Ora è venuta fuori l'incontestabile verità insigne all'altrettanto incontestabile conflitto di interessi tra il comune di Nemi ed il suo sindaco in carica. In altri termini Bertucci è chiamato a rispondere, oltre che della sua responsabilità penale personale, anche del danno che ha procurato a Nemi ad ai suoi cittadini. Dove è andato a finire lo scuola-bus fantasma? Perché non è in servizio? Si percepisce che la sua credibilità è in picchiata . . . e continua a mentire!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ora cavalca la leggenda metropolitana che tutto quello che non riesce a fare è da attribuire agi avversari politici che gli mettono, a suo dire i bastoni in mezzo alle ruote.
Attenzione:lo sta dicendo anche per la strada del lago che non è stato in grado di riaprire come facilmente e demagogicamente aveva strapromesso in campagna elettorale. Lo afferma per tutti i servizi cancellati, come la ludoteca ed altri connessi all'offerta formativa scolastica. Stupore e sconcerto serpeggiano anche tra i fedelissimi. In generale la popolazione avverte un senso di vuoto che non può essere colmato con l'omertoso silenzio di chi non ha il coraggio di protestare, ne dalle "chiacchiere e da distintivi pavoneggiati senza ritegno, senza garbo, senza un filo di sobrietà. Quale terapia? Dimissioni immediate come atto dovuto per il bene del paese e dei cittadini e per ristabilire il primato della legalità.

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