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di Chiara Rai
Nemi (RM) – C’è caos e disorganizzazione nella gestione della Tari da parte del Comune di Nemi. Nonostante l’ormai collettiva conoscenza dei disservizi postali che attanagliano i cittadini, ci si ritrova con una locandina in mano e delle morosità a cui far fronte.
“Partecipazione Democratica” che vede all’opposizione il consigliere comunale Stefania Osmari ha iniziato a denunciare il disservizio già nel 2012. E nel 2012 Osmari chiese al sindaco di Nemi Alberto Bertucci di intervenire per ripristinare la regolarità nella consegna della posta. All’epoca, a risentirne maggiormente, erano sopratutto i quartieri periferici del paese. Oggi la situazione si è aggravata ulteriormente, tanto che ci sono cittadini che continuano a ricevere bollette scadute o che ancora non hanno ricevuto la famosa lettera del Comune che indica il pagamento Tari e che è datata 8 luglio 2014 (quindi nei tempi per un Comune che però ha un servizio postale regolare).
Chi non ha ricevuto la lettera ha brancolato o brancola ancora nel buio e l’unica blanda àncora di salvezza consiste in una locandina del Comune prodotta il giorno di scadenza Tari e affissa però solo da poco tempo nei bar e lungo il corso. Nella locandina si legge che il pagamento deve essere effettuato entro il 31 luglio (e il Comune lo comunica il 31 luglio stesso stando alla data che precede un timbro fresco d’inchiostro). Alcuni cittadini di Nemi hanno visto la locandina solo oggi, ad esempio.
Nell’informativa del Comune si legge anche che il contribuente dovrà effettuare il versamento entro i dieci giorni successivi alla data di ricevimento. Ma come fa il Comune ad accertarsi quando il contribuente riceve la lettera, visto che si tratta di posta ordinaria? Potremmo ricevere la lettera del Comune anche a Natale, allora avremmo dieci giorni di tempo?
La realtà è che il 31 luglio 2014 la Tari è scaduta e che soltanto in questi giorni (oggi per esempio è 9 agosto 2014) siamo venuti a conoscenza che qualora la bolletta non fosse stata recapitata entro questa incombente domenica 10 agosto 2014, l’ufficio tributi è a disposizione. Che l’ufficio Tributi sia sempre stato ineccepibile e a disposizione dei cittadini è un dato di fatto, quello che non capiamo è come mai la giunta non ha ne deliberato una proroga alla scadenza del pagamento Tari (in maniera da avere un pezzo di carta ufficiale che garantisca e tuteli i cittadini) e neppure diramato a tutti tempestivamente una comunicazione sulla falsa riga di quella di tanti altri Comuni del Lazio. E’ di qualche ora fa, ad esempio, la nota del Comune di Viterbo dove viene chiaramente espresso: “ il Comune di Viterbo non applicherà alcuna sanzione a chi provvederà alla regolarizzazione del saldo Tarsu 2013 entro il 31 agosto”.
Insomma i cittadini di Nemi hanno diritto a ricevere una proroga al pagamento che venga chiaramente indicata senza troppi giri di parole? Oppure la comunità nemese deve soltanto subire i disservizi postali e sobbarcarsi tutte le more che ne conseguono?
Il Comune scrive l’8 luglio, noi pubblichiamo il 14 luglio una nota di Partecipazione Democratica che denuncia ancora disservizi postali, il 31 luglio 2014 il Comune ricorda che il 31 luglio 2014 scade la Tari.
Un cittadino di Nemi ci scrive il 2 agosto lamentandosi di non ricevere la posta e come un veggente, predige:” Quando mi arriverà il modello F23 (precompilato e quindi non modificabile), pagherò, ma certamente incorrerò in successive more e sanzioni e non certo per mia colpa”.
Ma perché tanto caos? Fino a quando c’è tempo per pagare? Più che una telefonata fatta dal contribuente al Comune (perché c’è anche la beffa di pagare la telefonata) sarebbe opportuno che si facesse chiarezza, anziché programmare le vacanze agostane e fare felici i cittadini di Nemi con un po’ di schiuma in piazza Umberto I.
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