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Redazione
Nemi (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la nota di "Partecipazione Democratica"
La politica ha delle responsabilità che vengono prima di quelle giudiziarie.
Curare ed organizzare gli interessi generali presuppone il rispetto di regole vigenti, l’applicazione di metodologie trasparenti, di codici di comportamento ferrei a garanzia della salvaguardia degli interessi pubblici e del controllo delle azioni individuali. Qualora il sospetto dovesse offuscare uno solo di questi principi, un politico serio si porrebbe il problema etico-morale, ovvero quell’indice virtuoso che misura la sua affidabilità/utilità nel poter continuare a curare gli interessi della comunità e trarrebbe le ovvie conclusioni.
A Nemi purtroppo questo non è accaduto.
Abbiamo assistito alla solita pantomima a cui ci ha abituato la classe politica italiana nell’ultimo ventennio, non più sopportata dai cittadini e giunta, per fortuna, ai titoli di coda: dapprima negare -gridare al complotto, per poi minimizzare la portata di determinate accuse ed infine all’arrivo del rinvio a giudizio il silenzio.
Addirittura si è nel pieno di un conflitto d’interessi. Bertucci risulta essere contemporaneamente imputato e, come sindaco, parte lesa. E poi, qualora nei vari gradi di giudizio le accuse venissero confermate, il comune di Nemi, ovvero noi cittadini, non potrebbe neanche essere risarcito dell’eventuale danno procurato all’Ente, poiché l’attuale Amministrazione, attraverso il Vice sindaco, ha rinunciato a costituirsi parte civile!!
Insomma l’ennesimo pasticciaccio.
Tutto il contrario di quel senso di responsabilità che la politica dovrebbe avere nei confronti dei cittadini.
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