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Chiara Rai
Nemi (RM) – Il 9 settembre 2012 segnalammo per la prima volta una ruspa al lavoro nella valle del Lago, sempre nel cuore del Parco Regionale dei Castelli Romani, nei pressi di via Cacciafumo, esattamente in via Tiberio 20, sopra il Museo delle Navi. Intorno al 20 settembre del 2012 i Guardiaparco, diretti dal vice comandante Mauro Castrichella, hanno messo i sigilli.
Sia gli esecutori del "danno" che i proprietari del terreno sono stati denunciati all'autorità competente. Quel tratto di vegetazione è stato segnato gravemente dal pasaggio della ruspa. Uno scavo che in pochi giorni si è allargato a macchia d’olio.
Come si evince dall’ordinanza del 9 ottobre 2012 [ CLICCARE QUI PER LEGGERE L'ORDINANZA ] nei terreni riferiti al proprietario Roberto Cicogna sono stati effettuati movimenti di terreno con conseguente alterazione delle quote di livello originarie e la conseguente eliminazione del soprassuolo vegetale.
La Responsabile dell’area Tecnica del Comune di Nemi Rosanna Galanti ha così ordinato la remissione in pristino dello stato dei luoghi entro 90 giorni dalla notifica della ordinanza, dietro preventivo deposito presso il Comune di Nemi, di un progetto che descriva lo stato dei luoghi, le operazioni, le metodologie necessarie al ripristino dell’originale status-quo.
“Qualora non si provvedesse a quanto prescritto nei termini indicati, l’Amministrazione comunale provvederà direttamente al ripristino dello stato dei luoghi addebitando l’importo di 5 mila euro, quale sanzione pecuniaria, così come previsto dall’art. 15, comma 3 della L.R. 15/2008, per inottemperanza all’ordinanza e addebitando inoltre le spese sostenute per l’esecuzione dei lavori”.
Dalle foto che pubblichiamo, sembrerebbe che il ripristino non sia avvenuto. Il paesaggio è più o meno lo stesso e i solchi lasciati dalla ruspa sono ancora evidenti. Esiste il progetto di messa in pristino? Si è accertato il Comune di Nemi, guidato da Alberto Bertucci, che siano stati fatti i lavori? E se non è stato ripristinato niente, ha provveduto l’Ente a sostituirsi all’inerzia e sanzionare per 5 mila euro? Cinquemila euro non sono pochi, considerando i servizi di cui necessita la cittadina che sono molteplici e fondamentali.
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