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Speriamo che l’assenza dell’angelo custode Mattei non abbia creato intoppi alla tanto agognata riapertura della strada.
Angelo Parca
Era il12 giugno scorso, l’estate stava facendo capolino, la giunta Bertucci si era insediata già da più di un mese. Ecco il grande annuncio uscire dal palazzo comunale: “riapriremo la strada del lago”. Giustamente, dopo anni, si dovrà pur raccogliere questo frutto e in questo caso, grazie anche ai sostegni giusti, ecco qui che escono dal cilindro ben 206.722,00 mila euro dall’area difesa del suolo e concessioni demaniali della Regione Lazio per la messa in sicurezza del movimento franoso lungo il versante nei pressi di via Tempio di Diana – via Roma. Insomma l’ex assessore all’Ambiente Marco Mattei che ha sostenuto la candidatura di Alberto Bertucci in campagna elettorale, ha mantenuto la parola e al suo impegno nel riaprire quanto prima la strada del lago sono seguiti i soldi. Pochi giorni dopo l’annuncio, appare la tabella dove vi è impressa la data di fine lavori: il 9 settembre 2012. Tra sei giorni sarà passato esattamente un mese dal 9 settembre e il cartello lavori non c’è più. Perché nonostante il cartello non ci sia più, la strada non è stata riaperta? Probabilmente, anzi sicuramente si tratterà dei ritardi accademici che speriamo non si congelino di fronte all’atteso benestare che dovrebbe concedere l’Ente proprietario della strada in questione che è la Provincia di Roma. Certamente, con una buona sinergia e gestione di dialogo e azione tra gli enti (magari una conferenza dei servizi o simile iniziativa) si potrebbe velocizzare la conclusione dell’iter che i cittadini auspicano sia rapidissima per non lasciare spazio a rischi di biblici ritardi visto che la stessa amministrazione si è posta un obiettivo anche in termini temporali. Speriamo che l’assenza dell’angelo custode Mattei non abbia creato intoppi alla tanto agognata riapertura della strada. Tant’è, per dovere di cronaca, ma sicuramente l’amministrazione non ha abbassato la guardia a riguardo.
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