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Cronaca

NDRANGHETA: DURO COLPO AL CLAN DEGLI ZINGARI, 33 FERMI

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Tempo di lettura 3 minuti L'organizzazione aveva accesso ai mercati sudamericani per la cocaina ed a quelli dell'est europeo per l'eroina e la marijuana

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Redazione

E' stato colpito duramente il "clan degli zingari". Sono più di 30 le persone fermate oltre a tre tonnellate di droga sequestrate tra cocaina, eroina e marijuana per un valore di 45 milioni di euro; numerose armi (tra cui kalashnikov) sottratte ai clan; un pericoloso latitante catturato. Questo il bilancio dell'operazione antidroga denominata "Gentleman", condotta dalle fiamme gialle della sezione Goa del Gico di Catanzaro, della sezione Goa del Gico di Brescia, della compagnia di Policoro (Mt), del servizio centrale investigazione criminalità organizzata di Roma (Scico), con l'interessamento della direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa).

Al termine di un'attivita' investigativa durata quasi due anni, all'alba di oggi oltre 400 finanzieri, con l'ausilio dei baschi verdi in tenuta da ordine pubblico, delle unita' cinofile e del supporto degli elicotteri ed unita' navali, hanno circondato e perquisito in ogni angolo la localita' "Timpone rosso" di Cassano allo ionio (Cs), da anni ritenuta la roccaforte del clan degli zingari ed hanno eseguito un provvedimento di fermo nei confronti di 33 persone tra Calabria, Puglia, Pasilicata, Piemonte, Emilia-Romagna e Lombardia. Le indagini, coordinate dal procuratore distrettuale di Catanzaro Antonio Vincenzo Lombardo, in collegamento con le Procure di Brescia e Matera, hanno delineato l'attivita' delittuosa dei sodalizi criminali riconducibili a Filippo Solimando e Luigi Abbruzzese, ritenuti rispettivamente i capi clan di Corigliano Calabro e della 'ndrina degli zingari di Cassano, compagini, sottolineano gli inquirenti, storicamente dotate di autonomia ed accertata operativita' criminale nell'ambito del traffico internazionale di stupefacenti. Nel corso degli anni "gli zingari" si sono emancipati da una situazione di dipendenza che li relegava ai margini delle associazioni 'ndranghetistiche sino ad assurgere alla preposizione di un "locale" di 'ndrangheta dotato di autonomia.


L'organizzazione aveva accesso ai mercati sudamericani per la cocaina ed a quelli dell'est europeo per l'eroina e la marijuana, così da importare a prezzi assolutamente concorrenziali ingenti partite di stupefacente. Le indagini hanno svelato l'esistenza di una fitta rete di pericolosi narcotrafficanti internazionali in grado di movimentare grossi quantitativi di marijuana dall'Albania verso l'Italia, avvalendosi di collegamenti marittimi in mano all'organizzazione, nonche' di cocaina ed eroina, mediante l'impiego di automezzi modificati nella struttura al fine di ricavarne appositi vani funzionali all'occultamento.
La complessa attivita' ha consentito di identificare la totalita' dei personaggicoinvolti, legati per lo piu' da "vincoli di sangue" nel rispetto della tradizione 'ndranghetistica, e di individuare, tra l'altro, i differenti ruoli svolti da ognuno di essi in seno al sodalizio criminoso.
L'operazione ha permesso di infliggere all'organizzazione rilevanti perdite economiche, sia sotto il profilo dei capitali investiti che, soprattutto, dei mancati guadagni. Colpito anche il patrimonio accumulato dai principali arrestati, costitutito da beni immobili, quote societarie, autovetture di lusso, ed imbarcazioni. xxxx 'Ndrangheta: i traffici degli zingari intercettati dai satelliti. Ai risultati dell' operazione "Gentleman", condotta dalla Guardia di Finanza che ha eseguito 33 fermi in diverse regioni italiane, si e' giunti grazie a sofisticate intercettazioni satellitari, che hanno individuato alcune chat sulle quali gli indagati si scambiavano informazioni. E' uno dei particolari emersi nel corso della conferenza stampa che si e' tenuta questa mattina a Cosenza, presenti i vertici della Dda di Catanzaro e ufficiali della Guardia di finanza della Calabria, tra cui il generale Gianluigi Miglioli, della Basilicata e di Brescia, nonche' dello Scico di Roma. Carichi di marijuana e di eroina transitavano dall'Albania a Corigliano, su due grossi pescherecci, sequestrati, il "Maestrale" e il "Grecale". La cocaina arrivava invece dal Sud America. Nel corso dell'operazione e' stato anche intercettato un grosso carico proveniente dal Paraguay, per il quale era stato pagato un acconto di centomila euro, sequestrati in Spagna. A Corigliano ci sarebbe stato un vero centro di stoccaggio per lo stupefacente. Il traffico era coperto da attivita' apparentemente lecite. L'operazione e' partita da un'indagine svolta a Brescia, dalla quale si era visto come siano gli albanesi a gestire lo spaccio finale della droga, che proveniva dalla Calabria.
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Cronaca

Milano, droga agganciata con calamite sotto l’auto: arrestato un 27enne dopo inseguimento [VIDEO]

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La Polizia di Stato ieri pomeriggio a Milano ha arrestato un cittadino marocchino di 27 anni, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli agenti del Commissariato Mecenate, verso le ore 13, nel corso di uno specifico servizio di contrasto allo spaccio di droga, hanno intensificato l’attività di osservazione e controllo all’interno del Quartiere Ponte Lambro e viale Ungheria dove hanno notato una vettura utilitaria parcheggiata a bordo strada con un uomo in piedi che parlava con il conducente seduto a bordo della stessa.

Una volta avvicinatisi con la vettura civetta, i poliziotti hanno richiesto l’ausilio di una volante perché la vettura attenzionata, risultata intestata a una società di leasing, aveva ripreso la marcia a velocità sostenuta in direzione di via Mecenate.

Ne è nato un inseguimento fino a via Garavaglia, strada senza uscita, dove il conducente è sceso scappando lungo le vie Forlanini, Barigozzi e Via Cossa dove, entrato in un giardino condominiale, è stato preso e sottoposto a controllo: all’ingresso di via Garavaglia, a bordo strada, i poliziotti hanno rinvenuto un involucro in plastica bianco elettrosaldato a palloncino contenente grammi 1,2 di cocaina e, all’interno della vettura che lì aveva abbandonato, una banconota da 50€ nel vano portaoggetti e, sotto la scocca, due scatole in acciaio di caramelle, agganciate mediante alcune calamite, al cui interno vi erano dieci involucri contenenti 10 grammi circa di cocaina.

L’uomo è stato arrestato e posto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa di essere giudicato per direttissima.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Cronaca

Roma, aggressione omofoba in via della Pisana: il racconto di una delle vittime

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“Mercoledì esco assieme ad un amico. Una serata in allegria ci salutiamo e, come il solito, tra amici ci diamo un bacio e da li è iniziata l’aggressione”.
È l’inizio del triste racconto di Gianluca che mercoledì a Roma è stato vittima, assieme ad un amico, di un attacco omofobo da parte di alcuni ragazzi di nazionalità egiziana al grido:
“Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare”.

Non siamo nella periferia della capitale ma in via della Pisana, un quartiere che di certo rappresenta quella che comunemente è definita “Roma bene”.

Una serata davvero da dimenticare per Gianluca ed il suo amico che al di là dell’aggressione verbale vengono colpiti da bottiglie di vetro scagliate con l’intento di fare davvero male ma per fortuna senza troppi danni fisici: “il mio amico, ci dice, il giorno dopo si è trovato le gambe graffiate per i vetri”.

Una vera aggressione squadrista che dimostra, ancora una volta, la troppa insicurezza che percorre la Capitale: “abbiamo sentito un rumore metallico … ci stavano lanciando bottiglie di vetro che poi hanno raggiunto dei segnali stradali quindi ci siamo trovati i vetri addosso, aggiunge Gianluca , e poi in gruppo sono venuti verso di noi urlando”.

Gianluca ed il suo amico hanno sporto denuncia ai Carabinieri perché, ci dice “Queste aggressioni debbono terminare”. E poi aggiunge: “Debbo davvero ringraziare la disponibilità delle forze dell’ordine perché dopo l’aggressione verbale ci siamo immediatamente diretti presso la caserma. Abbiamo raccontato quello che è successo e subito una pattuglia è intervenuta sul posto identificando il gruppo”.

“Addirittura, prosegue, sono stati così cortesi che si sono pure offerti di riaccompagnarci a casa perché la paura che avevamo quel momento era davvero tanta”.

A quanto ci racconta i carabinieri conoscono gli aggressori, già schedati per alcuni precedenti, e, a quanto ci è dato a sapere, delinquenti abituali ma purtroppo, come succede in molte zone della Capitale “non c’erano telecamere”, aggiunge Andrea.

Lo sgomento è tanto perché avviene in una delle zone più tranquille della Capitale ed Gianluca, che vive da tempo a Roma, ci dice con molta tristezza negli occhi che non si era mai trovato in una situazione del genere e la paura ormai lo attanaglia.

Davvero esemplare il comportamento degli uomini dell’Arma dei Carabinieri che dimostrano, ancora una volta, il loro alto senso istituzionale ed umano.

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