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di Angelo Barraco
REGGIO CALABRIA – Un’operazione di Polizia ha portato all’arresto del superboss della ‘Ndrangheta Marcello Pesce detto “U Ballerinu”, latitante da diverso tempo e ricercato per associazione di stampo mafioso, destinato inoltre all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip il 20 maggio 2010 anche per il reato di intestazione fittizia. Ha precedenti che vanno dall’associazione mafiosa all’omicidio doloso, dai reati legati al mondo degli stupefacenti a tanto altro. L’uomo fa parte della cosca omonima attiva nella Piana di Gioia Tauro, con propaggini in Lombardia e in tutto il Nord Italia e con a capo Antonino Pesce. La cattura del superlatitante è stata resa nota dalla Polizia di Stato attraverso un messaggio su Twitter “#Squadramobile #sco catturato pericoloso latitante Marcello Pesce a #Rosarno RC boss 'ndrangheta ricercato per associazione stampo mafioso”.
“U Ballerinu” si nascondeva in un’abitazione situata nel centro di Rosarno, la sua latitanza è terminata alle ore 5 del mattino con un blitz compiuto dagli uomini dello Sco (Servizio Centrale Operativo) e della Squadra Mobile di Reggio Calabria che hanno svolto prima i dovuti accertamenti per verificare la presenza del boss in loco. Una latitanza iniziata il 26 aprile 2010, quando riuscì a sfuggire alla cattura nel corso dell’imponente operazione “All Inside”. Quando gli inquirenti lo hanno arrestato, il boss si trovava in camera da letto ed era privo di armi, non ha opposto resistenza. Insieme a lui sono stati arrestati due uomini, padre e figlio, che si trovavano nell’appartamento con lui. Marcello Pesce è stato condannato a 16 anni e 8 mesi per associazione mafiosa ed è ritenuto il capo dell’omonima cosca che risulta ad oggi una delle più potenti nel panorama ‘ndranghetista. Il suo nome era inserito nell’elenco stilato dal Viminale in cui erano inclusi tutti i latitanti più pericolosi.
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