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Cronaca

NDRANGHETA CAPITALE: NELLA NOTTE ARRESTI A ROMA E PALMI

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Tempo di lettura 3 minuti Carabinieri individuano una rete di favoreggiatori del clan della ‘ndrangheta “Bellocco”, attiva nella capitale

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Redazione
Roma
– Nel corso della notte a Roma e Palmi (RC), i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Roma, con la collaborazione dell’Arma locale, hanno arrestato 3 persone in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia. I tre arrestati, tutti di origine calabrese, sono ritenuti responsabili dei reati di favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena, con l’aggravante di cui all’art. 7 del d.l. 152/1991 convertito nella L 203/1991, per avere operato al fine di agevolare la cosca della ‘ndrangheta “BELLOCCO”, operante a Rosarno (RC) e comuni limitrofi.

La misura cautelare si basa sulle risultanze acquisite dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo Carabinieri di Roma a seguito della cattura dei latitanti BELLOCCO Umberto  (cl. 1983) e BELLOCCO Francesco (cl. 1989) eseguito dai Carabinieri della Stazione di Roma Casalotti  il 24 luglio 2012 nel corso di un normale servizio di controllo del territorio, indagini che hanno consentito di individuare la rete di persone di cui i due BELLOCCO si avvalevano per trascorrere indisturbati la loro latitanza nella città di Roma.

L’arresto dei BELLOCCO fu eseguito in circostanze rocambolesche da una pattuglia di Carabinieri in servizio serale che decise di procedere al controllo di un gruppo di giovani che sostavano in strada nei pressi di un complesso residenziale di via Carentino. Alla vista dell’autoradio dei Carabinieri, i giovani si diedero alla fuga al fine di sottrarsi al controllo e i militari riuscirono a bloccarne due i quali, in un primo momento fornirono dei documenti di identità falsi e, successivamente, furono identificati nei citati cugini BELLOCCO Umberto e Francesco, all’epoca entrambi latitanti da due anni, in quanto destinatari di numerosi provvedimenti restrittivi emessi dalle A.G. di Palmi (RC) e Reggio Calabria nel 2010 per gravi reati, tra i quali anche il reato associativo di tipo mafioso.

Riguardo allo spessore criminale dei due latitanti, si evidenzia che:
– BELLOCCO Umberto (classe ’83) è figlio di BELLOCCO Giuseppe, classe ‘48, con precedenti per associazione mafiosa, omicidio, estorsione, armi e altro, già latitante inserito nell’elenco dei 30 ricercati di massima pericolosità del Ministero degli Interni ed arrestato dal ROS dei Carabinieri nel 2007, in atto detenuto presso la casa circondariale di Terni, cugino di BELLOCCO Gregorio, quest’ultimo capo storico dell’omonima cosca;
– BELLOCCO Francesco (classe ’89) è figlio di BELLOCCO Carmelo, latitante fino al 1994, in atto detenuto presso la casa circondariale di L’Aquila, ritenuto elemento di spicco, unitamente al fratello Umberto (cl. 37) della medesima cosca.
In considerazione dello spessore criminale dei due latitanti arrestati, rampolli di un clan la cui operatività nella piana di Gioia Tauro è stata accertata con numerose sentenze, le indagini furono immediatamente assunte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di via in Selci che individuarono nell’immediatezza un appartamento sito a Casalotti in via Perlo, dove i due latitanti avevano predisposto la loro base logistica.

La perquisizione del covo consentiva di stabilire che i due ricercati si erano stabiliti a Roma da alcuni mesi ed erano operativi in attività illecite sul territorio; nel covo che era dotato di impianto di videosorveglianza, furono infatti rinvenuti numerosi telefoni, computer portatili, Jammer, ricevitori radio, macchine conta banconote, bilancini elettronici di precisione, un blocco notes con cifre ed appunti in codice, nonché l’Epistola di Leone IV, utilizzata dagli affiliati della ‘ndrangheta nel rito di iniziazione svolto in occasione delle nuove immissioni nelle cosche. I latitanti disponevano inoltre di 3 auto e 2 moto nuovissime, intestate a dei prestanome e poste sotto sequestro.
Le successive indagini del Nucleo Investigativo di Roma hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico degli odierni arrestati, M. A. (classe ’83), originario di Oppido Mamertina ma residente a Roma in zona Boccea e vicino al clan GALLICO di Palmi (RC), C. L. (classe ’83), originario di Palmi e G.A.R. (classe ’78) originario di Taurianova (RC); i tre avevano il compito di provvedere al supporto logistico necessario ai due latitanti per vivere in clandestinità. I tre personaggi, infatti, a vario titolo, avevano reperito e messo a disposizione dei cugini BELLOCCO l’appartamento di via Perlo, le autovetture e i motocicli, fittiziamente intestati, nonché i documenti di identità. I tre arrestati sono stati condotti in carcere.
 

Cronaca

Milano, droga agganciata con calamite sotto l’auto: arrestato un 27enne dopo inseguimento [VIDEO]

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La Polizia di Stato ieri pomeriggio a Milano ha arrestato un cittadino marocchino di 27 anni, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli agenti del Commissariato Mecenate, verso le ore 13, nel corso di uno specifico servizio di contrasto allo spaccio di droga, hanno intensificato l’attività di osservazione e controllo all’interno del Quartiere Ponte Lambro e viale Ungheria dove hanno notato una vettura utilitaria parcheggiata a bordo strada con un uomo in piedi che parlava con il conducente seduto a bordo della stessa.

Una volta avvicinatisi con la vettura civetta, i poliziotti hanno richiesto l’ausilio di una volante perché la vettura attenzionata, risultata intestata a una società di leasing, aveva ripreso la marcia a velocità sostenuta in direzione di via Mecenate.

Ne è nato un inseguimento fino a via Garavaglia, strada senza uscita, dove il conducente è sceso scappando lungo le vie Forlanini, Barigozzi e Via Cossa dove, entrato in un giardino condominiale, è stato preso e sottoposto a controllo: all’ingresso di via Garavaglia, a bordo strada, i poliziotti hanno rinvenuto un involucro in plastica bianco elettrosaldato a palloncino contenente grammi 1,2 di cocaina e, all’interno della vettura che lì aveva abbandonato, una banconota da 50€ nel vano portaoggetti e, sotto la scocca, due scatole in acciaio di caramelle, agganciate mediante alcune calamite, al cui interno vi erano dieci involucri contenenti 10 grammi circa di cocaina.

L’uomo è stato arrestato e posto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa di essere giudicato per direttissima.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Cronaca

Roma, aggressione omofoba in via della Pisana: il racconto di una delle vittime

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“Mercoledì esco assieme ad un amico. Una serata in allegria ci salutiamo e, come il solito, tra amici ci diamo un bacio e da li è iniziata l’aggressione”.
È l’inizio del triste racconto di Gianluca che mercoledì a Roma è stato vittima, assieme ad un amico, di un attacco omofobo da parte di alcuni ragazzi di nazionalità egiziana al grido:
“Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare”.

Non siamo nella periferia della capitale ma in via della Pisana, un quartiere che di certo rappresenta quella che comunemente è definita “Roma bene”.

Una serata davvero da dimenticare per Gianluca ed il suo amico che al di là dell’aggressione verbale vengono colpiti da bottiglie di vetro scagliate con l’intento di fare davvero male ma per fortuna senza troppi danni fisici: “il mio amico, ci dice, il giorno dopo si è trovato le gambe graffiate per i vetri”.

Una vera aggressione squadrista che dimostra, ancora una volta, la troppa insicurezza che percorre la Capitale: “abbiamo sentito un rumore metallico … ci stavano lanciando bottiglie di vetro che poi hanno raggiunto dei segnali stradali quindi ci siamo trovati i vetri addosso, aggiunge Gianluca , e poi in gruppo sono venuti verso di noi urlando”.

Gianluca ed il suo amico hanno sporto denuncia ai Carabinieri perché, ci dice “Queste aggressioni debbono terminare”. E poi aggiunge: “Debbo davvero ringraziare la disponibilità delle forze dell’ordine perché dopo l’aggressione verbale ci siamo immediatamente diretti presso la caserma. Abbiamo raccontato quello che è successo e subito una pattuglia è intervenuta sul posto identificando il gruppo”.

“Addirittura, prosegue, sono stati così cortesi che si sono pure offerti di riaccompagnarci a casa perché la paura che avevamo quel momento era davvero tanta”.

A quanto ci racconta i carabinieri conoscono gli aggressori, già schedati per alcuni precedenti, e, a quanto ci è dato a sapere, delinquenti abituali ma purtroppo, come succede in molte zone della Capitale “non c’erano telecamere”, aggiunge Andrea.

Lo sgomento è tanto perché avviene in una delle zone più tranquille della Capitale ed Gianluca, che vive da tempo a Roma, ci dice con molta tristezza negli occhi che non si era mai trovato in una situazione del genere e la paura ormai lo attanaglia.

Davvero esemplare il comportamento degli uomini dell’Arma dei Carabinieri che dimostrano, ancora una volta, il loro alto senso istituzionale ed umano.

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