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Roma

NAUFRAGA IL GOVERNO DEI MIRACOLI

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Tempo di lettura 2 minutiBersani cerca l’intesa ma non la vuole, Berlusconi vuole l’intesa ma non la cerca, Grillo non cerca e non vuole l’intesa ma ha in mente un disegno ben preciso e a mio parere pericoloso

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Chiara Rai

“Dai ragaSSi, siamo seri. Io premier e Alfano vice, ma siamo seri!”. Di più non possono essere sfornate in una giornata sola. Ormai gli editoriali sembrano le raccomandazioni delle nonne decrepite e sagge: “responsabilità figliuoli, responsabilità” e nessuno se le fila. Anche queste ventiquattro ore sono volate e andato in onda lo show di Bersani, Berlusconi e Grillo. L’unica cosa certa è che ormai da perlustrare c’è rimasto poco data anche la quantità di materia grigia da setacciare e i tempi sempre più ristretti.

Da oggi gli incontri di PierLuigi saranno con le forze politiche e domani il leader Pd dovrà riferire a Napolitano l’esito delle consultazioni. Mi convinco sempre di più che nessuno vuole davvero salvare il Paese. In testa c’è Grillo ma anche Berlusconi pensa che predicando un Governo impossibile faccia pieno di consensi per il prossimo giro. O meglio girone perché ormai sembriamo tutti dei condannati e anche PierLuigi dopo le profezie di Confindustria, magari lo fossero, si sfoga con la stampa e parla di Governo dei miracoli. Ne miracoli e neppure Governo, qui non c’è speranza che la politica faccia un passo indietro per salvare l’Italia. Grillo poteva dare delle lezioni a tutti, poteva dimostrarci come si campa e invece è diventato un politico anche lui, uno a cui non importa se l’Italia va a rotoli.

Bersani cerca l’intesa ma non la vuole, Berlusconi vuole l’intesa ma non la cerca, Grillo non cerca e non vuole l’intesa ma ha in mente un disegno ben preciso e a mio parere pericoloso: lo sfacelo. Il Conto alla rovescia, purtroppo, abbiamo iniziato a scandirlo giorni addietro. Siamo un barcone alla deriva, uno scarpone vecchio che adesso imbarca acqua da tutti i fori. Sì perché prima o poi tutti i nodi vengono al pettine: tanto per dirne una, la Corte d'Appello di Palermo ha condannato l'ex senatore Pdl Marcello Dell'Utri imputato di concorso esterno in associazione mafiosa confermando la pena di 7 anni. Pare che Dell'Utri avesse promesso alla mafia precisi vantaggi in campo politico e, di contro, la mafia, in esecuzione di quella promessa, si era orientata a votare per Forza Italia nella prima competizione elettorale utile e, ancora dopo, a sostenere elettoralmente Dell’Utri in occasione della sua candidatura al Parlamento europeo nelle file dello stesso partito. Questo è un nodo che circola da circa un ventennio. Bisogna subito ridurre le tasse sui lavoratori e sui pensionati, abolire l’Imu almeno fino a mille euro come ha detto la Camusso, la spia rossa continua a lampeggiare e il barcone ad affondare, che finisca presto questa farsa delle consultazioni, la sete e l’egoismo di potere hanno raggiunto livelli insopportabili. E questa volta il popolo non si affiderà certo al Grillo di turno per risolvere la questione.

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