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Redazione
Siamo molto vicini alle dimissioni del Capo dello Stato. E' Giorgio Napolitano in persona che entra nell'argomento: "La prossima fine di questo anno 2014 e l'imminente conclusione del mio mandato presidenziale inevitabilmente ci portano a svolgere alcune considerazioni sul periodo complesso e travagliato che stanno attraversando l'Italia, l'Europa ed il mondo", sono state le sue parole. E cosi' passa al secondo capitolo del bilancio dell'anno, quello dedicato alla politica internazionale. Due giorni fa, infatti, si era concentrato sui temi della politica interna di fronte alle alte magistrature della Repubblica.
A dir la verita', neanche oggi manca un esplicito endorsement nei confronti del governo. Quella del governo e' "un'opera difficile e non priva di incognite", spiega. Per poi chiedesi immediatamente: "Ma vi potevano essere alternative per chi, come noi, crede nelle potenzialita' di questo Paese, nel ruolo che deve rivestire in Europa, negli ideali che vuole portare e nella missione di pace che vuole svolgere nel mondo?". Del resto e' in atto "un ampio e coraggioso sforzo" per "eliminare alcuni nodi e correggere mali antichi che hanno negli ultimi decenni frenato lo sviluppo del Paese e sbilanciato la struttura stessa della societa' italiana e del suo sistema politico e rappresentativo". E cosi' facendo lascia intendere che la vera considerazione da fare, in termini di politica internazionale, e' che l'Italia ha un governo che deve rassicurare i partner, europei e non solo. Da lontano, impegnato in un vertice dell'Unione Europea, il premier Matteo Renzi raccoglie la palla e guarda avanti. Il Parlamento eleggera' il successore di Giorgio Napolitano al Quirinale "nei tempi stabiliti", assicura. "L'Italia", aggiunge, "quando dovra' fare i conti con la sostituzione del presidente della Repubblica, non avra' alcun tipo di problema, perche' credo che il Parlamento abbia imparato la lezione dell'aprile del 2013".
Si', perche' parlando di "imminenti" dimissioni Giorgio Napolitano ha ufficialmente dato il via ad una competizione tra le piu' affannose e difficoltose che esistano: la conquista del Colle
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