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Cronaca

NAPOLI, STOP ABBANDONO DEI CANI: ISTITUZIONI ASSENTI E TROPPI RANDAGI PER LE STRADE

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Tempo di lettura 2 minuti Perché la sensibilizzazione verso le adozioni è così inefficace? Possibile che nessuno abbia la possibilità di salvare un animale?

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di Christian Montagna

Napoli – Non c’è criminale peggiore di quello che abbandona un animale. I cani in particolare soffrono maggiormente questo fenomeno. Da sempre considerati i migliori amici dell’uomo, si classificano ai primi posti per la fedeltà verso i padroni. Ma anche questo sodalizio siamo riusciti a dissolvere! Adottare un cane ai tempi d’oggi è dura, si sa. Spese economiche, tempo, spazio e cura non possono mancare! Ma soprattutto un senso di umanità e di compassione verso un essere indifeso. Andrebbe fatto solo con una grande condizione di causa. Crescere un cane è come crescere un bambino: è necessario essere consapevoli e responsabili di una vita umana; essere disposti a piccoli sacrifici pur di inserire nel ritmo quotidiano delle abitudini di vita il proprio amico. Basta una semplice visita su un portale web qualunque per vedere quanti ne sono in regalo e quanti prossimi all’ abbandono.

La situazione degenera sempre più ma nulla pare stia cambiando. Nonostante il decreto legislativo che obbliga i proprietari degli amici a quattro zampe all’ inserimento del microchip nella parte auricolare sinistra dell’animale, la schiera dei randagi si infoltisce sempre di più. Spesso vengono reclusi in strutture fatiscenti, maltrattati e dimenticati; altre volte trasferiti clandestinamente nei laboratori di ricerca in altri Paesi. E’ questa la sorte dei nostri poveri amici a quattro zampe! Valutazioni realistiche stimano i cani vaganti 600 mila, di cui 200 mila ricoverati nei canili e per ogni cane rinchiuso il comune di appartenenza dovrebbe spendere dai trecento ai mille euro l'anno. Una spesa significativa che però non mette gli animali al sicuro poiché questi soldi non sempre arrivano a destinazione. Il Comune di Napoli, per attenuare il fenomeno del randagismo sta intervenendo attraverso una serie di sterilizzazioni gratuite e campagne di sensibilizzazione all’adozione.

La situazione dei canili comunali, come tante altre strutture a Napoli, è precaria. L’unica struttura convenzionata con il Comune è quella di Via Scarfoglio indebitata fino al collo! Circa duecento animali sterilizzati e microchippati che dall’epoca di Bassolino non percepiscono sostegno economico dalle istituzioni. Debiti con fornitori che superano i quaranta mila euro, dipendenti che sono diventati e volontari e una grande paura per le sorti dei cani che potrebbero essere nefaste. Ma la situazione sembra non interessare nessuna istituzione. Basta un giro per le vie della città per rendersi conto di quanti cani vivono senza un tetto. In branchi o isolati, con a carico i cuccioli vagano per la città alla ricerca di cibo spesso anche invano. Invadono le carreggiate delle autostrade causando gravi incidenti, spesso allontanati dalle persone perché impaurite, anche per loro questo non è un buon periodo. Purtroppo, in questo mondo governato da umani cattivi e infedeli, gli unici rimasti a fare la differenza sono soltanto loro: i cani. Ma perché la sensibilizzazione verso le adozioni è così inefficace? Possibile che nessuno abbia la possibilità di salvare un animale? O forse il fenomeno non interessa l’opinione pubblica? Eppure, queste anime innocenti continuano a morire. Soltanto pochi giorni fa, ho salvato un cucciolo da quella che sarebbe stata per lui una morte sicura. Al freddo e al gelo, a soli quaranta giorni di vita abbandonato in una cantina al buio, ricoperto di feci e urina, ho trovato così il piccolo Argo. Eppure, in pochi giorni vi assicuro che la vita già me la sta cambiando, in meglio!
 

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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