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Cronaca

NAPOLI: SI RIPETE IL MIRACOLO DI SAN GENNARO

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Tempo di lettura < 1 minutoNel Duomo sono custodite due ampolle contenenti una sostanza allo stato solido, che la tradizione afferma essere sangue del santo, e che si liquefà tre volte all'anno

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Redazione

Napoli – è stato un vescovo e un martire cristiano; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.È il patrono principale di Napoli, nel cui Duomo sono custodite due ampolle contenenti una sostanza allo stato solido, che la tradizione afferma essere sangue del santo, e che si liquefà tre volte all'anno.Si e' ripetuto alle 10,12 il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro. Ad annunciarlo ai fedeli e ai turisti accorsi al Duomo e' stato l'arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, sventolando un fazzoletto bianco, come vuole la tradizione, e mostrando la teca con all'interno le due ampolle contenenti il sangue del Santo Patrono di Napoli. "Vi do l'annuncio, la lieta notizia, il sangue e' sciolto", ha detto il presule arrivando all'altare provocando un lungo applauso da parte dei presenti. "Solo se crescera' il senso civico di tutta la comunita', sostenuto da opportune politiche, potremo sperare in una svolta positiva di questa citta', degna finalmente del prestigioso ruolo che la storia le ha assegnato". Dice nell'omelia della messa in onore del Santo Patrono l'arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe. Il presule chiede "un supplemento di responsabilita' da parte di tutti" e rivolge un "pressante invito ai cittadini della diocesi", affinche' "ognuno faccia la propria parte nel ridare vivibilita' e dignita' a questa terra". I rappresentanti delle istituzioni, "vorranno concorrere al benessere comune, aprendo nuovi spazi alla crescita economica e sociale dela cittadinanza, ridonando fiducia e speranza particolarmente ai giovani con programmi specifici". Sepe sottolinea che "riguarda Napoli tutto cio' che avviene nel mondo e viceversa e in questa relazione si trova la misura piu' autentica di quella Napoli antica capitale che non puo' dare le dimissioni dalla propria storia e quindi da se stessa".